lunedì 29 aprile 2013

lunedì 29

Fammi secondo ciò che è uscito dalla tua bocca (Giud. 11:36)



Iefte promise solennemente a Dio che, se gli avesse concesso la vittoria su Ammon, la prima persona che gli fosse uscita incontro al suo ritorno a casa sarebbe appartenuta a Geova stesso. Quando tornò dopo aver assoggettato Ammon, gli corse incontro sua figlia (Giud. 11:29-31, 34). Essendo una leale adoratrice di Geova, la figlia di Iefte era fermamente convinta che il voto di suo padre andava adempiuto. Come mai la figlia di Iefte aveva un tale spirito di sacrificio? Senza dubbio vedere lo zelo e la santa devozione del padre aveva contribuito a edificare la sua fede. Genitori, i vostri figli notano il vostro esempio. Le vostre scelte provano che credete in quello che dite. I vostri figli vedono che le vostre fervide preghiere e l'efficace insegnamento che impartite loro si accompagnano a un modo di vivere che dimostra cosa significa servire Geova con cuore completo. È probabile quindi che nasca in loro il forte desiderio di servire Geova. w11 15/12 3:15, 16

domenica 28 aprile 2013

domenica 28

Da ora in poi prenderai persone vive (Luca 5:10)



Durante un giro di predicazione in tutta la Galilea, Gesù e i suoi discepoli salgono su una barca per ritirarsi in un luogo solitario. Le folle, però, li seguono a piedi. Quel giorno coloro che vanno da Gesù sono "circa cinquemila uomini, oltre alle donne e ai bambini" (Matt. 14:21). In un'altra circostanza, molti accorrono da lui sperando di essere guariti e per ascoltarlo. Fra loro ci sono "quattromila uomini, oltre alle donne e ai bambini" (Matt. 15:38). Evidentemente tra coloro che andavano da Gesù e si interessavano dei suoi insegnamenti c'erano molti uomini. In effetti egli stesso si aspettava che molti altri accettassero la verità, poiché, dopo aver fatto fare una pesca miracolosa ai discepoli, disse a Simon Pietro le parole della scrittura di oggi (Luca 5:10). I discepoli dovevano calare le loro reti nel mare dell'umanità e potevano aspettarsi di pescare persone di ogni tipo, fra cui molti uomini. Anche oggi ci sono uomini che si interessano del messaggio che predichiamo e accettano di studiare la Bibbia con noi (Matt. 5:3). w11 15/11 4:1, 2

sabato 27 aprile 2013

sabato 27

Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata (Matt. 24:14)



Quest'opera mondiale di testimonianza incentrata sul Regno di Dio si espande sempre più. Oggi più di 7.500.000 testimoni di Geova organizzati in oltre 107.000 congregazioni in tutto il mondo stanno predicando il Regno di Dio, a imitazione dello stesso Gesù (Matt. 4:17). Tramite l'odierna opera di predicazione si sta dando grande conforto a coloro che soffrono. Recentemente, in soli due anni si sono battezzate come testimoni di Geova ben 570.601 persone! L'enorme portata di quest'opera di predicazione è evidente se si pensa che oggi i testimoni di Geova traducono e distribuiscono pubblicazioni bibliche in più di 500 lingue. Nella storia non ci sono precedenti di un'attività di questo genere! L'esistenza, l'opera e la crescita della parte terrena dell'organizzazione di Geova sono davvero straordinarie. w11 15/10 4:5, 6

venerdì 26 aprile 2013

venerdì 26

La fede è la sicura aspettazione di cose sperate, l'evidente dimostrazione di realtà benché non vedute (Ebr. 11:1)



Abraamo e Sara furono disposti ad abbandonare una vita confortevole e a vivere come "estranei e residenti temporanei nel paese". Cosa li aiutò? "Videro da lontano" l'adempimento delle promesse di Dio. Mosè rinunciò al "temporaneo godimento del peccato" e ai "tesori d'Egitto". Cosa gli diede la fede e la forza per fare quelle scelte? "Guardava attentamente alla ricompensa" (Ebr. 11:8-13, 24-26). Si capisce quindi perché Paolo introdusse la descrizione di ciascuno di questi personaggi con l'espressione "per fede". La fede permise loro di guardare oltre le prove e le difficoltà del presente e vedere ciò che Dio stava facendo e avrebbe fatto per loro. Meditando sull'esempio degli uomini e delle donne di fede menzionati in Ebrei capitolo 11 e imitandoli possiamo coltivare la fede e deporre "il peccato che facilmente ci avvince" (Ebr. 12:1). w11 15/9 4:17, 18

giovedì 25 aprile 2013

giovedì 25

Se qualcuno pensa di avere acquistato conoscenza di qualche cosa, non la conosce ancora come la dovrebbe conoscere (1 Cor. 8:2)



