mercoledì 23 ottobre 2013

mercoledì 23

Geova li ha riempiti della sapienza di cuore per fare ogni lavoro (Eso. 35:35)



Ciò che accadde a Bezalel, un contemporaneo di Mosè, è illuminante per quanto riguarda il modo in cui lo spirito di Dio può agire (Eso. 35:30-34). Bezalel fu scelto per dirigere i lavori di fabbricazione degli arredi per il tabernacolo. Aveva già le conoscenze necessarie prima di dedicarsi a questo impegnativo progetto? Non è da escludere; in ogni caso, è del tutto probabile che il suo ultimo lavoro fosse stato fabbricare mattoni per gli egiziani (Eso. 1:13, 14). Come avrebbe fatto, allora, Bezalel a portare a termine un compito così complesso? Geova "lo riempiva dello spirito di Dio in sapienza, in intendimento e in conoscenza e in ogni sorta di arte e per ideare progetti, [...] per fare opere ingegnose di ogni sorta". Qualunque talento naturale Bezalel potesse avere fu potenziato dallo spirito santo, e lo stesso accadde a Ooliab. Evidentemente Bezalel e Ooliab divennero artigiani esperti, perché non si limitarono a svolgere il proprio lavoro, ma istruirono anche altri. Fu Dio a 'mettere loro in cuore che dovevano insegnare'. w11 15/12 3:6

martedì 22

Quelli che fanno uso del mondo siano come quelli che non ne usano appieno (1 Cor. 7:31)



Siamo convinti che il Regno di Geova retto da Cristo porrà presto fine al dominio umano imperfetto, sostituendolo con un giusto e nuovo sistema di cose (Dan. 2:44; 2 Piet. 3:13). Dato che la fine di questo sistema di cose è imminente, noi servitori di Geova ci rendiamo conto che non è tempo di mettere radici in questo mondo morente. In che modo allora i cristiani odierni fanno uso del mondo? Ad esempio utilizzano la tecnologia e i moderni mezzi di comunicazione per diffondere la conoscenza della Bibbia a livello mondiale in centinaia di lingue. Fanno un uso limitato del mondo per guadagnarsi da vivere. Comprano i beni e i servizi necessari che il mondo mette a disposizione, ma senza usarlo appieno, nel senso che tengono i possedimenti materiali e le attività del mondo al giusto posto (1 Tim. 6:9, 10). w11 15/11 3:9, 10

lunedì 21 ottobre 2013

lunedì 21

Secondo l'abbondanza delle tue misericordie cancella le mie trasgressioni. Lavami completamente dal mio errore, e purificami anche dal mio peccato. Poiché io stesso conosco le mie trasgressioni, e il mio peccato è continuamente di fronte a me (Sal. 51:1-3)



Davide, re dell'antico Israele, è tra coloro che furono confortati da Dio. Poiché "vede il cuore", quando scelse Davide come futuro re di Israele, Geova sapeva che egli era sincero e amava la vera adorazione (1 Sam. 16:7; 2 Sam. 5:10). Tuttavia, in seguito Davide commise adulterio con Betsabea e cercò di coprire il proprio peccato architettando la morte del marito. Quando si rese conto dell'estrema gravità del suo peccato, pregò Geova con le parole della scrittura di oggi. Davide era sinceramente pentito, e Geova lo perdonò. Davide però dovette affrontare le conseguenze della propria condotta (2 Sam. 12:9-12). Nondimeno, la misericordia di Geova fu motivo di conforto per il suo umile servitore. w11 15/10 3:14

domenica 20 ottobre 2013

domenica 20

Correte in modo tale da conseguirlo (1 Cor. 9:24)



