giovedì 31 gennaio 2013

giovedì 31

Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi (Giov. 6:53)



Come reagite quando Geova, la Fonte della luce spirituale, ci aiuta a comprendere meglio le "cose profonde" che si trovano nella Bibbia? (1 Cor. 2:10-13). Troviamo un ottimo esempio nella reazione dell'apostolo Pietro alle succitate parole di Gesù. Interpretando quelle parole in modo letterale, diversi discepoli esclamarono: "Questo discorso è offensivo; chi lo può ascoltare?", e "se ne tornarono alle cose lasciate dietro". Pietro invece disse: "Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna" (Giov. 6:60, 66, 68). Pietro aveva fiducia che Dio avrebbe provveduto luce spirituale. Quando la luce spirituale su un determinato argomento aumenta, cercate di capire le ragioni scritturali alla base del conseguente cambiamento? (Prov. 4:18). Imitando i bereani del I secolo apprezzerete ancora di più il privilegio di servire Geova (Atti 17:11). w11 15/9 2:14, 15

mercoledì 30 gennaio 2013

mercoledì 30

Il vostro Padre celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose (Matt. 6:32)



Questo significa che il nostro Padre celeste, Geova, farà la sua parte perché le nostre necessità siano soddisfatte. È chiaro che "tutte queste cose" potrebbero non coincidere con ciò che ci piace o desideriamo. Tuttavia siamo esortati a non preoccuparci oltremodo delle "cose che le nazioni cercano ansiosamente". Perché? In seguito Gesù ammonì i suoi ascoltatori: "Prestate attenzione a voi stessi affinché i vostri cuori non siano aggravati dalla crapula nel mangiare e nel bere e dalle ansietà della vita e quel giorno non piombi all'improvviso su di voi come un laccio" (Luca 21:34, 35). Il traguardo è in vista. Sarebbe un vero peccato se, ora che siamo così vicini alla fine, ci caricassimo di pesi superflui che ci potrebbero essere di intralcio. Le parole dell'apostolo Paolo si rivelano perciò davvero sagge: "È un mezzo di grande guadagno, questa santa devozione con autosufficienza" (1 Tim. 6:6). Prestando ascolto alle parole di Paolo aumentiamo considerevolmente le nostre possibilità di ottenere il premio. w11 15/9 4:6-8

martedì 29 gennaio 2013

martedì 29

Gesù diede se stesso come riscatto corrispondente per tutti (1 Tim. 2:6)



Adamo recò l'imperfezione e la morte ai miliardi di suoi discendenti. Gesù, quale uomo perfetto, sarebbe stato in grado di generare miliardi di discendenti perfetti. Per questo in passato si era pensato che la vita di Gesù più quella di tutti i suoi potenziali discendenti perfetti costituisse un sacrificio di valore equivalente a ciò che Adamo e i suoi imperfetti discendenti avevano perso. Tuttavia la Bibbia non dice che la potenziale progenie di Gesù fosse parte del riscatto. Romani 5:15-19 spiega che fu la morte di un "solo uomo" a provvedere la liberazione. La vita perfetta di Gesù corrispondeva a quella di Adamo. L'enfasi è posta, e a ragione, su Gesù Cristo soltanto. Grazie al "solo atto di giustificazione" compiuto da Gesù, alla sua ubbidienza e integrità fino alla morte, divenne possibile a uomini di ogni sorta ricevere il gratuito dono e quindi la vita (2 Cor. 5:14, 15; 1 Piet. 3:18). w11 15/6 2:11

lunedì 28 gennaio 2013

lunedì 28

È libera di sposare chi vuole, solo nel Signore (1 Cor. 7:39)



Se sperate di sposare qualcuno che condivida il vostro desiderio di servire Geova con tutta l'anima, continuate a parlarne a Geova in preghiera (Filip. 4:6, 7). Indipendentemente da quanto dobbiate aspettare, non disperate. Confidate nell'aiuto del nostro amorevole Dio, ed egli vi darà il sostegno emotivo di cui avete bisogno (Ebr. 13:6). Un cristiano che vorrebbe sposarsi potrebbe ricevere una proposta da qualcuno la cui spiritualità lascia a desiderare, o anche da un non Testimone. Se dovesse succedere a voi, ricordate che il dolore causato da una scelta sbagliata può essere peggiore della solitudine che si prova quando non si è sposati e si desidera avere un coniuge. Una volta sposati siete legati al vostro coniuge per tutta la vita, nella buona e nella cattiva sorte (1 Cor. 7:27). Non prendete una decisione dettata dalla disperazione, decisione di cui in seguito potreste pentirvi. w11 15/10 2:10-12

domenica 27 gennaio 2013

domenica 27

Io sono la tua parte e la tua eredità in mezzo ai figli d'Israele (Num. 18:20)