Siamo davvero a conoscenza di tutti i fatti all'origine di una controversia? Capiamo fino in fondo la mentalità e il vissuto delle persone coinvolte? Quando sono chiamati a giudicare, è della massima importanza che gli anziani non si facciano ingannare da falsità, astuzie o semplici voci. Gesù Cristo, il Giudice costituito da Geova, giudica con giustizia. 'Non giudica da ciò che solo appare ai suoi occhi, né riprende semplicemente secondo la cosa udita dai suoi orecchi' (Isa. 11:3, 4). Al contrario, si fa guidare dallo spirito di Geova. Analogamente gli anziani cristiani beneficiano della guida dello spirito santo di Dio. Prima di esprimere giudizi, gli anziani devono chiedere in preghiera l'aiuto dello spirito di Geova e devono farsi guidare da tale spirito consultando la Parola di Dio e le pubblicazioni della classe dello schiavo fedele e discreto (Matt. 24:45). w11 15/8 4:13, 14

mercoledì 24 aprile 2013

mercoledì 24

La parola di Dio è vivente ed esercita potenza (Ebr. 4:12)



Quando Paolo scrisse le succitate parole non si stava riferendo specificamente alla scritta Parola di Dio, la Bibbia. Il contesto mostra che si riferiva alle promesse di Dio. Paolo stava dicendo che Dio non fa una promessa per poi dimenticarsene. Geova aveva espresso questo pensiero tramite il profeta Isaia: "La mia parola [...] non tornerà a me senza risultati, ma [...] avrà sicuro successo in ciò per cui l'ho mandata" (Isa. 55:11). Non abbiamo quindi alcun motivo di diventare impazienti quando le cose non procedono con la rapidità che vorremmo. Geova 'continua a operare' per portare a compimento il suo proposito (Giov. 5:17). Molti fedeli servitori di Dio non si aspettavano di invecchiare in questo sistema di cose. Ciò nonostante, non hanno ceduto allo scoraggiamento (Sal. 92:14). Comprendono che le promesse di Dio non sono lettera morta: la sua parola è vivente, ed egli opera per farla adempiere. w11 15/7 4:20, 21

martedì 23 aprile 2013

martedì 23

Scrivo queste cose non per farvi vergognare, ma per ammonirvi come figli diletti (1 Cor. 4:14)



Il motivo che spingeva Paolo ad ammonire i corinti era l'interesse amorevole per loro. Anche gli anziani di congregazione devono ricordare quanto sia importante il modo in cui ammoniscono altri. Si sforzano di imitare Paolo essendo gentili, amorevoli e soccorrevoli (1 Tess. 2:11, 12). Va da sé che gli anziani devono 'attenersi fermamente alla fedele parola affinché siano in grado di esortare mediante l'insegnamento che è sano' (Tito 1:5-9). Gli anziani sono imperfetti e a volte potrebbero dire cose di cui in seguito si rammaricano (1 Re 8:46; Giac. 3:8). Sanno anche che in genere per i fratelli e le sorelle ricevere consigli non è una cosa "gioiosa, ma dolorosa" (Ebr. 12:11). Perciò, quando un anziano avvicina qualcuno per ammonirlo, probabilmente lo fa dopo aver riflettuto a lungo e aver pregato in merito. Se siete stati ammoniti da un anziano, apprezzate il suo amorevole interesse? w11 15/6 4:15-17

lunedì 22 aprile 2013

lunedì 22

Geova stesso udrà quando lo chiamerò (Sal. 4:3)



