lunedì 30 settembre 2013

lunedì 30

Dio amò noi e mandò il Figlio suo come sacrificio propiziatorio per i nostri peccati (1 Giov. 4:10)



Non finiremmo mai di elencare i molti motivi che abbiamo per essere grati a Geova. Non è forse vero che dovremmo ringraziarlo ogni giorno per il dono della vita? Egli ci dà tutto ciò che è necessario per il nostro sostentamento: cibo, vestiario, alloggio, perfino l'aria che respiriamo. La nostra fede, poi, basata sull'accurata conoscenza, ci dà speranza. È giusto che adoriamo Geova e che gli offriamo sacrifici di lode semplicemente per quello che egli è e per quello che ha fatto per noi (2 Cor. 5:14, 15; Riv. 4:11). Dopo aver riflettuto su tutto quello che Geova ha fatto per loro, molti si sono sentiti spinti a organizzare il loro tempo e le loro attività in modo da partecipare di più all'opera di predicazione del Regno o ad altre attività teocratiche. Altri ancora si sono impegnati nella costruzione di edifici usati nella pura adorazione. Non sono questi modi eccellenti per dimostrare la propria gratitudine? w12 15/1 4:15-17

domenica 29 settembre 2013

domenica 29

Tutte queste operazioni le compie quell'unico e medesimo spirito, facendo una distribuzione a ciascuno rispettivamente, come vuole (1 Cor. 12:11)



I brani delle Scritture che dimostrano come nel I secolo Geova benediceva la congregazione degli unti sono di grande incoraggiamento per i dedicati servitori di Dio dei nostri giorni. Ricordiamo le ispirate parole di Paolo alla congregazione di Corinto riguardo ai miracolosi doni dello spirito a quel tempo: "Ora ci sono varietà di doni, ma c'è lo stesso spirito; e ci sono varietà di ministeri, eppure c'è lo stesso Signore; e ci sono varietà di operazioni, eppure lo stesso Dio compie tutte le operazioni in tutte le persone" (1 Cor. 12:4-6). Lo spirito santo può operare in vari modi su vari servitori di Dio per uno specifico proposito. In effetti, lo spirito santo guida sia il "piccolo gregge" di Cristo che le "altre pecore" (Luca 12:32; Giov. 10:16). Comunque non sempre opera allo stesso modo su ciascun componente della congregazione. w11 15/12 4:12

sabato 28 settembre 2013

sabato 28

Umiliatevi sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi esalti a suo tempo; mentre gettate su di lui tutta la vostra ansietà (1 Piet. 5:6, 7)



Ci sono uomini che si trattengono dall'impegnarsi in attività spirituali perché non leggono bene o non sanno esprimersi con scioltezza, o semplicemente perché sono timidi. Altri si sentono a disagio al pensiero di parlare delle proprie opinioni e dei propri sentimenti in pubblico. Studiare, commentare alle adunanze o parlare della propria fede ad altri potrebbe sembrare un compito al di sopra delle loro possibilità. "Da giovane", ammette un fratello, "mi avvicinavo in fretta alla porta, facevo finta di suonare il campanello e me ne andavo quatto quatto, sperando che nessuno mi avesse visto o udito. [...] Il pensiero di andare di porta in porta mi faceva star male". Un ottimo modo per aiutare qualcuno a vincere il senso di inadeguatezza è quello di incoraggiarlo a confidare in Geova invece di preoccuparsi delle sue capacità. Questo richiede che aiutiamo chi studia la Bibbia con noi a coltivare la spiritualità. w11 15/11 4:13, 15

venerdì 27 settembre 2013

venerdì 27

Getta su Geova stesso il tuo peso, ed egli stesso ti sosterrà. Non permetterà mai che il giusto vacilli (Sal. 55:22)



