giovedì 28 febbraio 2013

giovedì 28

Geova farà conoscere chi gli appartiene (Num. 16:5)



Cora dimenticò che era Geova a guidare la nazione di Israele e quindi non mostrò lealtà a coloro che egli stava impiegando. Sarebbe stato molto più saggio aspettare Geova per riuscire a comprendere meglio la situazione o, se necessario, perché fossero apportati dei cambiamenti. A causa del suo orgoglio, Cora finì per perdere il buon nome che si era fatto negli anni di fedele servizio (Num. 16:1-34). Questo episodio costituisce un monito per gli anziani e gli altri componenti della congregazione odierna. Per aspettare Geova e seguire le istruzioni dei fratelli che ricoprono incarichi di responsabilità nella sua organizzazione ci vuole umiltà. Diamo prova di essere umili e mansueti come Mosè? Riconosciamo la posizione di questi fratelli e seguiamo le istruzioni che riceviamo? Riusciamo a controllare i nostri sentimenti quando affrontiamo una delusione? In tal caso, anche noi avremo l'approvazione di Geova. L'umiltà e la sottomissione ci renderanno cari ai suoi occhi. w11 15/9 5:12, 15, 16

mercoledì 27 febbraio 2013

mercoledì 27

Risolvi subito le questioni con chi si lamenta contro di te in giudizio (Matt. 5:25)



Se qualcuno ci ha offeso, cosa dovremmo fare per risolvere il problema in maniera pacifica? Matteo 18:15 dice: "Se il tuo fratello commette un peccato, va e metti a nudo la sua colpa fra te e lui solo. Se ti ascolta, hai guadagnato il tuo fratello". È vero che Matteo 18:15-17 riguarda peccati gravi; ad ogni modo, in armonia con lo spirito del principio enunciato nel versetto 15, dovremmo parlare in privato e con gentilezza a chi ci ha offeso, cercando di ristabilire rapporti pacifici. L'apostolo Paolo scrisse: "Il sole non tramonti sul vostro stato d'irritazione, né date luogo al Diavolo" (Efes. 4:26, 27). Perseguire la pace richiede dunque che i contrasti vengano risolti prontamente. Perché? Perché questo impedisce che si aggravino sempre più come una ferita non medicata che viene a suppurazione. Non permettiamo che orgoglio, invidia o eccessivo attaccamento alle cose materiali ci impediscano di appianare subito i contrasti (Giac. 4:1-6). w11 15/8 4:6, 7

martedì 26 febbraio 2013

martedì 26

Per questa immeritata benignità, infatti, siete stati salvati mediante la fede; e questo non viene da voi, è il dono di Dio (Efes. 2:8)



Geova Dio accettò il sacrificio di riscatto offerto da suo Figlio (Ebr. 9:24; 10:10, 12). Comunque i discepoli di Gesù sulla terra, compresi i suoi fedeli apostoli, erano ancora imperfetti. Per quanto si sforzassero di non commettere errori, non sempre ci riuscivano. Perché? Avevano ereditato il peccato (Rom. 7:18-20). Ma Dio poteva risolvere il problema, e in effetti agì in tal senso. Accettò il "riscatto corrispondente" e fu disposto ad applicarlo a beneficio dei suoi servitori umani (1 Tim. 2:6). Non che Dio fosse tenuto ad applicare il riscatto agli apostoli e ad altri perché avessero compiuto determinate opere buone. Fu per la sua misericordia e per il suo grande amore che Dio applicò il riscatto a loro favore. Dio decise di cancellare la condanna che gravava sugli apostoli e su altri, considerandoli assolti dalla colpa ereditata. w11 15/6 2:12, 13

lunedì 25 febbraio 2013

lunedì 25

Abbiate riguardo per quelli che vi presiedono nel Signore (1 Tess. 5:12)