Quando gli israeliti avevano ormai conquistato buona parte della Terra Promessa, Giosuè si occupò di ripartire a sorte il paese. Fece questo insieme al sommo sacerdote Eleazaro e ai capi delle tribù (Num. 34:13-29). A differenza delle altre tribù, quella di Levi non ricevette un'eredità terriera (Gios. 14:1-5). Perché i leviti non ebbero un loro territorio, o parte, nella Terra Promessa? Erano forse stati esclusi? Troviamo la risposta nelle parole che in precedenza Geova aveva rivolto ad Aaronne riguardo ai leviti. Sottolineando il fatto che non sarebbero stati abbandonati, Geova aveva detto le parole della scrittura di oggi. "Io sono la tua parte": che promessa significativa! Come vi sentireste se Geova lo dicesse a voi? Forse vi chiedereste: "Geova può davvero essere la 'parte' di un cristiano imperfetto oggi?" Certo! Anzi, Geova può essere la vostra parte sia che abbiate la speranza di vivere in cielo o che attendiate di vivere su una terra paradisiaca. w11 15/9 1:1, 2

sabato 26 gennaio 2013

sabato 26

In quanto a tutti quelli che mi vedono, mi deridono; spalancano la bocca, scuotono la testa: "Si è affidato a Geova. Gli provveda scampo!" (Sal. 22:7, 8)



Davide aveva predetto che il Messia sarebbe stato oltraggiato. Come narra Matteo, Gesù fu oltraggiato mentre soffriva sul palo di tortura: "Quelli che passavano di là parlavano ingiuriosamente di lui, scuotendo la testa e dicendo: 'Tu che abbattevi il tempio e lo edificavi in tre giorni, salva te stesso! Se sei figlio di Dio, scendi dal palo di tortura!'" In maniera analoga, i capi sacerdoti, gli scribi e gli anziani si prendevano gioco di lui e dicevano: "Ha salvato altri; non può salvare se stesso! Egli è il re d'Israele; scenda ora dal palo di tortura e noi gli crederemo. Ha riposto la sua fiducia in Dio; lo salvi ora se lo desidera, poiché ha detto: 'Sono Figlio di Dio'" (Matt. 27:39-43). Eppure, Gesù sopportò tutto ciò con dignità. Davvero un eccellente esempio per noi! w11 15/8 2:13

venerdì 25 gennaio 2013

venerdì 25

Distoglieranno i loro orecchi dalla verità, mentre si volgeranno a false storie (2 Tim. 4:4)



Quali sono alcune false storie che potrebbero sviare gli ignari? In linea di principio, "false storie" può applicarsi a qualsiasi menzogna o leggenda religiosa che potrebbe 'distoglierci dalla verità' (2 Tim. 4:3). Satana, che si finge "angelo di luce", ha usato astutamente la falsa religione per sviare le persone (2 Cor. 11:14). Sotto il manto del cristianesimo, la cristianità insegna dottrine - fra cui la Trinità, l'inferno di fuoco e l'immortalità dell'anima - che sono infarcite di miti e falsità. La cristianità promuove inoltre feste, come il Natale e la Pasqua, che sembrano usanze innocue mentre in realtà affondano le radici nella mitologia e nel paganesimo. Dando ascolto all'avvertimento di Dio di separarci e di 'cessare di toccare la cosa impura' non ci faremo sviare da false storie (2 Cor. 6:14-17). w11 15/7 2:11

giovedì 24 gennaio 2013

giovedì 24

Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e sulla terra pace fra gli uomini di buona volontà (Luca 2:14)



È ormai notte, e i pastori sono all'aperto per fare la guardia alle greggi. All'improvviso appare loro l'angelo di Geova, e la gloria di Geova rifulge tutt'intorno. Spaventati, ascoltano l'annuncio solenne dell'angelo: "Non abbiate timore, poiché, ecco, vi dichiaro la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà, perché vi è nato oggi un Salvatore, che è Cristo il Signore", colui che diventerà il Messia (Luca 2:8-14). L'angelo spiega ai pastori che troveranno il piccolo in una mangiatoia in una città vicina. Improvvisamente "una moltitudine dell'esercito celeste" comincia a lodare Geova dicendo le parole della scrittura di oggi. Ma come potranno i pastori saperne di più e convincere altri che il bambino di cui ha parlato l'angelo diventerà il Messia costituito da Geova? Esaminando le profezie contenute nelle Scritture Ebraiche e confrontandole con le sue opere e la sua vita. w11 15/8 1:1, 2

mercoledì 23 gennaio 2013

mercoledì 23

Riscattate per voi stessi il tempo opportuno (Efes. 5:16)