Mentre affrontiamo i nostri problemi quotidiani e al tempo stesso ci adoperiamo per confortare gli altri, possiamo esprimere la stessa fede e la stessa convinzione che aveva il salmista quando scrisse le parole riportate sopra. Geova sarà sempre pronto a confortare e sostenere i suoi leali servitori. Dio disse ai suoi adoratori dell'antichità: "Io, io stesso sono Colui che vi conforta" (Isa. 51:12). Geova farà lo stesso con noi, e benedirà le parole e le opere buone con cui confortiamo gli afflitti. Che la nostra speranza sia celeste o terrena, ciascuno di noi può trovare conforto nelle parole che l'apostolo Paolo rivolse ai suoi compagni di fede unti con lo spirito: "Lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio nostro Padre, che ci ha amati e ci ha dato conforto eterno e buona speranza mediante l'immeritata benignità, confortino i vostri cuori e vi rendano fermi in ogni opera e parola buona" (2 Tess. 2:16, 17). w11 15/10 4:17, 18

giovedì 26 settembre 2013

giovedì 26

Quando chiamo, rispondimi, o mio Dio giusto. Nella strettezza mi devi fare ampio spazio. Mostrami favore e odi la mia preghiera (Sal. 4:1)



Anche noi possiamo avere una fiducia simile se pratichiamo la giustizia. Sapendo che Geova, il "Dio giusto", benedice i suoi retti servitori, possiamo rivolgerci con fiducia a lui in preghiera tramite suo Figlio Gesù, avendo fede nel sacrificio di riscatto (Giov. 3:16, 36). Che pace ci fa provare questo! A volte potremmo trovarci di fronte a una situazione scoraggiante che ci priva della serenità. Temporaneamente questo potrebbe essere accaduto a Davide, perché dice: "Figli degli uomini, fino a quando deve la mia gloria essere oggetto d'insulto, mentre continuate ad amare cose vuote, mentre continuate a cercare per trovare una menzogna?" (Sal. 4:2). A quanto pare l'espressione "figli degli uomini" è riferita al genere umano e ha una connotazione negativa. I nemici di Davide 'amavano cose vuote'. Anche se dovessimo scoraggiarci per ciò che fanno altri, continuiamo a pregare con fervore e manifestiamo completa fiducia nel solo vero Dio. w11 15/5 5:15, 16

mercoledì 25 settembre 2013

mercoledì 25

Predica la parola, datti ad essa con urgenza (2 Tim. 4:2)



Se consideriamo le possibili conseguenze, positive o negative, del modo in cui le persone reagiscono alla predicazione, probabilmente sentiremo pressante la necessità di parlare ad altri della buona notizia (Rom. 10:13, 14). La Parola di Dio afferma: "Quando io dico al malvagio: 'Positivamente morirai', ed egli realmente si ritrae dal suo peccato ed esegue diritto e giustizia, [...] positivamente continuerà a vivere. Non morirà. Nessuno dei suoi peccati con i quali ha peccato sarà ricordato contro di lui" (Ezec. 33:14-16). In effetti la Bibbia dice a quelli che insegnano il messaggio del Regno: "Salverai te stesso e quelli che ti ascoltano" (1 Tim. 4:16; Ezec. 3:17-21). Gesù aveva predetto che sarebbe sorta l'apostasia (Matt. 13:24, 25, 38). Con l'avvicinarsi di quel tempo, era urgente che Timoteo 'predicasse la parola' anche all'interno della congregazione, in modo che i cristiani non si lasciassero sviare dal fascino ingannevole di falsi insegnamenti. Erano in gioco delle vite. w12 15/3 2:3, 4

martedì 24 settembre 2013

martedì 24

Non ti appoggiare al tuo proprio intendimento (Prov. 3:5)



Nell'affrontare le prove Gesù rifiutava recisamente di appoggiarsi al suo intendimento. Pensate: l'uomo più saggio che sia mai vissuto preferì non affidarsi alla sua sapienza per dare delle risposte. Per esempio, quando fu tentato da Satana, rispose ripetutamente con la frase: "È scritto" (Matt. 4:4, 7, 10). Fece affidamento sulla sapienza del Padre per respingere le tentazioni manifestando così umiltà, qualità che Satana disprezza e di cui è del tutto sprovvisto. Noi ci comportiamo allo stesso modo? Il capofamiglia che è vigilante a imitazione di Gesù si fa guidare dalla Parola di Dio, soprattutto in periodi difficili. Migliaia di capifamiglia in tutto il mondo stanno facendo proprio questo. Sono incrollabili e mettono il Regno di Dio e la pura adorazione al primo posto nella vita, anche prima delle preoccupazioni di natura materiale. Geova benedice i loro sforzi di provvedere ai loro cari il necessario in senso materiale, proprio come promette la sua Parola (Matt. 6:33). w12 15/2 1:15, 16

lunedì 23 settembre 2013

lunedì 23

Egli spiegò loro la cosa, rendendo completa testimonianza riguardo al regno di Dio e usando con loro persuasione riguardo a Gesù mediante la legge di Mosè e i Profeti, dalla mattina fino alla sera (Atti 28:23)