Immaginate di far parte della congregazione di Tessalonica del I secolo, una delle prime formate in Europa. L'apostolo Paolo aveva dedicato parecchio tempo a edificare i fratelli locali. Probabilmente aveva costituito anziani, così come aveva fatto in altre congregazioni (Atti 14:23). Ma dopo che la congregazione era stata stabilita, gli ebrei avevano sobillato la folla per cacciare Paolo e Sila dalla città. I cristiani di Tessalonica si saranno sentiti abbandonati, forse anche impauriti. Dopo aver lasciato Tessalonica, Paolo era comprensibilmente preoccupato per la congregazione da poco formata. Cercò di tornare, ma 'Satana gli intralciò il cammino'. Perciò mandò Timoteo perché incoraggiasse la congregazione (1 Tess. 2:18; 3:2). Le buone notizie riportate da Timoteo spinsero Paolo a scrivere una lettera ai tessalonicesi. Tra le altre cose, Paolo li esortò ad 'avere riguardo per quelli che li presiedevano'. w11 15/6 4:1, 2

domenica 24 febbraio 2013

domenica 24

Gli eletti l'hanno ottenuto (Rom. 11:7)



Quando alla Pentecoste del 33 E.V. cominciò la scelta di coloro che avrebbero formato il celeste "regno di sacerdoti", alcuni ebrei sinceri accettarono l'invito (Eso. 19:6). Essendo alcune migliaia, costoro erano "un rimanente" in paragone con l'intera nazione ebraica. Ma in che modo Geova avrebbe provveduto il "numero completo" di coloro che dovevano diventare seme di Abraamo? (Rom. 11:5, 12, 25). Si noti la risposta dell'apostolo Paolo: "Non è come se la parola di Dio fosse venuta meno. Poiché non tutti quelli che sorgono da Israele [l'Israele naturale] sono realmente 'Israele'. Né perché sono seme [o discendenti] di Abraamo sono tutti figli [parte del seme di Abraamo]". Paolo aggiunge: "I figli della carne non sono realmente i figli di Dio, ma i figli della promessa sono considerati come seme" (Rom. 9:6-8). Pertanto, Geova non richiedeva che coloro che avrebbero fatto parte del seme fossero discendenti naturali di Abraamo. w11 15/5 4:11, 12

sabato 23 febbraio 2013

sabato 23

Per certo comprendo che Dio non è parziale, ma in ogni nazione l'uomo che lo teme e opera giustizia gli è accetto (Atti 10:34, 35)



Pensate all'imbarazzo che Pietro deve aver provato entrando nella casa di Cornelio. Un uomo che in precedenza disprezzava i gentili avrebbe mai potuto essere "armoniosamente unito" con loro "nell'unificante vincolo della pace"? (Efes. 4:3, 16). Sì, perché solo pochi giorni prima lo spirito di Dio aveva toccato il cuore di Pietro permettendogli di cominciare a cambiare il suo atteggiamento e vincere il suo pregiudizio. Per mezzo di una visione Geova gli fece capire che non giudica le persone sulla base della razza o della nazionalità (Atti 10:10-15). Pietro cambiò e divenne veramente parte dell'"intera associazione dei fratelli" (1 Piet. 2:17). L'esempio di Pietro ci aiuta a comprendere la straordinaria trasformazione che oggi sta avendo luogo tra i servitori di Dio (Isa. 2:3, 4). w11 15/4 3:16, 17

venerdì 22 febbraio 2013

venerdì 22

Geova non abbandonerà il suo popolo (1 Sam. 12:22)



Dio provvede immancabilmente ai suoi servitori l'aiuto e il conforto necessari in questi difficili ultimi giorni. In epoca moderna migliaia di fratelli in tutto il mondo sono stati perseguitati e imprigionati semplicemente perché servivano Geova. La loro esperienza dimostra che nei momenti difficili Geova conforta veramente i suoi servitori. Per esempio, nell'ex Unione Sovietica un fratello fu condannato a 23 anni di carcere a motivo della sua fede. Ciò nonostante si trovò il modo di fargli arrivare del cibo spirituale così da rafforzarlo e confortarlo. Il fratello ha detto: "In quel lungo periodo Geova mi rafforzò e imparai a confidare in lui" (1 Piet. 5:6, 7). Indipendentemente dalle difficoltà che potremmo dover affrontare in futuro, facciamo bene a ricordare le confortanti parole del salmista: "Geova non abbandonerà il suo popolo" (Sal. 94:14). Comunque, se da un lato tutti noi abbiamo bisogno di conforto, dall'altro abbiamo anche il grande onore di confortare altri. w11 15/10 3:18-20

giovedì 21 febbraio 2013

giovedì 21

Prendo in effetti i leviti di tra i figli d'Israele in luogo di tutti i primogeniti (Num. 3:12)