Davide, che da tempo regna su Israele, deve affrontare una situazione di pericolo. Suo figlio Absalom ha ordito un complotto, facendosi proclamare re, e Davide è stato costretto a lasciare Gerusalemme. È stato anche tradito da un fidato consigliere e ora, accompagnato solo da pochi uomini fedeli, sale a piedi nudi lungo il Monte degli Ulivi, piangendo. Per di più, un uomo di nome Simei, appartenente a una famiglia della casa del re Saul, gli tira sassi e gli getta polvere addosso, maledicendolo (2 Sam. 15:30, 31; 16:5-14). Questa dura prova farà scendere Davide nello Sceol con dolore e umiliazione? No, perché egli confida in Geova. Ciò è evidente dal terzo Salmo, composto da Davide a proposito della sua fuga. Davide scrisse anche il quarto Salmo. Entrambe queste composizioni esprimono la convinzione che Dio ode le preghiere e le esaudisce (Sal. 3:4; 4:3). Questi salmi ci assicurano che Geova è con i suoi fedeli servitori giorno e notte, benedicendoli e dando loro sostegno, pace e un senso di sicurezza (Sal. 3:5; 4:8). w11 15/5 5:1, 2

domenica 21 aprile 2013

domenica 21

Su di lui deve posarsi lo spirito di Geova, lo spirito di conoscenza e del timore di Geova (Isa. 11:2)



Una ragione per cui dovremmo desiderare la guida dello spirito santo è che Dio guidò anche suo Figlio tramite tale spirito. Immaginate quanto Gesù dovette desiderare l'aiuto dello spirito di Dio pensando all'ambiente che avrebbe trovato qui sulla terra! La profezia menzionata nella scrittura di oggi si adempì. Il Vangelo di Luca narra cosa accadde subito dopo il battesimo di Gesù: "Or Gesù, pieno di spirito santo, tornò dal Giordano, e fu condotto dallo spirito nel deserto" (Luca 4:1). Lì, mentre digiunava, pregava e meditava, probabilmente fu preparato e istruito dal Padre suo riguardo a ciò che lo aspettava. La forza attiva di Dio operava sulla mente e sul cuore di Gesù guidando i suoi pensieri e le sue decisioni. Di conseguenza Gesù sapeva come comportarsi in ogni situazione, e fece esattamente ciò che il Padre voleva che facesse. w11 15/12 2:10, 11

sabato 20

Mentre camminava nel timore di Geova e nel conforto dello spirito santo, la congregazione si moltiplicava (Atti 9:31)



In questo mondo in cui abbondano malvagità e sofferenze tutti prima o poi dovremo affrontare qualche situazione difficile. Non possiamo aspettarci che Dio elimini ogni causa di infelicità e dolore prima della distruzione del sistema di cose. Fino a quel momento, di fronte alla persecuzione predetta saremo chiamati a mantenerci integri e sostenere la sovranità universale di Geova (2 Tim. 3:12). Comunque, con l'aiuto e il conforto del nostro Padre celeste potremo essere come i cristiani unti dell'antica Tessalonica, che sopportarono persecuzioni e tribolazioni con fede e perseveranza (2 Tess. 1:3-5). Che Geova conforti i suoi servitori è evidente anche dalla storia della congregazione cristiana del I secolo. Ad esempio nelle Scritture si legge di quando "in tutta la Giudea e la Galilea e la Samaria la congregazione entrò in un periodo di pace, essendo edificata". Siamo davvero grati di avere anche noi il "conforto dello spirito santo"! w11 15/10 4:7, 8

venerdì 19 aprile 2013

venerdì 19

Avete bisogno di perseveranza, affinché, dopo aver fatto la volontà di Dio, riceviate l'adempimento della promessa (Ebr. 10:36)



Quando Paolo scrisse la sua lettera agli Ebrei alcuni cristiani avevano ceduto alle pressioni e alle distrazioni della vita quotidiana e non avevano fatto progresso spirituale, cosa che li avrebbe rafforzati (Ebr. 5:11-14). A quanto pare altri erano dell'idea che la loro vita sarebbe stata molto più facile se si fossero conformati a ciò che faceva la maggioranza degli ebrei del tempo. Dopo tutto quegli ebrei non avevano completamente abbandonato Dio, anzi in qualche misura osservavano ancora la sua Legge. Altri cristiani si erano fatti persuadere o intimidire da componenti della congregazione che sostenevano a spada tratta l'osservanza della Legge mosaica e della tradizione. Paolo cercò di rafforzare i cristiani ebrei. Nel capitolo 10 della sua lettera indicò che la Legge non era altro che "un'ombra delle buone cose avvenire" e dimostrò chiaramente il valore del sacrificio di riscatto di Cristo. w11 15/9 3:8, 9

giovedì 18 aprile 2013

giovedì 18

Chi di voi volendo costruire una torre non si mette prima a sedere e non calcola la spesa, per vedere se ha abbastanza per completarla? (Luca 14:28)