Nella sua lettera agli Ebrei l'apostolo Paolo si servì di una vivida immagine per incoraggiare i compagni di fede. Rammentò loro che non erano soli nella corsa per la vita: avevano intorno un "gran nuvolo di testimoni" che erano riusciti a portare a termine la gara (Ebr. 12:1). Ricordare gli atti fedeli e gli strenui sforzi compiuti da questi servitori di Dio del passato avrebbe dato ai cristiani ebrei l'incentivo necessario per proseguire la corsa e non arrendersi. Gli antichi corridori greci si toglievano di dosso qualsiasi cosa che col suo peso avrebbe potuto rallentarli. Per quanto ai nostri occhi ciò sarebbe indice di scarsa modestia e decenza, essi correvano così con un unico obiettivo: vincere il premio. Paolo intendeva dunque dire che per vincere il premio nella corsa per la vita è essenziale che i corridori si liberino di qualsiasi intralcio. Era un ottimo consiglio per i cristiani di allora, e lo è anche per noi oggi. w11 15/9 4:1, 3

sabato 19 ottobre 2013

sabato 19

Dovranno fare delle loro spade vomeri (Isa. 2:4)



Il vero Dio dà spirito santo ai suoi leali servitori, e il frutto di tale spirito include la pace (Gal. 5:22). Un'altra ragione della pace e dell'unità che abbiamo sta nel fatto che 'non facciamo parte del mondo' (Giov. 15:19). Invece di prendere posizione nelle questioni politiche, restiamo neutrali. Poiché abbiamo 'fatto delle nostre spade vomeri', non ci facciamo coinvolgere in guerre civili o in conflitti internazionali. La pace che possiamo avere con i nostri fratelli non consiste semplicemente nell'evitare di farci del male a vicenda. Anche se probabilmente la congregazione dei testimoni di Geova a cui apparteniamo è composta da persone di etnie e culture diverse, ci amiamo gli uni gli altri (Giov. 15:17). La nostra pace ci permette di 'operare ciò che è bene verso tutti, ma specialmente verso quelli che hanno relazione con noi nella fede' (Gal. 6:10). Il nostro pacifico paradiso spirituale è prezioso e va salvaguardato. w11 15/8 4:2, 3

venerdì 18 ottobre 2013

venerdì 18

La sapienza dall'alto è pronta a ubbidire (Giac. 3:17)



Quando apprendete dalla Bibbia che dovreste fare qualche cambiamento nella vostra vita, siete pronti a ubbidire? Le Scritture ci dicono che Dio vuole radunare "le cose desiderabili di tutte le nazioni" (Agg. 2:7). Questo significa che Dio sceglie persone che sono preziose ai suoi occhi perché amano ciò che è giusto. È vero che prima di conoscere la verità molti di noi facevano cose sbagliate. Tuttavia, l'amore verso Dio e il suo caro Figlio ci ha spinti a fare cambiamenti significativi nel nostro modo di pensare e di agire, così da piacere pienamente a Dio. Alla fine, dopo molte preghiere e sforzi da parte nostra, è arrivato il giorno tanto atteso in cui ci siamo battezzati (Col. 1:9, 10). Comunque, la lotta contro l'imperfezione non è cessata con il battesimo. È andata avanti e continuerà finché saremo imperfetti. Nondimeno ci viene assicurato che, se continuiamo a combattere e siamo determinati a diventare sempre più desiderabili ai suoi occhi, Geova benedirà i nostri sforzi. w11 15/7 4:1-3

giovedì 17 ottobre 2013

giovedì 17

Abbiamo lavorato in modo da non imporre un costoso peso a nessuno di voi (2 Tess. 3:8)