Cosa significava per i leviti essere stati scelti? Invece di ricevere un'eredità terriera, essi avrebbero ricevuto un inestimabile privilegio di servizio. "Il sacerdozio di Geova" era la loro eredità (Gios. 18:7). Il contesto di Numeri 18:20 mostra che questo non fu per loro causa di indigenza (Num. 18:19, 21, 24). I leviti ricevevano "ogni decima parte in Israele come eredità in cambio del servizio". Veniva dato loro il 10 per cento del prodotto della terra di Israele e dei nuovi nati del bestiame. A loro volta i leviti dovevano dare la decima parte della contribuzione ricevuta, "del meglio d'essa", per il sostentamento dei sacerdoti (Num. 18:25-29). Ai sacerdoti venivano inoltre date "tutte le sante contribuzioni" che i figli di Israele portavano a Dio presso il suo luogo di adorazione. I sacerdoti avevano dunque buone ragioni per credere che Geova avrebbe provveduto loro il necessario. w11 15/9 1:3, 4

mercoledì 20 febbraio 2013

mercoledì 20

Il capo della donna è l'uomo (1 Cor. 11:3)



Cosa rientra nelle responsabilità dell'uomo in quanto capofamiglia? Indicando uno dei suoi doveri, le Scritture dicono: "Se qualcuno non provvede ai suoi, e specialmente a quelli della sua casa, ha rinnegato la fede ed è peggiore di uno senza fede" (1 Tim. 5:8). Non ci sono dubbi che un uomo debba provvedere alla famiglia in senso materiale. Tuttavia, se vuole aiutare la sua famiglia a rimanere sveglia spiritualmente, egli non può limitarsi a portare a casa lo stipendio. Deve anche edificare la famiglia sul piano spirituale, aiutando tutti i componenti a rafforzare la loro relazione con Dio (Prov. 24:3, 4). Come può riuscirci? Dal momento che "il marito è capo della moglie come anche il Cristo è capo della congregazione", l'uomo sposato dovrebbe esaminare il modo in cui Gesù esercita l'autorità sulla congregazione e farlo suo (Efes. 5:23). Dovrebbe studiare ciò che disse e fece Gesù e 'seguire attentamente le sue orme' (1 Piet. 2:21). w11 15/5 1:3, 4

martedì 19 febbraio 2013

martedì 19

Non devi seguire la folla per fini empi (Eso. 23:2)



Cosa fareste se, durante un lungo viaggio, non foste sicuri della strada da percorrere? Potreste essere tentati di seguire gli altri automobilisti, specialmente se sono in tanti a prendere una data direzione. Questo è rischioso. Può darsi infatti che quelle persone non stiano andando dove andate voi, oppure potrebbero aver sbagliato strada anche loro. A questo riguardo è bene esaminare un principio che sta alla base di una delle leggi date all'antico Israele. Coloro che prestavano servizio come giudici o testimoni in un caso giudiziario dovevano guardarsi dal pericolo di "seguire la folla". Non c'è dubbio che per esseri umani imperfetti sia fin troppo facile cedere alle pressioni e "pervertire la giustizia". Ma il principio di non seguire la folla vale solo in ambito giudiziario? Assolutamente no. In realtà quasi in ogni circostanza potremmo essere esposti a pressioni volte a farci "seguire la folla". Questo potrebbe accadere all'improvviso, e potrebbe essere molto difficile resistere. w11 15/7 1:3, 4

lunedì 18 febbraio 2013

lunedì 18

Da Gerusalemme e in un giro fino all'Illirico ho completamente predicato la buona notizia intorno al Cristo (Rom. 15:19)