Cosa rendeva tanto efficace la predicazione di Paolo? La scrittura di oggi evidenzia diverse ragioni. (1) Egli si concentrò sul Regno di Dio e su Gesù Cristo. (2) Cercò di suscitare l'interesse dei suoi ascoltatori 'usando persuasione'. (3) Ragionò basandosi sulle Scritture. (4) Si prodigò nel rendere testimonianza "dalla mattina fino alla sera". La testimonianza data da Paolo fu davvero notevole, ma non tutti reagirono favorevolmente. "Alcuni credevano alle cose dette; ma altri non credevano", rileva il versetto 24. Ci furono dissensi, e i presenti se ne andarono. Paolo si scoraggiò forse per il fatto che non tutti avevano accettato la buona notizia? Assolutamente no! Atti 28:30, 31 ci dice: "Rimase due anni interi nella propria casa, che aveva affittato, e riceveva benignamente tutti quelli che venivano da lui, predicando loro il regno di Dio". w12 15/1 2:18-20

domenica 22 settembre 2013

domenica 22

Egli non dà lo spirito con misura (Giov. 3:34)



A Mosè furono affidate enormi responsabilità nella nazione di Israele. Lo spirito di Dio gli permise di profetizzare, giudicare, scrivere libri ispirati, guidare il popolo e fare miracoli (Isa. 63:11-14). A un certo punto, però, Mosè si lamentò dicendo che aveva un carico eccessivo da portare (Num. 11:14, 15). Perciò Geova 'tolse dello spirito' che era su di lui e lo pose su altri 70 uomini perché lo aiutassero ad assolvere le sue responsabilità (Num. 11:16, 17). Eppure Mosè continuò ad avere tutto lo spirito santo di cui necessitava. Oggi Geova ci dà lo spirito santo che ci serve in base alle circostanze. State incontrando difficoltà? Le responsabilità della vita vi portano via sempre più tempo? Fate fatica a provvedere ai bisogni materiali e spirituali della vostra famiglia a motivo del costo della vita sempre più alto o di qualche problema di salute? Avete notevoli responsabilità nella congregazione? Siate certi che, per mezzo del suo spirito, Dio vi può dare la forza di cui avete bisogno per affrontare qualsiasi situazione si presenti (Rom. 15:13). w11 15/12 3:3-5

sabato 21 settembre 2013

sabato 21

Poiché non fate parte del mondo, per questo motivo il mondo vi odia (Giov. 15:19)



Con la diffusione del cristianesimo, i seguaci di Gesù avrebbero forse dovuto venire a patti con il mondo, conformandosi alle sue pratiche e diventando parte di esso? No. Ovunque vivessero, dovevano distinguersi dal sistema di Satana (1 Piet. 2:11, 12). A conferma del fatto che i primi cristiani si consideravano "forestieri e residenti temporanei" all'interno del mondo romano, lo storico Kenneth Scott Latourette scrisse: "È storicamente assodato che durante i primi tre secoli il cristianesimo si trovò ad affrontare una persecuzione persistente e spesso aspra [...]. Le accuse erano di vario tipo. Poiché si rifiutavano di partecipare a cerimonie pagane, i cristiani erano definiti atei. A motivo della loro astensione da gran parte della vita sociale - le feste pagane, i divertimenti pubblici che per i cristiani erano impregnati di credenze e pratiche pagane e di immoralità - erano derisi e definiti odiatori della razza umana". w11 15/11 3:6-8

venerdì 20 settembre 2013

venerdì 20

Ricorda, o Geova, la parola detta al tuo servitore, per cui mi hai fatto aspettare. Questo è il mio conforto nella mia afflizione, poiché il tuo proprio detto mi ha conservato in vita (Sal. 119:49, 50)