Pietro incoraggiò gli anziani a pascere il gregge 'non per amore di guadagno disonesto, ma premurosamente' (1 Piet. 5:2). L'opera degli anziani richiede una considerevole quantità di tempo. Ciò nonostante, essi non si aspettano nessun compenso economico. Pietro ritenne necessario mettere in guardia gli anziani del suo tempo circa il rischio di pascere il gregge "per amore di guadagno disonesto". Questo pericolo è evidente dalla vita lussuosa che certi leader di "Babilonia la Grande" conducono mentre molta gente è costretta a vivere in povertà (Riv. 18:2, 3). Gli anziani odierni hanno buone ragioni per guardarsi da qualsiasi tendenza di questo tipo. Paolo diede un eccellente esempio agli anziani cristiani. Essendo un apostolo avrebbe potuto divenire "un costoso peso" per i cristiani di Tessalonica. Invece 'non mangiò gratuitamente il cibo di nessuno'. Al contrario, 'faticò notte e giorno'. w11 15/6 3:14, 15

mercoledì 16 ottobre 2013

mercoledì 16

Geova conosce quelli che cercano rifugio in lui (Naum 1:7)



Perché conoscere Geova ed essere conosciuti da lui è un privilegio così grande? Non solo perché egli è la Persona più importante dell'universo, ma anche perché è Colui che protegge quelli che ama (Sal. 1:6). In effetti, la stessa prospettiva della vita eterna dipende dal conoscere il vero Dio e suo Figlio, Gesù Cristo (Giov. 17:3). Conoscere Dio non significa semplicemente conoscere il suo nome. Dobbiamo imparare a conoscerlo come Amico e capire cosa gli piace e cosa non gli piace. Per dimostrare di conoscere Dio intimamente, inoltre, è fondamentale che viviamo in armonia con tale conoscenza (1 Giov. 2:4). Se però desideriamo davvero conoscere Geova, dobbiamo fare qualcos'altro ancora: dobbiamo sapere non solo cosa ha fatto, ma anche come lo ha fatto e perché ha agito in quel modo. Più a fondo comprendiamo i suoi propositi, più siamo spinti a meravigliarci della 'profondità della sapienza di Dio' (Rom. 11:33). w11 15/5 4:2, 3

martedì 15 ottobre 2013

martedì 15

Rallegratevi sempre nel Signore. Una volta ancora dirò: Rallegratevi! (Filip. 4:4)



Una caratteristica notevole del frutto dello spirito è la sua stabilità. La gioia, il secondo aspetto lo dimostra. La gioia è come una pianta resistente che cresce anche in un ambiente ostile. In tutto il mondo molti servitori di Dio hanno 'accettato la parola fra molta tribolazione con la gioia dello spirito santo' (1 Tess. 1:6). Altri affrontano difficoltà e privazioni. Eppure Geova li rafforza mediante il suo spirito affinché 'perseverino pienamente e siano longanimi con gioia' (Col. 1:11). Da dove deriva questa gioia? A differenza delle "ricchezze incerte" del mondo di Satana, i tesori spirituali che abbiamo ricevuto da Geova hanno un valore duraturo (1 Tim. 6:17; Matt. 6:19, 20). Egli ci offre la gioiosa prospettiva di un futuro senza fine. Abbiamo la gioia di far parte di una fratellanza cristiana mondiale. Soprattutto, la nostra gioia si basa sulla nostra relazione con Dio. w11 15/4 3:9-11

lunedì 14 ottobre 2013

lunedì 14

Il cuore gioioso ha un buon effetto sul viso (Prov. 15:13)



Il ministro desto ascolta l'interlocutore con attenzione. La persona è perplessa di fronte all'enorme numero di confessioni esistenti? È preoccupata per la violenza sempre più frequente o per l'incapacità dei governi di risolvere i problemi dei rispettivi paesi? Possiamo suscitare il suo interesse parlando del modo meraviglioso in cui sono fatti gli esseri viventi o mostrando quanto siano pratici i consigli della Bibbia? Anche la preghiera è un argomento che interessa persone di quasi ogni cultura, compresi alcuni atei. Molti si chiedono se ci sia qualcuno che ascolta le preghiere. Altri potrebbero essere incuriositi da domande come: Dio ascolta tutte le preghiere? Se la risposta è no, cosa dovremmo fare per farci ascoltare? Osservando qualche proclamatore esperto riusciremo probabilmente a imparare molto sull'arte di iniziare una conversazione. Soffermiamoci su come si esprime senza sembrare un inquisitore o un ficcanaso. Notiamo come il suo desiderio di capire il punto di vista del padrone di casa si riflette nel tono della voce e nell'espressione facciale. w12 15/3 1:13, 14

domenica 13 ottobre 2013

domenica 13

Non continuiamo a dormire come fanno gli altri, ma stiamo svegli e siamo sobri (1 Tess. 5:6)