La vostra famiglia potrebbe prefiggersi la meta di dedicare più tempo al ministero? Potreste impegnarvi per superare il timore di dare testimonianza per telefono, per strada o nel territorio commerciale? Che dire di predicare dove c'è più bisogno di proclamatori del Regno? Qualche familiare potrebbe imparare una nuova lingua per trasmettere la buona notizia a persone di altre nazionalità? Voi capifamiglia dovreste cercare di individuare gli aspetti in cui la vostra famiglia potrebbe crescere spiritualmente. Poi stabilite delle mete specifiche che vadano in tale direzione. Le mete che stabilite come famiglia dovrebbero essere realistiche e alla vostra portata, tenendo conto delle vostre circostanze e capacità (Prov. 13:12). Perciò riscattate parte del tempo che passate davanti alla televisione e impiegatelo per scopi spirituali. Impegnatevi strenuamente per raggiungere le mete che avete stabilito come famiglia (Gal. 6:9). Una famiglia che persegue mete spirituali renderà il proprio progresso "manifesto a tutti" (1 Tim. 4:15). w11 15/5 2:11, 12

martedì 22 gennaio 2013

martedì 22

È un uomo indeciso, instabile in tutte le sue vie (Giac. 1:8)



Se siamo indecisi nelle questioni in cui sono implicate le norme bibliche, i compagni di scuola o di lavoro potrebbero pensare che non siamo davvero convinti delle nostre credenze e che quindi siamo facilmente influenzabili. Potrebbero mentire, imbrogliare o rubare e poi cercare di persuaderci a "seguire la folla" unendoci a loro o almeno coprendo le loro azioni (Eso. 23:2). L'indecisione può metterci in serio pericolo. Come un uomo su una barca senza timone nel mare in tempesta, la persona indecisa sarà sballottata dall'instabile pensiero umano. La sua fede potrebbe facilmente fare naufragio e poi potrebbe incolpare altri per la sua triste situazione (1 Tim. 1:19). Come possiamo evitare di arrivare a questo? Dobbiamo diventare "stabili nella fede" (Col. 2:6, 7). Per raggiungere la stabilità dobbiamo imparare a prendere decisioni che rispecchino la nostra fede nell'ispirata Parola di Dio (2 Tim. 3:14-17). w11 15/4 2:3, 5

lunedì 21 gennaio 2013

lunedì 21

Dio ne custodisce tutte le ossa; nemmeno uno d'essi è stato rotto (Sal. 34:20)



Come era stato profetizzato, il Messia sarebbe stato trafitto, ma non gli sarebbero state rotte le ossa. Gli abitanti di Gerusalemme avrebbero 'guardato a Colui che avevano trafitto', dice Zaccaria 12:10. Confermando questi particolari, l'apostolo Giovanni scrisse di Gesù: "Uno dei soldati gli forò il fianco con la lancia, e immediatamente ne uscì sangue e acqua. E colui [Giovanni] che lo ha visto ne ha reso testimonianza, e la sua testimonianza è vera [...]. Queste cose avvennero affinché si adempisse la scrittura: 'Nessun osso gli sarà rotto'. E ancora un'altra scrittura dice: 'Guarderanno a Colui che hanno trafitto'" (Giov. 19:33-37). w11 15/8 2:17

domenica 20 gennaio 2013

domenica 20

Sposatevi solo nel Signore (1 Cor. 7:39)



Molti hanno scelto di non sposarsi piuttosto che ignorare questo comando divino. "Non ho mai deciso di rimanere single", dice una sorella degli Stati Uniti. "L'idea di sposarmi non mi dispiace, a patto di incontrare la persona giusta. Mia madre, che non è Testimone, ha cercato di convincermi a sposarmi, non importava con chi. Le ho chiesto se voleva essere responsabile di un eventuale fallimento del mio matrimonio. Con l'andar del tempo si è resa conto che ho un lavoro stabile, mi prendo cura di me stessa e sono felice, e ha smesso di insistere". A volte questa sorella avverte un po' di solitudine. "Allora", dice, "cerco di appoggiarmi a Geova. Lui non mi abbandona mai. La preghiera mi aiuta a percepire che Dio è reale, e che non sono mai sola". Poiché è convinta che "c'è più felicità nel dare che nel ricevere", dice: "Cerco di prodigarmi per aiutare gli altri senza aspettarmi niente in cambio. Nel momento in cui chiedo a me stessa: 'Cosa posso fare per aiutare questa persona?', provo gioia interiore" (Atti 20:35). w11 15/9 2:16, 17

sabato 19 gennaio 2013

sabato 19

Accostatevi a Dio (Giac. 4:8)