"I piani del diligente sono sicuramente per il vantaggio", scrisse Salomone, "ma chi è frettoloso va sicuramente verso l'indigenza" (Prov. 21:5). Per esempio, state valutando una proposta d'affari? Non fatevi trasportare dalle emozioni. Raccogliete tutte le informazioni rilevanti, fatevi consigliare da chi conosce la materia e identificate i princìpi biblici in gioco (Prov. 20:18). Per strutturare la vostra ricerca, stilate due liste: una per i benefìci, l'altra per i costi. Prima di prendere una decisione, 'calcolate la spesa'. Considerate l'effetto che la vostra decisione potrebbe avere non solo sulle vostre finanze ma anche sulla vostra spiritualità. Ci vogliono tempo e sforzo per documentarsi. Ma così facendo eviterete di prendere decisioni affrettate che in seguito potrebbero causarvi problemi e ansietà. w11 15/4 2:12

mercoledì 17 aprile 2013

mercoledì 17

Presta attenzione alla sapienza col tuo orecchio, per inclinare il tuo cuore al discernimento (Prov. 2:2)



Dio apparve in sogno a Salomone all'inizio del suo regno e lo invitò a fare una richiesta. Consapevole della sua scarsa esperienza, Salomone chiese sapienza (1 Re 3:5-9). Compiaciuto del fatto che il re avesse chiesto sapienza e non ricchezze e gloria, Dio concesse a Salomone "un cuore saggio e che ha intendimento" e inoltre gli diede prosperità (1 Re 3:10-14). Noi non ci aspettiamo di ricevere sapienza in modo miracoloso. Salomone disse che "Geova stesso dà sapienza", ma scrisse anche che dobbiamo sforzarci per acquistare tale qualità. In questo contesto usò espressioni come 'chiamare', 'continuare a cercare' e 'continuare a ricercare' la sapienza (Prov. 2:1-6). È chiaro che possiamo acquistare sapienza. Ognuno di noi farebbe bene a chiedersi: "Sto seguendo l'esempio di Salomone facendo tesoro della sapienza divina? Le mie scelte indicano che tengo in alta stima e ricerco la sapienza divina?" w11 15/12 1:4-6

martedì 16 aprile 2013

martedì 16

Confidò in Geova l'Iddio d'Israele (2 Re 18:5)



Sennacherib, re d'Assiria, inviò a Gerusalemme i suoi rappresentanti, tra cui Rabsache, insieme a notevoli forze militari. Il re di Giuda, Ezechia, andò alla casa di Geova e pregò: "O Geova nostro Dio, salvaci, ti prego, dalla sua mano, affinché tutti i regni della terra conoscano che tu solo, o Geova, sei Dio" (2 Re 19:14-19). Ezechia agì in armonia con la sua preghiera. Ancor prima di recarsi al tempio per pregare, aveva comandato al popolo di non rispondere agli insulti di Rabsache. Aveva inoltre inviato una delegazione a chiedere consiglio al profeta Isaia (2 Re 18:36; 19:1, 2). Ezechia non prese iniziative che sarebbero dispiaciute a Geova. Non cercò di chiedere aiuto all'Egitto o ad altre nazioni vicine. Anziché appoggiarsi al suo intendimento, confidò in Geova. Dopo che l'angelo di Geova aveva abbattuto 185.000 uomini di Sennacherib, questi "partì" e fece ritorno a Ninive (2 Re 19:35, 36). w11 15/11 1:5, 6

lunedì 15 aprile 2013

lunedì 15

Gli occhi di Geova sono verso i giusti, e i suoi orecchi sono verso la loro invocazione di soccorso (Sal. 34:15)