Senza dubbio Gesù ci ha dato il massimo esempio in quanto a essere vigilanti. Seguire il suo esempio è possibile, reca beneficio e addirittura può salvare la vita. Ricordate che Satana vuole a tutti i costi farci cadere nel sonno spirituale, una condizione caratterizzata da una fede debole, un'adorazione meccanica e un'integrità in bilico. Non permettiamoglielo! Imitando Gesù, siamo vigilanti nelle preghiere, nel ministero e nell'affrontare le prove. In questo modo avremo una vita piena, felice e soddisfacente anche ora che ci troviamo al crepuscolo di questo morente sistema di cose. Inoltre, se saremo vigilanti, quando il Signore verrà per porre fine a questo sistema ci troverà desti e attivi nel fare la volontà del Padre. Geova sarà davvero felice di ricompensarci per la nostra fedeltà! (Riv. 16:15). w12 15/2 1:17

sabato 12 ottobre 2013

sabato 12

Gesù uscì con i suoi discepoli dov'era un orto, ed egli e i suoi discepoli vi entrarono (Giov. 18:1)



Gesù si inoltra nel giardino di Getsemani accompagnato da tre apostoli, Pietro, Giacomo e Giovanni. "Restate qui e vigilate con me", dice loro; poi si allontana per pregare. Al suo ritorno trova i suoi amici profondamente addormentati. Di nuovo li implora: "Vigilate". Eppure questi si addormentano altre due volte. Più tardi quella stessa notte tutti gli apostoli vengono meno, non dimostrandosi spiritualmente desti, tant'è che arrivano al punto di abbandonare Gesù e fuggire via (Matt. 26:38, 41, 56). Non c'è dubbio che essi si pentirono di non essere stati desti. Quegli uomini fedeli impararono in fretta dai loro errori. Il libro biblico degli Atti rivela che diedero uno straordinario esempio in quanto a essere vigilanti. La loro condotta spronò sicuramente i loro compagni di fede a fare altrettanto. Ora più che mai abbiamo bisogno di essere desti (Matt. 24:42). w12 15/1 2:1-3

venerdì 11 ottobre 2013

venerdì 11

Lo spirito vi guiderà in tutta la verità (Giov. 16:13)



Avete mai usato una bussola per orientarvi? La bussola è uno strumento semplice dotato di un ago magnetico che punta verso nord. Grazie a una forza invisibile, il magnetismo, l'ago della bussola si allinea con il campo magnetico terrestre. Esiste un'altra forza invisibile ancora più importante per guidare l'uomo. Quale? Viene descritta nei versetti iniziali della Bibbia. Presentando ciò che Geova compì moltissimo tempo fa, Genesi dichiara: "In principio Dio creò i cieli e la terra". Nel far questo egli si servì di una potente forza, poiché il racconto della creazione aggiunge: "La forza attiva di Dio si muoveva" (Gen. 1:1, 2). Di quale forza si trattava? Dello spirito santo, la forza dinamica usata nella creazione. Se esistiamo è perché Geova ha usato tale spirito per creare tutte le sue opere (Giob. 33:4; Sal. 104:30). w11 15/12 2:1-3

giovedì 10 ottobre 2013

giovedì 10

Rivolgere la mente alla carne significa morte, ma rivolgere la mente allo spirito significa vita e pace (Rom. 8:6)