Tutti hanno bisogno di conoscere Gesù e di riporre fede in lui. Nella lettera ai Romani Paolo illustrò questa necessità. Nei primi versetti si riferì a "Dio, al quale rendo sacro servizio col mio spirito riguardo alla buona notizia del Figlio suo". E aggiunse: "Non mi vergogno della buona notizia; essa è, infatti, potenza di Dio per la salvezza di ognuno che ha fede". Poi menzionò il tempo "in cui Dio giudicherà per mezzo di Cristo Gesù le cose segrete del genere umano, secondo la buona notizia che io dichiaro" (Rom. 1:9, 16; 2:16). Perché, secondo voi, nella sua lettera ai Romani Paolo si concentrò su Gesù Cristo? A prescindere dalle proprie origini, ogni componente della congregazione di Roma doveva fare i conti con una triste realtà che tocca anche ciascuno di noi. Paolo spiegò la questione in questi termini: "Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" (Rom. 3:23). È chiaro che tutti i destinatari della lettera di Paolo dovevano riconoscere di essere peccatori e riporre fede nel mezzo stabilito da Dio per risolvere questo problema. w11 15/6 1:5, 8

domenica 17 febbraio 2013

domenica 17

Il sentiero dei giusti è come la fulgida luce che risplende sempre più finché il giorno è fermamente stabilito (Prov. 4:18)



Le parole della scrittura di oggi indicano che col passar del tempo la nostra condotta e il nostro intendimento dei propositi di Dio migliorano. Dopo la morte di Gesù molti cristiani ebrei volevano continuare a seguire la Legge mosaica (Atti 21:20). Benché Paolo dimostrasse chiaramente che i cristiani non erano più sotto la Legge, alcuni respingevano i suoi ragionamenti ispirati (Col. 2:13-15). Forse pensavano che, se avessero continuato a osservare almeno alcune parti della Legge, avrebbero evitato la persecuzione. In ogni caso, scrivendo ai cristiani ebrei, Paolo disse chiaramente che non potevano entrare nel riposo di Dio finché rifiutavano di operare in armonia con il progressivo adempimento del Suo proposito (Ebr. 4:1, 2, 6, 11). Per poter essere approvati da Geova dovevano accettare il fatto che egli stava ora guidando il suo popolo in una direzione diversa. w11 15/7 4:7, 8

sabato 16 febbraio 2013

sabato 16

Il cuore degli stupidi è nella casa dell'allegrezza (Eccl. 7:4)



Il saggio re Salomone scrisse in merito all'importanza di rinunciare qualche volta ai piaceri per riflettere sugli aspetti seri della vita (Eccl. 3:4; 7:2, 3). In effetti, vista la brevità della vita, dobbiamo 'sforzarci con vigore' per ottenere la salvezza (Luca 13:24). A tal fine dobbiamo rimanere concentrati su tutte le cose di "seria considerazione" (Filip. 4:8, 9). Questo significa prestare molta attenzione a ogni aspetto della vita cristiana. Per esempio, a imitazione di Geova e di Gesù, i cristiani prendono seriamente la responsabilità di lavorare sodo (Giov. 5:17). Di conseguenza spesso vengono elogiati per la loro etica del lavoro e la loro fidatezza. Specialmente i capifamiglia devono lavorare sodo per mantenere i loro familiari. Dopo tutto, chi non provvede materialmente per la propria famiglia è sullo stesso piano di "uno che ha rinnegato Geova" (1 Tim. 5:8, nt.). w11 15/4 1:4, 5

venerdì 15 febbraio 2013

venerdì 15

Colui che mangia non disprezzi colui che non mangia (Rom. 14:3)



Per quanto riguarda cibo e svago c'è spazio per la varietà e i gusti individuali (Rom. 14:2, 4). Comunque ci rendiamo anche conto che la varietà non è una scusa per abbandonarsi agli eccessi. Prendiamo l'esempio del cibo. Anche se ci potrebbe far piacere assaggiare cibi diversi, non mangeremmo consapevolmente del cibo che è marcio, perché ciò andrebbe contro il buon senso e potrebbe nuocere alla salute. Allo stesso modo, benché possiamo essere aperti a vari tipi di divertimenti sani, non ci impegneremmo in attività ricreative che sono pericolose, violente o marce dal punto di vista morale. Dedicarci a tali attività andrebbe contro i princìpi biblici e metterebbe in pericolo la nostra salute fisica e spirituale. Per essere sicuri di rimanere dentro limiti ragionevoli, facciamo bene a determinare in anticipo se alcuni svaghi che incontrano i nostri gusti sono sani oppure no (Efes. 5:10). w11 15/10 1:3, 4

giovedì 14 febbraio 2013

giovedì 14

Tu, Geova, non lascerai la mia anima nello Sceol (Sal. 16:10)