Avvertiamo spesso il bisogno di conforto, in particolare quando attraversiamo momenti difficili. Di solito familiari e amici riescono a darci un certo conforto; talvolta, però, davanti alle situazioni che ci fanno soffrire, gli esseri umani sono impotenti. L'unico in grado di confortarci a prescindere dalla gravità del problema è Dio. La sua Parola ci assicura: "Geova è vicino a tutti quelli che lo invocano, [...] e udrà la loro invocazione di soccorso" (Sal. 145:18, 19). Comunque, se vogliamo essere sostenuti e confortati da Dio, dobbiamo riporre la nostra fiducia in lui. Il salmista Davide espresse chiaramente questo concetto quando disse: "Geova diverrà una sicura altezza per ogni oppresso, una sicura altezza in tempi di angustia. E quelli che conoscono il tuo nome confideranno in te, poiché certamente non lascerai quelli che ti cercano, o Geova" (Sal. 9:9, 10). w11 15/10 3:1, 2

domenica 14 aprile 2013

domenica 14

Sicuramente è invano che ho mondato il mio cuore e che lavo le mie mani nella stessa innocenza (Sal. 73:13)



Come Asaf, forse in qualche momento della vostra vita avete in una certa misura perso di vista i vostri privilegi spirituali e vi siete concentrati su ciò che vi mancava in senso materiale. Ma studiando la Parola di Dio e andando alle adunanze cristiane siete riusciti a vedere le cose come le vede Geova. Asaf comprese quale sarebbe stata la fine dei malvagi. Pensando alla propria sorte si rese conto che Geova avrebbe afferrato la sua mano destra e lo avrebbe guidato. Così poté dirgli: "Oltre a te non ho realmente altro diletto sulla terra" (Sal. 73:23, 25). Asaf era sicuro che Geova si sarebbe ricordato di lui come di un amico. Il suo fedele servizio non sarebbe stato dimenticato (Eccl. 7:1). Quanto dovette essere rassicurante questo per il salmista! Egli cantò: "In quanto a me, avvicinarmi a Dio è bene per me. Nel Sovrano Signore Geova ho posto il mio rifugio" (Sal. 73:28). w11 15/9 1:8, 9

sabato 13 aprile 2013

sabato 13

Ogni uomo dev'essere pronto a udire, lento a parlare, lento all'ira (Giac. 1:19)



Se un cristiano capisce che sta per arrabbiarsi mentre ha uno scambio di opinioni con un fratello, fa bene a seguire questo consiglio. Quali benefìci ne derivano? Prendendosi il tempo di calmarsi, di pregare riguardo alla questione e di riflettere su come è meglio rispondere, il cristiano permette allo spirito di Dio di guidarlo (Prov. 15:1, 28). Grazie all'influenza di tale spirito, riuscirà a manifestare mitezza e longanimità e potrà seguire il consiglio contenuto in Efesini 4:26, 29: "Siate adirati, eppure non peccate [...]. Non esca dalla vostra bocca nessuna parola corrotta, ma qualunque parola che sia buona per edificare secondo il bisogno, affinché impartisca ciò che è favorevole agli uditori". Quando ci rivestiamo di mitezza e longanimità contribuiamo davvero alla pace e all'unità della congregazione. w11 15/4 4:6, 7

venerdì 12 aprile 2013

venerdì 12

Non per mezzo della legge Abraamo o il suo seme ebbe la promessa che sarebbe stato erede di un mondo, ma per mezzo della giustizia mediante la fede (Rom. 4:13)



Dio considerava giusto il fedele Abraamo (Rom. 4:20-22; Giac. 2:23, 24). Questo non può voler dire che, in tutti i decenni in cui servì Geova, Abraamo non commise nessun peccato. Egli non era giusto in questo senso (Rom. 3:10, 23). Tuttavia, nella sua infinita sapienza Geova tenne conto della fede di Abraamo e delle opere che egli compì grazie ad essa. In particolare Abraamo esercitò fede nel "seme" promesso che sarebbe venuto dalla sua progenie, e che risultò essere il Messia, o Cristo (Gen. 15:6; 22:15-18). Perciò, sulla base del "riscatto pagato da Cristo Gesù", il Giudice divino può perdonare peccati commessi nel passato. Pertanto, Abraamo e altri uomini di fede vissuti in epoca precristiana hanno la prospettiva della risurrezione (Rom. 3:24, 25; Sal. 32:1, 2). w11 15/6 2:17, 18

giovedì 11 aprile 2013

giovedì 11

Sarete davvero simili a Dio, conoscendo il bene e il male (Gen. 3:5)