L'uso del cellulare è tra i fattori che possono distrarre gli automobilisti dall'unica cosa su cui dovrebbero concentrarsi, cioè guidare. Oltre un terzo delle persone intervistate nel corso di uno studio ha dichiarato di aver avuto un incidente o di averne rischiato uno con un veicolo il cui guidatore era al cellulare. Usare il cellulare mentre si è alla guida può sembrare un risparmio di tempo, ma le conseguenze possono essere disastrose. Lo stesso vale per il nostro benessere spirituale. Proprio come un automobilista distratto spesso non vede i segnali di pericolo, chi è spiritualmente distratto si espone a rischi. Se ci lasciamo andare alla deriva rispetto alla rotta che dovremmo tenere come cristiani, trascurando le attività teocratiche, la nostra fede potrebbe fare naufragio (1 Tim. 1:18, 19). L'apostolo Paolo mise in guardia da questo pericolo quando diede ai cristiani di Roma l'avvertimento contenuto nella scrittura di oggi. w11 15/11 2:1, 2

mercoledì 9

È bene per loro che rimangano come sono anch'io (1 Cor. 7:8)



Non è che Paolo, non essendo sposato, si considerasse per questo superiore a chi lo era, come fa quella parte del clero della cristianità che osserva il celibato obbligatorio. Piuttosto fece rilevare un vantaggio comune a molti ministri della buona notizia che non sono sposati. Di quale vantaggio si tratta? Un cristiano non sposato spesso ha la flessibilità necessaria per accettare incarichi nel servizio di Geova che potrebbero non essere alla portata di una persona sposata. A Paolo fu concesso il privilegio speciale di essere "apostolo delle nazioni" (Rom. 11:13). Leggendo i capitoli da 13 a 20 di Atti potrete seguire l'apostolo e gli altri missionari che lo accompagnano mentre raggiungono nuovi territori e formano congregazioni in un luogo dopo l'altro. Nel suo ministero Paolo sopportò prove che oggi pochi affrontano (2 Cor. 11:23-27, 32, 33). Nondimeno riteneva che valesse la pena affrontare quelle difficoltà per la gioia che provava nell'aiutare molti a diventare discepoli (1 Tess. 1:2-7, 9; 2:19). Sarebbe riuscito a fare tutto quello che fece se fosse stato sposato o avesse avuto una famiglia? Probabilmente no. w11 15/10 2:5, 6

martedì 8 ottobre 2013

martedì 8

Continuate a cercare prima il regno e la Sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte (Matt. 6:33)



Le persone in generale, essendo "uomini di questo sistema di cose, la cui parte è in questa vita", tendono a dare la precedenza ai propri interessi (Sal. 17:1, 13-15). Senza curarsi del loro Creatore, molti pensano esclusivamente ad assicurarsi un tenore di vita adeguato, farsi una famiglia e lasciare un'eredità ai propri figli. Molti cristiani invece hanno anteposto le attività spirituali al lavoro secolare. Alcuni che hanno rischiato di perdere il lavoro potrebbero essersi chiesti: "Come assolverò la responsabilità di provvedere alla mia famiglia?" (1 Tim. 5:8). Sia che vi siate trovati in una situazione del genere o no, probabilmente la vostra stessa esperienza vi ha insegnato che se tenete in gran conto il privilegio di servire Geova non sarete mai delusi. Man mano che ci addentriamo negli ultimi giorni, la nostra fiducia nella capacità di Dio di soddisfare le nostre necessità diventa sempre più importante (Riv. 13:17). w11 15/9 2:6, 8, 9

lunedì 7 ottobre 2013

lunedì 7

Mi ha accerchiato l'assemblea degli stessi malfattori. Come un leone essi sono alle mie mani e ai miei piedi (Sal. 22:16)