Più ci avviciniamo a Geova, più ci sentiamo spinti ad amarlo 'con tutto il nostro cuore, con tutta la nostra anima, con tutta la nostra mente e con tutta la nostra forza' (Mar. 12:30). Siamo desiderosi di ubbidire a Dio e di divenire suoi imitatori (Efes. 5:1). Perciò tenere regolarmente l'adorazione in famiglia è essenziale per aiutare tutti i componenti della nostra famiglia a 'essere pronti' spiritualmente mentre attendiamo la predetta "grande tribolazione" (Matt. 24:21; Luca 12:40). È indispensabile per la nostra sopravvivenza. La disposizione dell'adorazione in famiglia ha anche un altro obiettivo: aiutare i componenti della famiglia ad avvicinarsi maggiormente gli uni agli altri. Dedicare del tempo ogni settimana a trattare insieme argomenti spirituali influisce notevolmente sui sentimenti che i familiari provano gli uni per gli altri. Che intimità si crea fra i coniugi quando ognuno ode l'altro esprimere gioia per una gemma spirituale che hanno scoperto insieme! (Eccl. 4:12). Quando genitori e figli adorano insieme, è molto probabile che divengano uniti nell'amore, il "perfetto vincolo d'unione" (Col. 3:14). w11 15/5 2:14, 15

venerdì 18 gennaio 2013

venerdì 18

Ho odiato ogni sentiero falso (Sal. 119:128)



Immaginate di dover raggiungere una certa destinazione. Per avere indicazioni vi rivolgete a un amico fidato che conosce la strada. Mentre vi spiega il percorso da fare, il vostro amico potrebbe dirvi: "A questo punto devi stare attento: all'incrocio c'è un cartello poco chiaro. Molti si fanno trarre in inganno e finiscono per perdersi". Non apprezzereste la sua premura e non dareste ascolto al suo avvertimento? Per certi versi Geova è come questo amico: ci dà istruzioni particolareggiate perché possiamo raggiungere la nostra destinazione, la vita eterna, e ci mette in guardia contro le influenze negative che potrebbero farci prendere una strada sbagliata (Deut. 5:32; Isa. 30:21). Dobbiamo ricordare che Geova ci dà questi avvertimenti perché ci ama e si interessa di noi. Vuole che arriviamo a destinazione. Lo addolora vedere persone che soccombono a cattive influenze e si perdono (Ezec. 33:11). Il salmista disse a Geova: "Ho odiato ogni sentiero falso". Sono questi i vostri sentimenti? w11 15/7 1:1, 2

giovedì 17 gennaio 2013

giovedì 17

La buona notizia è, infatti, potenza di Dio per la salvezza (Rom. 1:16)



"Sono felice di parlare della buona notizia ogni giorno". Probabilmente anche voi avrete detto o pensato qualcosa del genere. Essendo devoti testimoni di Geova sapete quanto è importante predicare "questa buona notizia del regno". È facile che conosciate a memoria la profezia di Gesù a questo riguardo (Matt. 24:14). Quando predicate la "buona notizia del regno" state portando avanti l'opera iniziata da Gesù (Luca 4:43). Senza dubbio uno dei punti a cui date risalto è che presto Dio interverrà negli affari umani. Con la "grande tribolazione" egli porrà fine alla falsa religione ed eliminerà la malvagità dalla terra (Matt. 24:21). Con tutta probabilità sottolineate anche il fatto che il Regno di Dio ristabilirà il Paradiso sulla terra affinché vi fioriscano pace e felicità. In effetti la "buona notizia del regno" è parte della 'buona notizia dichiarata in precedenza ad Abraamo, cioè: "Per mezzo di te tutte le nazioni saranno benedette"' (Gal. 3:8). w11 15/6 1:1, 2

mercoledì 16 gennaio 2013

mercoledì 16

Stiamo svegli e siamo sobri (1 Tess. 5:6)