Benché si rivolgesse solo a Eva, Satana usò la seconda persona plurale. In tal modo verosimilmente tentò di far leva sul suo orgoglio, cercando di farla sentire importante, come se avesse diritto a parlare anche a nome del marito. Il risultato? Eva a quanto pare si arrogò il diritto di parlare a nome di entrambi e disse al serpente: "Del frutto degli alberi del giardino possiamo mangiare". Satana inoltre travisò i fatti. Lasciò intendere che Dio fosse ingiusto e chiedesse ad Adamo ed Eva di 'non mangiare di ogni albero del giardino'. Quindi spinse Eva a pensare a se stessa e a come avrebbe potuto presumibilmente migliorare la propria condizione divenendo 'simile a Dio'. Alla fine riuscì a indurla a concentrarsi unicamente sull'albero e sul suo frutto anziché sulla propria relazione con Colui che le aveva dato ogni cosa (Gen. 3:1-6). Purtroppo, mangiando il frutto Eva dimostrò che Geova non era la Persona più importante nella sua vita. w11 15/5 3:4, 5

mercoledì 10 aprile 2013

mercoledì 10

Faccio tutto per amore della buona notizia, per divenirne partecipe con altri (1 Cor. 9:23)



Fino a che punto Paolo prendeva seriamente il suo ministero? Era disposto a 'essere schiavo' di Geova e di coloro che ascoltavano il messaggio della verità (Rom. 12:11; 1 Cor. 9:19). Quando ci assumiamo la responsabilità di insegnare ad altri la Parola di Dio - che si tratti di uno studio biblico a domicilio, di un'adunanza cristiana o dell'adorazione in famiglia - ci sentiamo responsabili nei confronti di coloro ai quali insegniamo? Forse pensiamo che condurre un regolare studio biblico sia troppo impegnativo. È vero che per aiutare altri di solito dobbiamo sottrarre del tempo alle nostre attività personali. Ma non è forse questo lo spirito delle parole di Gesù secondo le quali "c'è più felicità nel dare che nel ricevere"? (Atti 20:35). Insegnare personalmente ad altri la via della salvezza ci fa provare una felicità che nessun'altra attività può darci. w11 15/4 1:7, 8

martedì 9 aprile 2013

martedì 9

Continuate a cercare prima il regno e la Sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte (Matt. 6:33)



Sia che abbiamo la speranza celeste o quella terrena, dobbiamo 'rinnegare noi stessi, prendere il nostro palo di tortura e seguire Cristo di continuo' (Matt. 16:24). Milioni di persone che sperano di vivere su una terra paradisiaca adorano Dio e seguono Cristo in questo modo. Non si accontentano di fare il minimo indispensabile quando si rendono conto di poter fare di più. Molti hanno deciso di semplificare la propria vita e sono diventati pionieri. Altri riescono a svolgere il servizio di pioniere alcuni mesi all'anno. Altri ancora, benché non possano fare i pionieri, si impegnano comunque a fondo nel ministero. Tutti questi sono come la devota Maria, che versò olio profumato sulla testa di Gesù. Egli disse: "Essa ha fatto verso di me un'opera eccellente. [...] Ha fatto ciò che poteva" (Mar. 14:6-8). Fare tutto il possibile può non essere facile, dal momento che viviamo in un mondo dominato da Satana. Ciò nonostante ci impegniamo a fondo e riponiamo la nostra fiducia in Geova. w11 15/9 2:5

lunedì 8 aprile 2013

lunedì 8

Vi esorto come forestieri e residenti temporanei a continuare ad astenervi dai desideri carnali (1 Piet. 2:11)



Geova disse agli israeliti che se gli avessero ubbidito sarebbero diventati 'di fra tutti gli altri popoli la sua speciale proprietà' (Eso. 19:5). Quando si manteneva fedele, la nazione d'Israele si distingueva da tutte le altre nazioni in fatto di adorazione e modo di vivere. Anche oggi Geova ha scelto per sé un popolo che si distingue nettamente dal mondo di Satana. La Bibbia ci dice di "ripudiare l'empietà e i desideri mondani e [...] vivere con sanità di mente e giustizia e santa devozione [...] mentre aspettiamo la felice speranza e la gloriosa manifestazione del grande Dio e del Salvatore nostro Cristo Gesù, che diede se stesso per noi, per liberarci da ogni sorta d'illegalità e purificare per sé un popolo particolarmente suo, zelante nelle opere eccellenti" (Tito 2:11-14). Questo "popolo" è formato da cristiani unti e da milioni di "altre pecore" di Gesù che li aiutano e li sostengono (Giov. 10:16). w11 15/11 3:15, 16

domenica 7 aprile 2013

domenica 7

Comprendete qual è la volontà di Geova (Efes. 5:17)