Sì, il Messia sarebbe stato risuscitato. Immaginate la sorpresa delle donne che si recarono alla tomba dove era stato posto il corpo di Gesù. Lì incontrarono un angelo materializzato che disse loro: "Smettete di essere attonite. Voi cercate Gesù il Nazareno, che fu messo al palo. Egli è stato destato, non è qui. Vedete il luogo dove lo posero" (Mar. 16:6). Alla folla presente a Gerusalemme il giorno di Pentecoste del 33 E.V. l'apostolo Pietro dichiarò: "[Davide] vide in anticipo e parlò della risurrezione del Cristo, che non fu abbandonato nell'Ades e che la sua carne non vide la corruzione" (Atti 2:29-31). Dio non permise che il corpo fisico del suo amato Figlio si decomponesse. Inoltre, Gesù fu miracolosamente "reso vivente nello spirito"! (1 Piet. 3:18). w11 15/8 2:19

mercoledì 13 febbraio 2013

mercoledì 13

Egli è diviso (1 Cor. 7:34)



Dopo il matrimonio il cristiano si rende conto che deve dedicare parte del suo tempo e delle energie alla moglie così da 'guadagnare la sua approvazione'. Questo vale anche per la moglie nei riguardi del marito (1 Cor. 7:32-34). Geova, nella sua sapienza, riconosce questo bisogno. Sa che, perché un matrimonio riesca, spesso marito e moglie devono dedicarsi parte del tempo e delle energie che prima di sposarsi impiegavano nel sacro servizio. Ma non è tutto. Se per consolidare il loro matrimonio marito e moglie devono essere disposti a utilizzare un po' del tempo e delle energie che da single dedicavano al sacro servizio, lo stesso discorso non varrebbe anche per lo svago? Come si sentirebbe la moglie se il marito continuasse a praticare qualche sport con gli amici esattamente come prima? D'altra parte, come si sentirebbe il marito se la moglie continuasse a dedicare molto tempo ai suoi hobby con le amiche? Il coniuge che viene trascurato potrebbe ben presto sentirsi solo, infelice e non amato. Marito e moglie possono evitare problemi del genere se fanno tutto il possibile per rafforzare il loro legame (Efes. 5:31). w11 15/10 2:17, 18

martedì 12 febbraio 2013

martedì 12

Alcune persone sono state sviate per seguire Satana (1 Tim. 5:15)



Lo scopo di Satana è quello di farci smettere di predicare la buona notizia (Riv. 12:17). A tal fine egli cerca di indurci a svolgere attività che fanno perdere tempo o a fare cose che causano divisioni fra noi. Notate come in 1 Timoteo 5:11-14 Paolo identifica le tattiche di Satana. 'Oziosi, andando in giro'. In questa era tecnologica, è facile perdere tempo e farne perdere ad altri, ad esempio inoltrando e-mail inutili o addirittura non veritiere. 'Pettegoli'. Il pettegolezzo può portare alla calunnia, che spesso provoca contese (Prov. 26:20). Sia che se ne rendano conto o no, i calunniatori intenzionali imitano Satana il Diavolo. "Intromettenti negli affari degli altri". Non abbiamo il diritto di dire ad altri come gestire le loro questioni personali. Tutti questi comportamenti oziosi e importuni possono distrarci dall'opera di predicare il Regno affidataci da Dio. Se smettiamo di sostenere attivamente l'opera di Geova, cominciamo a seguire Satana. Non esiste una terza opzione (Matt. 12:30). w11 15/7 2:14, 15

lunedì 11 febbraio 2013

lunedì 11

Uomini malvagi e impostori progrediranno di male in peggio (2 Tim. 3:13)