Riferendosi al "grande e tremendo giorno di Geova", l'apostolo Paolo scrisse ai cristiani di Tessalonica: "Fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno venga su di voi come su dei ladri, poiché siete tutti figli della luce e figli del giorno. Noi non apparteniamo né alla notte né alle tenebre". E aggiunse: "Così, dunque, non continuiamo a dormire come fanno gli altri, ma stiamo svegli e siamo sobri" (Gioe. 2:31; 1 Tess. 5:4-6). Il consiglio dato da Paolo ai tessalonicesi è particolarmente opportuno per i cristiani che vivono nel "tempo della fine" (Dan. 12:4). Mentre la fine di questo malvagio sistema di cose si avvicina, Satana è deciso a distogliere quanti più veri adoratori è possibile dal servire Dio. Facciamo quindi bene a prestare ascolto all'esortazione di Paolo a rimanere spiritualmente vigilanti. Perché una famiglia cristiana si mantenga sveglia, è importante che ciascun componente assolva le proprie responsabilità scritturali. w11 15/5 1:1, 2

martedì 15 gennaio 2013

martedì 15

Tutte le cose di seria considerazione, continuate a considerare queste cose (Filip. 4:8)



Viviamo nel periodo più tragico di tutta la storia umana. Per coloro che non hanno un solido fondamento spirituale, far fronte a questi "tempi difficili" può essere quasi impossibile (2 Tim. 3:1-5). Tirano avanti giorno dopo giorno con le loro sole forze, fra mille difficoltà. Per non prendere la vita troppo sul serio, molti cercano di distrarsi con i numerosi divertimenti che il mondo sforna a getto continuo. Inutile a dirsi, questo mondo attribuisce indebita importanza all''amore dei piaceri' (2 Tim. 3:4). L'eccessiva importanza data al divertimento può costituire una minaccia per la nostra spiritualità (Prov. 21:17). Non a caso le lettere che l'apostolo Paolo scrisse a Timoteo e a Tito includono consigli sull'essere seri. Applicare questi consigli ci aiuterà a non essere influenzati dall'atteggiamento frivolo che il mondo ha nei confronti della vita (1 Tim. 2:1, 2; Tito 2:2-8). w11 15/4 1:1, 3

lunedì 14 gennaio 2013

lunedì 14

Quelli che si sposano avranno tribolazione nella loro carne (1 Cor. 7:28)



Molti, poco dopo il matrimonio, rimangono sorpresi se non addirittura delusi quando si accorgono che su questioni importanti hanno un punto di vista diverso da quello del coniuge. I due potrebbero avere opinioni diverse su come usare il denaro e il tempo libero, dove abitare e quanto spesso andare a trovare le famiglie di entrambi. Per di più, ciascuno ha dei difetti che possono irritare l'altro. Nel periodo in cui ci si conosce è facile sottovalutare l'importanza di tali questioni, ma in seguito esse possono causare forte tensione. È bene mettersi d'accordo sulle questioni di un certo peso prima del matrimonio. Per avere un matrimonio felice marito e moglie devono affrontare le difficoltà insieme. Devono essere concordi su come disciplinare i figli e prendersi cura dei genitori anziani. Le tensioni provocate dalle difficoltà familiari non dovrebbero allontanarli l'uno dall'altra. Applicando i consigli biblici potranno risolvere molti problemi, sopportare quelli che non hanno una soluzione immediata e vivere felici insieme (1 Cor. 7:10, 11). w11 15/10 2:14-16

domenica 13 gennaio 2013

domenica 13

Deponiamo il peccato che facilmente ci avvince (Ebr. 12:1)



Se un corridore avesse indossato una veste e questa gli si fosse avvolta attorno alle gambe durante la corsa, quasi certamente sarebbe caduto. Perciò chi correva doveva capire che indossare un abbigliamento inadatto era rischioso. Cosa avrebbe potuto indurlo a ignorare tale pericolo? Magari la negligenza, l'eccessiva fiducia in se stesso o qualche distrazione. Cosa possiamo imparare dal consiglio di Paolo? Non dobbiamo dimenticare che la perdita della fede è il risultato di ciò che si fa nel corso del tempo. A proposito del "peccato che facilmente ci avvince" uno studioso osserva che è "il peccato che ha il più grande vantaggio contro di noi", vantaggio che risiede "nelle circostanze in cui ci troviamo, nella nostra natura e nelle persone che frequentiamo". In altre parole, ambiente, debolezze personali e compagnie sono tutti fattori che possono esercitare una profonda influenza su di noi. Possono indebolire la nostra fede o addirittura farcela perdere (Matt. 13:3-9). w11 15/9 4:2, 10, 11

sabato 12 gennaio 2013

sabato 12

Geova fa uscire dalla terra vino che fa rallegrare il cuore dell'uomo mortale (Sal. 104:14, 15)