Prima di assaggiare una pietanza per la prima volta, vogliamo sapere quali sono gli ingredienti. In modo simile, prima di provare un certo tipo di svago, dobbiamo scoprire quali siano le sue caratteristiche. Per esempio, lo sport può essere divertente ed entusiasmante. Che dire, però, se siete attratti da un certo sport per lo spirito di competizione e aggressività che lo caratterizza, il rischio eccessivo che si corre, l'alta frequenza di incidenti, i festeggiamenti sfrenati, lo spirito nazionalistico o "ingredienti" simili? Dopo aver esaminato ciò che vi è implicato, probabilmente concluderete che quello sport non si accorda con il modo di pensare di Geova e il messaggio di pace e amore che predichiamo agli altri (Isa. 61:1; Gal. 5:19-21). D'altra parte se gli "ingredienti" di un certo svago sono sani dal punto di vista di Geova, allora ci sarà di beneficio e ci ritemprerà (Gal. 5:22, 23; Filip. 4:8). w11 15/10 1:7, 8

sabato 6 aprile 2013

sabato 6

Lo spirito di Geova avvolse Gedeone (Giud. 6:34)



Il libro dei Giudici racconta di parecchi personaggi che "da uno stato debole furono resi potenti" (Ebr. 11:34). Per mezzo dello spirito santo, Dio spinse Gedeone a combattere per il Suo popolo. Le forze madianite erano quattro volte più numerose di quelle raccolte da Gedeone. Eppure per due volte Geova ordinò a Gedeone di sfoltire il suo esercito fino a quando fu di 450 volte inferiore all'esercito nemico (Giud. 7:2-8; 8:10). In queste condizioni, chi avrebbe potuto affermare che una vittoria schiacciante sarebbe stata dovuta alle gesta o alla sapienza degli uomini? Il potere di Geova di salvare non ha limiti. Egli può liberare i suoi servitori in qualsiasi circostanza, magari servendosi di persone che sembrano deboli o inermi. A volte potremmo pensare che i nostri avversari siano troppi o che la situazione sia disperata. Tuttavia possiamo trovare tutti i consigli e l'incoraggiamento di cui abbiamo bisogno nella Parola di Dio e nella sua congregazione, che è guidata dallo spirito (Rom. 8:31, 32). Le amorevoli promesse di Geova rafforzano la nostra fede e ci convincono che egli è davvero il nostro Soccorritore. w11 15/12 3:12, 14

venerdì 5 aprile 2013

venerdì 5

Tu, o Betleem Efrata, da te mi uscirà colui che deve divenire il dominatore in Israele (Mic. 5:2)



Il Messia doveva nascere a Betleem, una città di Giuda, che in precedenza era evidentemente chiamata Efrata. Benché Maria, la madre di Gesù, e Giuseppe, il padre adottivo, vivessero a Nazaret, a motivo di un censimento ordinato dalle autorità romane si recarono a Betleem, dove Gesù nacque nell'anno 2 a.E.V. (Matt. 2:1, 5, 6). Un'altra profezia adempiutasi in Gesù prediceva che il Messia sarebbe nato da una vergine (Isa. 7:14). Spiegando che la profezia di Isaia 7:14 si era adempiuta con la nascita di Gesù, l'evangelista Matteo, sotto ispirazione, usò il termine greco per "vergine" (parthènos). Sia lui che l'evangelista Luca affermano che Maria era una vergine e che era rimasta incinta per opera dello spirito santo (Matt. 1:18-25; Luca 1:26-35). Che straordinario adempimento della profezia! w11 15/8 1:7, 8

giovedì 4 aprile 2013

giovedì 4

Non devi seguire la folla per fini empi (Eso. 23:2)