I tempi difficili descritti in 2 Timoteo 3:1-4 sono ora peggiori che mai, dal momento che 'uomini malvagi e impostori hanno progredito di male in peggio'. Questo non dovrebbe sorprenderci, dato che la Parola di Dio afferma chiaramente che "tutto il mondo giace nel potere del malvagio" (1 Giov. 5:19). L'espressione "tutto il mondo" racchiude le componenti politica, religiosa e commerciale, nonché i mezzi di propaganda. È senz'altro a ragione che Satana il Diavolo è definito "il governante del mondo" e "l'iddio di questo sistema di cose" (Giov. 14:30; 2 Cor. 4:4). Oggi la situazione mondiale continua a deteriorarsi perché Satana è furioso, sapendo che gli è rimasto poco tempo prima che Geova lo spazzi via (Riv. 12:12). È davvero confortante sapere che tra breve Dio non tollererà più Satana e il suo sistema malvagio, e la contesa sollevata da Satana riguardo alla sovranità di Geova sarà risolta! (Gen., cap. 3; Giob., cap. 2). w11 15/10 4:3, 4

domenica 10 febbraio 2013

domenica 10

Ancora un poco, e il malvagio non sarà più (Sal. 37:10)



Le condizioni mondiali sempre più gravi che caratterizzano il nostro tempo non lasciano dubbi sul fatto che dal 1914 il malvagio mondo di Satana è entrato nei suoi ultimi giorni. Le tempestose nubi di Armaghedon non possono essere lontane. Presto arriverà il momento in cui il Figlio dell'uomo verrà per eseguire il giudizio di Geova sugli empi (Prov. 2:21, 22). Questa consapevolezza non dovrebbe influire su di voi e sulla vostra famiglia? State prestando ascolto al consiglio di Gesù di mantenere l'occhio "semplice"? (Matt. 6:22). Mentre le persone di questo mondo possono ambire a ottenere ricchezze, fama o potere, la vostra famiglia persegue mete spirituali? Vi valete della disposizione dell'adorazione in famiglia e dello studio personale? State conseguendo gli obiettivi che avete stabilito? State assolvendo la vostra responsabilità scritturale di mariti, mogli o figli, aiutando così l'intera famiglia a 'stare sveglia'? (1 Tess. 5:6). Se lo state facendo, 'sarete pronti' per la venuta del Figlio dell'uomo (Luca 12:40). w11 15/5 2:18, 19

sabato 9 febbraio 2013

sabato 9

Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio (Rom. 3:23)



Il timore potrebbe avere l'effetto di paralizzarci: potrebbe trattarsi del timore di prendere la decisione sbagliata, di non riuscire nel nostro intento o di fare brutta figura. In ogni caso, l'amore che nutriamo per Dio e per la sua Parola può aiutarci a ridimensionare le nostre paure. Come? L'amore per Dio ci spingerà a consultare sempre la sua Parola e le pubblicazioni basate sulla Bibbia prima di prendere decisioni importanti. In questo modo ridurremo al minimo il numero di errori che commettiamo. Perché? Perché la Bibbia può "dare agli inesperti accortezza, al giovane conoscenza e capacità di pensare" (Prov. 1:4). Prenderemo sempre la decisione giusta? No. Tutti commettiamo errori. Il re Davide, per esempio, fu un uomo saggio e fedele. Eppure in alcune occasioni prese cattive decisioni che recarono sofferenza a lui e ad altri (2 Sam. 12:9-12). Nonostante ciò Davide non permise ai suoi sbagli di indebolire la sua capacità di prendere decisioni gradite a Dio (1 Re 15:4, 5). w11 15/4 2:6, 7

venerdì 8 febbraio 2013

venerdì 8

Cessate di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore (1 Cor. 5:11)



Supponiamo che l'unico figlio di una coppia cristiana esemplare lasci la verità e venga disassociato. I genitori sono affranti. Comprendono però che il "qualcuno" menzionato nel succitato versetto include i familiari che non vivono sotto lo stesso tetto. Ma essi amano moltissimo il loro figlio! Sopraffatti dalle emozioni, potrebbero ragionare: "Come possiamo aiutare nostro figlio a tornare a Geova se limitiamo drasticamente la nostra associazione con lui? Non sarebbe più utile mantenere contatti regolari?" Cosa faranno questi cari genitori? Ubbidiranno alle chiare istruzioni di Geova? O si sentiranno giustificati a frequentare regolarmente il loro figlio disassociato sostenendo che si tratta sempre di "necessarie questioni familiari"? Nel prendere la propria decisione, i genitori non devono trascurare di chiedersi cosa pensa Geova di quello che stanno facendo. Lo scopo di Geova è quello di mantenere pura l'organizzazione e, se possibile, di indurre i trasgressori a tornare in sé. w11 15/7 4:12, 13, 15

giovedì 7 febbraio 2013

giovedì 7

Non amate il mondo né le cose del mondo (1 Giov. 2:15)