Da ciò che si legge nella Bibbia è chiaro che Geova desidera non solo che viviamo, ma anche che godiamo la vita. Geova fa in modo che dalla terra possiamo ricavare prodotti come grano, olio e vino per il nostro sostentamento. Il vino, però, fa anche "rallegrare il cuore": non è strettamente necessario per vivere, ma aggiunge piacere alla vita (Eccl. 9:7; 10:19). Geova vuole che siamo felici, che il nostro cuore sia pieno di "allegrezza" (Atti 14:16, 17). Non c'è quindi motivo di sentirci in colpa se di tanto in tanto trascorriamo un po' di tempo a 'osservare attentamente gli uccelli del cielo' e i "gigli del campo" o ci dedichiamo a qualche altra attività che ci ritempra e arricchisce la vita (Matt. 6:26, 28; Sal. 8:3, 4). Una vita felice e sana è un "dono di Dio" (Eccl. 3:12, 13). Considerando il tempo libero parte di tale dono, saremo spinti ad usarlo in un modo che piaccia a Colui che ce lo ha fatto. w11 15/10 1:1, 2

venerdì 11 gennaio 2013

venerdì 11

Satana stesso continua a trasformarsi in angelo di luce (2 Cor. 11:14)



Satana ha diffuso molte menzogne che, se non stiamo attenti, potrebbero sviarci. Consideriamone alcune. Puoi fare quello che ti pare: sei tu a decidere cosa è bene e cosa è male. Questa idea, veicolata dai mezzi di informazione e dal mondo dello spettacolo, va contro le norme di Dio e ci istiga ad abbandonare qualsiasi ritegno morale. La verità è che abbiamo disperato bisogno di una guida morale, e solo Dio può soddisfare tale bisogno (Ger. 10:23). Dio non interverrà negli affari umani. Se ci lasciassimo influenzare da questo spirito che invita a vivere solo in funzione dell'oggi, potremmo diventare "inattivi o infruttuosi" (2 Piet. 1:8). La verità è che il giorno di Geova si avvicina rapidamente, e noi dobbiamo vivere nell'attesa della sua venuta (Matt. 24:44). Dio non si interessa di te come singolo individuo. Se credessimo a questa menzogna diabolica, potremmo essere indotti ad arrenderci, pensando che non saremo mai degni dell'amore di Dio. La verità è che Geova ama e apprezza ciascuno dei suoi adoratori (Matt. 10:29-31). w11 15/7 2:11, 12

giovedì 10

Non divenire troppo giusto (Eccl. 7:16)



Siamo determinati a continuare a prendere seriamente la nostra vita e la nostra adorazione. Nello stesso tempo, tutti possiamo sforzarci di mantenere un concetto equilibrato di noi stessi, non prendendoci troppo sul serio. A volte un sano senso dell'umorismo può allentare la tensione, a casa, sul lavoro o nei rapporti con i nostri fratelli e sorelle cristiani. I componenti della famiglia vorranno stare attenti a non essere troppo critici, affinché la casa continui a essere il rifugio sicuro e pacifico che dovrebbe essere. Nella congregazione tutti possono imparare a ridere e scherzare insieme, facendo sì che le nostre conversazioni e il nostro modo di insegnare siano edificanti e positivi (2 Cor. 13:10; Efes. 4:29). Viviamo in un mondo che non prende sul serio Geova e le sue leggi. Per contro, per i servitori di Geova l'ubbidienza e la lealtà al loro Dio sono molto importanti. Far parte di una associazione così grande di persone che adorano Geova è un vero piacere! w11 15/4 1:19, 20

mercoledì 9

Per mezzo di un solo atto di giustificazione è risultato a uomini di ogni sorta che sono dichiarati giusti per la vita (Rom. 5:18)



A proposito di questo versetto, un traduttore biblico ha scritto: "La metafora rappresenta Dio nella veste del giudice che emette una sentenza favorevole all'imputato, condotto, per così dire, dinanzi alla corte divina con l'accusa di ingiustizia; ma Dio assolve l'imputato". Su che base il giusto "Giudice di tutta la terra" poteva assolvere una persona ingiusta? (Gen. 18:25). Per poterlo fare, amorevolmente Dio mandò il suo unigenito Figlio sulla terra. Gesù fece la volontà del Padre in maniera perfetta, nonostante tentazioni, scherni feroci e crudeli maltrattamenti. Mantenne l'integrità fino al punto di morire su un palo di tortura (Ebr. 2:10). Sacrificando la sua perfetta vita umana, Gesù provvide un riscatto in grado di redimere, o liberare, la progenie di Adamo dal peccato e dalla morte (Matt. 20:28; Rom. 5:6-8). w11 15/6 2:8-10

martedì 8

Se vi asterrete attentamente da queste cose, prospererete (Atti 15:29)