Come i lettori della Bibbia sanno, e come spiega Marco nel suo Vangelo, "era la terza ora [circa le nove del mattino], e lo misero al palo" (Mar. 15:25). Era stato inoltre predetto che il Messia sarebbe stato annoverato con i peccatori. "Versò la sua anima alla medesima morte", scrisse Isaia, "e fu annoverato fra i trasgressori" (Isa. 53:12). Infatti, "due ladroni furono quindi messi al palo con [Gesù], uno alla sua destra e uno alla sua sinistra" (Matt. 27:38). "Ripartiscono fra loro le mie vesti", aveva scritto il salmista, "e sul mio abito gettano le sorti" (Sal. 22:18). Questo è proprio ciò che avvenne poiché, "messolo al palo", i soldati romani "distribuirono i suoi abiti gettando le sorti" (Matt. 27:35; Giov. 19:23, 24). w11 15/8 2:12, 14

domenica 6 ottobre 2013

domenica 6

Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in manto da pecore (Matt. 7:15)



Cosa comporta evitare i falsi maestri? Non li riceviamo in casa nostra e non li salutiamo. Rifiutiamo inoltre di leggere le loro pubblicazioni, di guardare programmi televisivi a cui essi partecipano, di visitare i loro siti Internet, e di lasciare i nostri commenti sui loro blog. Perché assumiamo questa ferma posizione? Per amore. Amiamo il "Dio di verità", per cui non ci interessa conoscere insegnamenti distorti che contraddicono la sua verace Parola (Sal. 31:5; Giov. 17:17). Amiamo anche l'organizzazione di Geova, mediante la quale abbiamo imparato verità entusiasmanti, fra cui il nome di Geova e il suo significato, il proposito di Dio per la terra, la condizione dei morti e la speranza della risurrezione. Ricordate come vi siete sentiti quando avete udito per la prima volta queste e altre preziose verità? Perché allora lasciarvi inasprire da persone che denigrano l'organizzazione mediante la quale le avete imparate? (Giov. 6:66-69). w11 15/7 2:4, 7

sabato 5 ottobre 2013

sabato 5

Il peccato non è attribuito a nessuno quando non c'è legge (Rom. 5:13)



I discendenti di Adamo non avevano violato la legge divina come aveva fatto Adamo, per cui non furono accusati dello stesso peccato; inoltre non era stato ancora emanato nessun codice di leggi (Gen. 2:17). Ciò nonostante ereditarono il peccato. Perciò il peccato e la morte regnarono fino a quando Dio diede agli israeliti un codice di leggi, che evidenziava chiaramente la loro condizione di peccatori (Rom. 5:14). L'effetto del peccato ereditato si potrebbe paragonare a certe tare o malattie ereditarie, come l'anemia mediterranea o l'emofilia. Avrete letto che Alessio, figlio dello zar Nicola II e della moglie Alessandra, aveva ereditato l'emofilia. È vero che in una famiglia del genere non tutti i figli sviluppano la malattia, anche se possono essere portatori sani. Non è così per il peccato. La tara del peccato trasmessa da Adamo non lascia scampo. Tutti ne subiscono le conseguenze. È sempre fatale. E viene trasmessa ai figli. w11 15/6 2:6

venerdì 4 ottobre 2013

venerdì 4

Guardatevi da ogni sorta di concupiscenza (Luca 12:15)



Le famiglie cristiane devono riflettere seriamente su quanto tempo e denaro dedicano ai divertimenti, allo svago e alla ricerca di cose materiali. Prima di acquistare qualcosa è bene che non ci limitiamo a valutare se possiamo permettercela. Chiediamoci: "Avrò la possibilità di usare regolarmente questo oggetto e di averne cura? Quanto tempo ci vorrà per imparare a usarlo?" Voi giovani, non credete a tutta la propaganda mondana sui beni di consumo ed evitate quindi di fare richieste irragionevoli pretendendo costosi capi di abbigliamento firmati o cose simili. Esercitate padronanza. Chiedetevi inoltre se un determinato acquisto aiuterà o no la vostra famiglia a tenersi pronta per la venuta del Figlio dell'uomo. Abbiate fede nella promessa di Geova: "Non ti lascerò affatto né in alcun modo ti abbandonerò" (Ebr. 13:5). w11 15/5 2:7, 8

giovedì 3 ottobre 2013

giovedì 3

Ricorda, ora, il tuo grande Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni calamitosi, o che siano arrivati gli anni in cui dirai: "Non provo alcun diletto in essi" (Eccl. 12:1)