Nel corso degli anni la classe dello schiavo fedele e discreto ci ha ricordato di stare attenti a ciò che guardiamo e ascoltiamo, perché questo influisce sul nostro modo di pensare e sui nostri desideri. Ci ha avvertito del pericolo di farci prendere - 'avvincere' - dalla ricerca di denaro e beni. Potremmo farci sviare dal luccichio dei divertimenti offerti da questo mondo o dalla serie infinita di novità in campo tecnologico. Sarebbe un grosso errore pensare che questi consigli rispecchino un punto di vista eccessivamente rigido o che si applichino solo agli altri e che noi siamo in qualche modo immuni da questi pericoli. Le trappole che il mondo di Satana mette sulla nostra strada sono subdole e ingannevoli. Negligenza, eccessiva fiducia in se stessi e distrazioni hanno portato alcuni alla rovina; cose del genere potrebbero compromettere la nostra speranza di ricevere il premio della vita (1 Giov. 2:16, 17). Dobbiamo stare costantemente in guardia se vogliamo finire la corsa e conseguirlo (Ebr. 12:1). w11 15/9 4:12, 13

mercoledì 6 febbraio 2013

mercoledì 6

Perseguiamo le cose che contribuiscono alla pace e le cose che sono reciprocamente edificanti (Rom. 14:19)



Come deve comportarsi un anziano se un fratello vuole parlargli di un problema che ha con un parente o con un compagno di fede? Proverbi 21:13 afferma: "In quanto a chiunque chiude l'orecchio al grido di lamento del misero, egli stesso pure chiamerà e non gli sarà risposto". Di certo un anziano non 'chiuderebbe l'orecchio'. Nondimeno, un altro proverbio avverte: "Il primo a parlare in una lite sembra aver ragione, ma viene il suo avversario e lo confuta" (Prov. 18:17, CEI). L'anziano deve ascoltare benignamente, ma allo stesso tempo starà attento a non prendere le parti di chi gli riferisce l'accaduto. Dopo averlo ascoltato, verosimilmente gli chiederà se ha parlato con l'altra persona. Vorrà inoltre spiegargli quali passi scritturali può compiere per perseguire la pace. w11 15/8 4:9, 11

martedì 5 febbraio 2013

martedì 5

Dall'emanazione della parola di restaurare e riedificare Gerusalemme fino a Messia il Condottiero, ci saranno sette settimane, anche sessantadue settimane (Dan. 9:25)



Quando Giovanni il Battezzatore comparve sulla scena, le sue parole e le sue azioni spinsero alcuni a chiedersi se fosse arrivato il Messia (Luca 3:15). È possibile che alcuni comprendessero correttamente una profezia messianica che parlava di "settanta settimane" (Dan. 9:24). In tal caso avrebbero potuto stabilire quando sarebbe comparso il Messia. Vari commentatori convengono che si tratta di settimane di anni. Per esempio, la Bibbia rabbinica edita da Marietti parla di "settimane di anni". Oggi i servitori di Geova sanno che le 69 settimane, o 483 anni, di Daniele 9:25 cominciarono nel 455 a.E.V., quando il re persiano Artaserse autorizzò Neemia a restaurare e riedificare Gerusalemme (Nee. 2:1-8). Queste settimane terminarono 483 anni dopo, nel 29 E.V., quando Gesù di Nazaret fu battezzato e unto con spirito santo, diventando così il Messia (Matt. 3:13-17). w11 15/8 1:3, 4

lunedì 4 febbraio 2013

lunedì 4

Chi mostra perspicacia in una questione troverà il bene (Prov. 16:20)