Quando scegliete svaghi e divertimenti per voi o per la vostra famiglia, lasciate che la coscienza permissiva di altri influenzi le vostre decisioni e plasmi la vostra stessa coscienza? Questo non equivarrebbe forse a "seguire la folla"? Per aiutarci a prendere decisioni Geova ci ha fatto un dono prezioso: le nostre "facoltà di percezione". Queste facoltà, però, devono essere esercitate "mediante l'uso" (Ebr. 5:14). Seguendo la folla non eserciteremmo le nostre facoltà di percezione; né d'altra parte lo faremmo se, in questioni di coscienza, ci affidassimo a una sfilza di rigide regole. È per questo, ad esempio, che ai servitori di Geova non viene dato un elenco di film, libri e siti Internet da evitare. Vista la velocità con cui questo mondo cambia, un elenco del genere sarebbe già superato nel momento stesso in cui venisse compilato (1 Cor. 7:31). Cosa ancora più grave, ci impedirebbe di fare qualcosa di importanza fondamentale: soppesare attentamente in preghiera i princìpi biblici per poi prendere una decisione sulla base di tali princìpi (Efes. 5:10). w11 15/7 1:3, 6, 7

mercoledì 3 aprile 2013

mercoledì 3

Non avevate nessuna speranza ed eravate senza Dio nel mondo (Efes. 2:12)



Oggi molti non credono che siamo tutti peccatori. Perché? Anche se vanno in chiesa di tanto in tanto, essi considerano il racconto biblico relativo ad Adamo ed Eva una favola o un mito. Altri sono cresciuti in un ambiente irreligioso. Dubitano dell'esistenza di Dio e quindi non comprendono che un Essere Supremo ha stabilito norme morali per gli esseri umani e che la mancata osservanza di tali norme equivale a peccare. Nella lettera ai Romani, Paolo indicò una ragione per cui l'ambiente in cui si è cresciuti non costituisce una scusante, oggi come allora: la creazione stessa rende testimonianza dell'esistenza di un Creatore (Rom. 1:19, 20). Questo concorda con un'osservazione fatta da Paolo nella lettera agli Ebrei, che scrisse da Roma: "Ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito tutte le cose è Dio" (Ebr. 3:4). L'argomentazione di Paolo indica l'esistenza di un Creatore che ha costruito, ossia portato all'esistenza, l'intero universo. w11 15/6 1:12, 13

martedì 2 aprile 2013

martedì 2

Io cedo la mia anima per le pecore (Giov. 10:15)



I capifamiglia dovrebbero imitare Gesù mostrando affetto a quelli affidati alla loro cura. Invece di tiranneggiare la moglie, il marito che desidera avere l'approvazione di Dio continua ad amarla "come anche il Cristo amò la congregazione" (Efes. 5:25). Le rivolge parole gentili e premurose, riconoscendo che è degna di onore (1 Piet. 3:7). Il capofamiglia dovrebbe educare i figli sostenendo fermamente i santi princìpi. Non deve però mancare di mostrare loro affetto. Quando è necessario disciplinarli dovrebbe farlo con amore. Forse alcuni ragazzi ci mettono più tempo di altri ad afferrare ciò che ci si aspetta da loro. In tal caso il padre dovrebbe trattarli con pazienza anche maggiore. Quando i capifamiglia seguono coerentemente l'esempio di Gesù, creano un ambiente domestico sicuro e sereno. La loro famiglia gode della sicurezza spirituale di cui parlò il salmista (Sal. 23:1-6). w11 15/5 1:4, 7, 8

lunedì 1 aprile 2013

lunedì 1

Aborrite ciò che è malvagio, aderite a ciò che è buono (Rom. 12:9)



In questo mondo malvagio gran parte dei divertimenti viola chiaramente i princìpi biblici o le leggi di Dio (1 Giov. 5:19). I veri cristiani rifiutano decisamente qualsiasi svago caratterizzato da sadismo, demonismo, omosessualità, pornografia o violenza, o che esalta altre pratiche abiette, immorali (1 Cor. 6:9, 10; Riv. 21:8). Sia che siamo soli o che siamo in compagnia di altri, dimostriamo a Geova di 'aborrire ciò che è malvagio' stando alla larga dai divertimenti di questo tipo (1 Giov. 1:5, 6). Non tutti i divertimenti si basano su pratiche espressamente condannate dalla Parola di Dio. In questi casi prima di scegliere un tipo di svago dobbiamo valutarlo alla luce dei princìpi della Bibbia, che riflettono il punto di vista di Geova su ciò che è sano (Prov. 4:10, 11). Quindi dobbiamo prendere una decisione che ci lasci con una buona coscienza (Gal. 6:5; 1 Tim. 1:19). w11 15/10 1:6, 7