Non tutti quelli che vogliono prendere decisioni per noi intendono danneggiarci. Amici benintenzionati potrebbero insistere affinché seguiamo i loro consigli. Anche se non viviamo più in famiglia, probabilmente i nostri familiari si preoccupano ancora molto del nostro benessere e potrebbero sentirsi spinti a continuare a intervenire nelle decisioni che dobbiamo prendere. Consideriamo per esempio la questione delle cure mediche. La Bibbia condanna chiaramente l'uso errato del sangue (Atti 15:28, 29). Ad ogni modo, ci sono altre questioni relative alla salute che non sono definite nei particolari e richiedono che ognuno di noi decida personalmente quali terapie accettare o rifiutare. I nostri cari potrebbero avere idee ben precise su questi argomenti. Ma nel prendere decisioni in questo campo ogni cristiano dedicato e battezzato deve portare "il proprio carico" di responsabilità (Gal. 6:4, 5). La nostra preoccupazione principale è mantenere una buona coscienza agli occhi di Dio, non degli uomini (1 Tim. 1:5). w11 15/4 2:4

lunedì 7

Diletti, continuiamo ad amarci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio, e chiunque ama è stato generato da Dio e acquista la conoscenza di Dio (1 Giov. 4:7)



L'apostolo Paolo mise in evidenza uno dei modi in cui Geova manifesta amore per le persone quando lo definì "l'Iddio di ogni conforto" (2 Cor. 1:3). Gesù diede prova dello stesso amore adempiendo una profezia di Isaia (Isa. 61:1, 2). Per l'intera durata del suo ministero egli confortò amorevolmente quelli che 'facevano lutto', cioè le persone sofferenti, donando loro coraggio e pace mentale. Tutti i seguaci di Gesù devono imitarlo confortando coloro che soffrono (1 Cor. 11:1). Paolo disse: "Continuate a confortarvi gli uni gli altri e a edificarvi gli uni gli altri" (1 Tess. 5:11). Oggi le persone hanno particolarmente bisogno di conforto perché l'umanità vive "tempi difficili" (2 Tim. 3:1). In tutto il mondo le persone sincere devono fare i conti sempre più spesso con chi le ferisce e le amareggia con parole o azioni. w11 15/10 4:1, 2

domenica 6

Geova è cosciente dei giorni degli irriprovevoli, e la loro medesima eredità continuerà fino a tempo indefinito (Sal. 37:18)



È utile riflettere sugli esempi di coloro che furono attirati da Geova ed ebbero la sua approvazione. Abraamo e Mosè erano imperfetti e avevano delle debolezze, proprio come noi. Comunque, furono conosciuti da Geova e considerati persone che gli appartenevano. D'altra parte, l'esempio di Cora dimostra che è possibile allontanarsi da Dio e quindi non essere più conosciuti e approvati da lui. Ciascuno di noi fa bene a chiedersi: "Cosa pensa Geova di me? Cosa posso imparare da questi esempi biblici?" È di grande conforto sapere che agli occhi di Geova le persone che egli attira gli appartengono. Continuiamo dunque a coltivare la fede, l'umiltà e le altre qualità che ci renderanno ancora più cari al nostro Dio. Essere conosciuti da Geova è indubbiamente un privilegio prezioso che ci fa provare profonda soddisfazione ora e ci riserva benedizioni meravigliose in futuro. w11 15/9 5:17, 18

sabato 5

Non giudichiamoci più gli uni gli altri, ma sia piuttosto questa la vostra decisione, di non mettere davanti al fratello pietra d'inciampo o causa per incespicare (Rom. 14:13)



Alcuni cristiani di Roma giudicavano altri su questioni di natura strettamente personale (Rom. 14:1-6). Paolo si rivolse a entrambe le parti (Rom. 14:10, 14, 15, 20, 21). Disse 'a ognuno che era fra loro di non pensare di sé più di quanto fosse necessario pensare' (Rom. 12:3). Dopo aver consigliato tutti loro, Paolo scrisse: "Così, dunque, perseguiamo le cose che contribuiscono alla pace e le cose che sono reciprocamente edificanti" (Rom. 14:19). Oggi, quando fra noi sorgono divergenze, non dovremmo analogamente appianarle in modo amorevole, ricercando e applicando umilmente i consigli delle Scritture? Come nel caso dei cristiani di Roma, è possibile che entrambe le parti coinvolte debbano fare dei cambiamenti per 'mantenere la pace gli uni con gli altri' (Mar. 9:50). w11 15/8 4:8-10

venerdì 4

Di casa in casa continuavano senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia (Atti 5:42)



Tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX, certi Studenti Biblici pensavano di adempiere il proprio ministero pronunciando discorsi. In seguito però divenne evidente che Geova desidera che i suoi servitori si impegnino attivamente in varie forme di predicazione, compresa l'opera di casa in casa. Alcuni di questi oratori capaci rifiutarono categoricamente di provare qualsiasi nuovo metodo di predicazione. In apparenza erano uomini spirituali, pieni di devozione per il Signore. Tuttavia, di fronte alla chiara evidenza di quello che era il proposito di Dio in relazione all'opera di predicazione, manifestarono i loro veri pensieri, intenti e motivi. Cosa pensò Geova di loro? Non li benedisse, ed essi abbandonarono l'organizzazione (Matt. 10:1-6; Atti 20:20). Questo non significa che per tutti quelli che rimasero leali all'organizzazione predicare pubblicamente fosse facile. Molti lo trovavano difficile, soprattutto all'inizio. Ma ubbidirono, e Geova li benedisse riccamente. w11 15/7 4:10, 11

giovedì 3

I bereani erano di mente più nobile di quelli di Tessalonica, poiché esaminavano attentamente le Scritture ogni giorno (Atti 17:11)



"Ma i cristiani di Tessalonica apprezzavano la Parola di Dio?", chiederete. Il succitato paragone, comunque, era fra gli ebrei di Berea e quelli di Tessalonica, non fra i cristiani delle due città. Coloro che erano diventati credenti 'avevano accettato la parola di Dio non come parola di uomini, ma come parola di Dio' (1 Tess. 2:13). Sicuramente gli anziani 'faticavano' per nutrirli spiritualmente. Oggi la classe dello schiavo fedele e discreto provvede al gregge di Dio "cibo a suo tempo" (Matt. 24:45). Sotto la guida dello schiavo, gli anziani locali 'faticano' per nutrire spiritualmente i fratelli. Per soddisfare i bisogni spirituali della congregazione gli anziani dedicano ore a preparare le parti delle adunanze così da presentare le informazioni in maniera efficace. Avete mai pensato a quanto tempo gli anziani dedicano a preparare le parti per le adunanze e le assemblee? w11 15/6 4:4, 5

mercoledì 2

Se la radice è santa, lo sono anche i rami (Rom. 11:16)



L'apostolo Paolo paragonò coloro che divengono parte del seme di Abraamo a rami di un olivo simbolico (Rom. 11:21). Questo olivo coltivato rappresenta l'adempimento del proposito di Dio riguardo al patto abraamico. La radice dell'albero è santa, e rappresenta Geova come colui che dà vita all'Israele spirituale (Isa. 10:20). Il tronco rappresenta Gesù quale parte principale del seme di Abraamo. I rami presi collettivamente rappresentano il "numero completo" di quelli che costituiscono la parte secondaria del seme di Abraamo (Rom. 11:25). Nell'illustrazione dell'olivo, gli ebrei naturali che rigettarono Gesù vengono paragonati a rami d'olivo che furono "recisi" (Rom. 11:17). In tal modo persero la possibilità di divenire parte del seme di Abraamo. Giovanni il Battezzatore, però, li aveva già avvertiti che se avesse voluto, Geova avrebbe potuto suscitare figli ad Abraamo dalle pietre (Luca 3:8). w11 15/5 4:13, 14

martedì 1

Accoglietevi gli uni gli altri, come anche il Cristo accolse noi (Rom. 15:7)



Milioni di persone "di ogni nazione e tribù e popolo e lingua" hanno cambiato il proprio modo di pensare per conformarlo alla "buona e accettevole e perfetta volontà di Dio" (Riv. 7:9; Rom. 12:2). Molti di loro un tempo risentivano profondamente degli odi, delle inimicizie e delle divisioni del mondo di Satana. Ma grazie allo studio della Parola di Dio e all'aiuto dello spirito santo hanno imparato a 'perseguire le cose che contribuiscono alla pace' (Rom. 14:19). L'unità che ne risulta reca lode a Dio. Cosa può fare ognuno di noi per contribuire alla pace e all'unità che esistono tra i servitori di Dio? In molte congregazioni ci sono persone provenienti da paesi stranieri. Alcune potrebbero avere abitudini diverse dalle nostre o non parlare bene la nostra lingua. Cerchiamo di conoscerle? La Parola di Dio ci incoraggia a farlo. Nella vostra congregazione c'è qualcuno che potreste cercare di conoscere meglio? w11 15/4 3:17, 18