Alcune pecore per carattere potrebbero non essere affabili e socievoli. Gli anziani, però, cercano di mostrare perspicacia e 'trovare il bene' in loro. Certo, essendo imperfetto, forse l'anziano deve sforzarsi per avere un concetto positivo di ogni singola pecora. Ad ogni modo, poiché fa del suo meglio per essere gentile verso tutti, non merita una lode per il suo impegno nell'essere un buon pastore sotto la guida di Cristo? Tutti noi abbiamo ottime ragioni per 'essere sottomessi' agli anziani. Come scrisse Paolo, 'essi vigilano sulle nostre anime' (Ebr. 13:17). Questa espressione ci ricorda il pastore letterale che rinuncia al sonno per proteggere il gregge. Analogamente, oggi a volte gli anziani sacrificano ore di sonno per prendersi cura dei bisogni di coloro che sono malati oppure hanno problemi emotivi o spirituali. Per esempio, a volte i fratelli che prestano servizio nei Comitati di assistenza sanitaria vengono svegliati nel cuore della notte per occuparsi di un'emergenza. Come siamo grati del loro servizio quando affrontiamo una situazione di questo tipo! w11 15/6 4:7, 8

domenica 3 febbraio 2013

domenica 3

Una volta voi non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio (1 Piet. 2:10)



Dal punto di vista degli ebrei, i gentili erano incapaci di produrre frutti accetti a Dio. Ciò nonostante Geova li fece entrare a far parte di "una nazione" in grado di produrre i frutti del Regno (Matt. 21:43). Cominciando con l'unzione di Cornelio, il primo gentile incirconciso convertito al cristianesimo, avvenuta nel 36 E.V., ai non ebrei incirconcisi venne data la possibilità di essere innestati in questo olivo simbolico (Atti 10:44-48). Significa questo che dopo il 36 E.V. gli ebrei naturali non ebbero più alcuna possibilità di entrare a far parte del seme di Abraamo? No. Paolo spiega: "Essi pure [gli ebrei naturali], se non rimangono nella loro mancanza di fede, saranno innestati; poiché Dio li può innestare di nuovo. Poiché se tu fosti tagliato dall'olivo che per natura è selvatico e fosti innestato contro natura nell'olivo coltivato, tanto più questi che sono naturali saranno innestati nel loro proprio olivo!" (Rom. 11:23, 24). w11 15/5 4:16-18

sabato 2 febbraio 2013

sabato 2

Continuate a camminare secondo lo spirito (Gal. 5:16)



Lo spirito santo opera soltanto in occasioni particolari o circostanze eccezionali? No. Riguardo ai cristiani la Parola di Dio dice che 'camminano secondo lo spirito', 'sono condotti dallo spirito' e 'vivono secondo lo spirito' (Gal. 5:18, 25). Queste espressioni indicano che lo spirito santo può esercitare un'influenza costante sulla nostra vita. Ogni giorno dovremmo supplicare Geova di guidare i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre azioni tramite il suo spirito (Sal. 143:10). Se permettiamo allo spirito di operare liberamente nella nostra vita, il frutto che esso produrrà in noi darà ristoro ad altri e recherà lode a Dio. Perché è indispensabile che ci facciamo guidare dallo spirito santo? Perché esiste un'altra forza che cerca di dominarci, una forza che si oppone all'operato dello spirito santo. Le Scritture si riferiscono ad essa con il termine "carne", che indica le inclinazioni peccaminose della nostra carne decaduta, l'imperfezione che abbiamo ereditato in quanto discendenti di Adamo (Gal. 5:17). w11 15/4 4:2, 3

venerdì 1 febbraio 2013

venerdì 1

Corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta dinanzi (Ebr. 12:1)



Nella Bibbia la vita del cristiano è paragonata a una corsa. L'apostolo Paolo usò questa metafora nella prima lettera che scrisse ai cristiani dell'antica Corinto. Egli disse: "Non sapete voi che i corridori nella corsa corrono tutti, ma solo uno riceve il premio? Correte in modo tale da conseguirlo" (1 Cor. 9:24). Con queste parole Paolo intendeva forse dire che soltanto uno di quei cristiani avrebbe ricevuto il premio della vita mentre tutti gli altri avrebbero corso invano? Naturalmente no! I corridori si allenavano duramente e ce la mettevano tutta per vincere. Paolo desiderava che i cristiani mettessero lo stesso impegno per rimanere leali a Geova e finire la corsa. Così facendo potevano sperare di ottenere il premio della vita. Nella corsa cristiana tutti coloro che tagliano il traguardo ricevono questo premio. E il premio, sia che si tratti della vita in cielo o su una terra paradisiaca, non ha uguali. w11 15/9 3:2-4