I ragazzi sono esortati a prendere la vita seriamente. Non è male che i bambini imparino l'importanza di lavorare con impegno, sbrigando alcune faccende domestiche adatte alla loro età e alle loro capacità (Lam. 3:27). Quando era ancora un ragazzino, il re Davide imparò a essere un bravo pastore. Imparò pure a suonare e a comporre musica, capacità che lo portarono a prestare servizio al cospetto del re Saul (1 Sam. 16:11, 12, 18-21). Senza dubbio da ragazzo Davide si dedicava anche al gioco, ma al tempo stesso acquisì preziose capacità che in seguito usò per lodare Geova. Le qualità sviluppate facendo il pastore lo aiutarono a guidare la nazione di Israele con pazienza. Voi giovani, quante capacità utili state acquisendo, capacità che vi aiuteranno a servire il vostro Creatore e a prepararvi per assolvere responsabilità future? w11 15/4 1:18

mercoledì 2 ottobre 2013

mercoledì 2

Non continuiamo a dormire come fanno gli altri, ma stiamo svegli e siamo sobri (1 Tess. 5:6)



L'apostolo Paolo esortò i compagni di fede a 'non continuare a dormire come fanno gli altri'. Cosa intendeva dire? Un modo in cui si potrebbe 'continuare a dormire' è quello di non tener conto delle norme morali di Geova. Un altro è quello di ignorare il fatto che il tempo in cui Geova distruggerà gli empi si è avvicinato. Dobbiamo stare attenti che queste persone non ci influenzino al punto da farci adottare i loro modi di pensare e di agire (1 Tess. 5:4-8). Alcuni credono che non ci sia nessun Dio al quale rendere conto (Sal. 53:1). Altri pensano che Dio non si interessi di noi esseri umani, e che quindi sia inutile interessarsi di lui. Altri ancora credono di poter essere amici di Dio semplicemente perché appartengono a una chiesa. Tutte queste persone sono spiritualmente addormentate, e hanno bisogno di essere destate. Dobbiamo fare tutto il possibile per aiutarle. w12 15/3 1:4, 5

martedì 1 ottobre 2013

martedì 1

Gesù rimase l'intera notte in preghiera a Dio (Luca 6:12)



Gesù diede un fulgido esempio in quanto alla preghiera. Ricorderete che in un'occasione pregò suo Padre per un'intera notte. Cerchiamo di immaginare la scena. È primavera e Gesù si trova nei pressi di Capernaum, città dedita alla pesca in cui si è stabilito. Sul far della sera sale su una delle montagne prospicienti il Mar di Galilea. Il paesaggio si fa sempre più scuro e probabilmente Gesù scorge in lontananza il tremolio delle lampade a olio che illuminano le case a Capernaum e nei villaggi vicini. Quando si rivolge a Geova, però, Gesù si concentra esclusivamente sulla sua preghiera. I minuti passano e diventano ore. Gesù si accorge appena delle luci che in lontananza si spengono una dopo l'altra, della luna che si sposta nel firmamento o degli animali notturni che cercano da mangiare nel sottobosco. La sua preghiera probabilmente si incentra sull'importantissima decisione che sta per prendere: la scelta dei dodici apostoli. Possiamo immaginare Gesù assorto che esprime al Padre i suoi pensieri e le sue preoccupazioni su ciascun discepolo e lo supplica di dargli guida e sapienza (Luca 6:13). w12 15/2 1:8