Oggi abbiamo la scritta Parola di Geova, che riporta le esperienze di molte persone che furono confortate da lui. Ad esempio, è probabile che Abraamo fosse molto turbato quando apprese che Geova avrebbe distrutto Sodoma e Gomorra. Il fedele patriarca chiese a Dio: "Realmente spazzerai via il giusto col malvagio?" Geova lo rassicurò dicendogli che Sodoma non sarebbe stata distrutta se vi si fossero trovate anche solo 50 persone giuste. Nondimeno, Abraamo tornò a interrogare Geova per ben cinque volte: 'E se ci fossero solo 45 giusti? E se ce ne fossero 40, o 30, o 20, o 10?' Ogni volta Geova, con grande pazienza e benignità, promise ad Abraamo che Sodoma sarebbe stata risparmiata. Alla fine, sebbene nella zona non vi fossero neppure dieci persone giuste, Geova salvò Lot e le sue figlie (Gen. 18:22-32; 19:15, 16, 26). w11 15/10 3:12

giovedì 19 settembre 2013

giovedì 19

Apri la tua mano e sazi il desiderio di ogni vivente (Sal. 145:16)



Potrebbero esserci delle cose che ci stanno a cuore e che vorremmo tanto vedere realizzate. Ad esempio, è legittimo e naturale desiderare di sposarsi, di avere figli e di godere di buona salute. Per molti però uno o più di questi desideri potrebbero non realizzarsi. Se questo è il nostro caso, il modo in cui affrontiamo la situazione può indicare quanto è forte la nostra fede. Sarebbe davvero poco saggio cercare di realizzare questi desideri in una maniera contraria alla sapienza divina. Danneggerebbe la nostra spiritualità. Per esempio, alcuni hanno scelto cure mediche che sono in contrasto con i princìpi biblici. Altri hanno accettato un lavoro che impedisce loro di stare con la famiglia o di frequentare le adunanze. Altri ancora si sono legati sentimentalmente a una persona che non serve Geova. Un cristiano che fa scelte del genere sta davvero cercando di essere conosciuto da Geova? (2 Tim. 2:19). Dal momento che Geova promette di soddisfare le vostre legittime aspirazioni, la vostra fede sarà abbastanza forte da permettervi di aspettare? w11 15/9 5:8-10

mercoledì 18 settembre 2013

mercoledì 18

Non vi addolorate e non vi adirate con voi stessi per avermi venduto qui; perché Dio mi ha mandato davanti a voi per la conservazione della vita (Gen. 45:5)



I fratelli maggiori di Giuseppe divennero così gelosi di lui che lo vendettero in schiavitù e ingannarono il padre facendogli credere che era stato ucciso da una bestia selvaggia (Gen. 37:4, 28, 31-33). Geova dimostrò di sostenere Giuseppe. Col tempo questi diventò primo ministro d'Egitto, secondo solo al faraone. Quando si recarono in Egitto in seguito a una grave carestia, i suoi fratelli, vedendolo nella sua veste ufficiale egiziana, non lo riconobbero neppure (Gen. 42:5-7). Quanto sarebbe stato semplice per Giuseppe vendicarsi sui fratelli per la loro crudeltà nei confronti suoi e del padre! Comunque, invece di cercare di farsi vendetta, Giuseppe si adoperò per rappacificarsi con loro. Quando fu chiaro che si erano pentiti, si fece riconoscere e disse loro le parole della scrittura di oggi. Quindi baciò tutti i suoi fratelli e pianse con loro (Gen. 45:1, 15). w11 15/8 3:15, 16

martedì 17 settembre 2013

martedì 17

Rimane dunque un riposo di sabato per il popolo di Dio. Poiché chi è entrato nel riposo di Dio si è riposato lui pure dalle sue opere, come Dio si riposò dalle proprie (Ebr. 4:9, 10)



Pensando probabilmente all'osservanza del sabato settimanale sotto la Legge, Paolo scrisse le succitate parole in merito al privilegio di entrare nel giorno di riposo di Geova. Quei cristiani ebrei dovevano smettere di pensare che potevano guadagnare l'approvazione di Geova compiendo opere basate sulla Legge mosaica. A partire dalla Pentecoste del 33 E.V. Dio aveva benevolmente concesso il suo favore a coloro che esercitavano fede in Gesù Cristo. Cosa aveva impedito agli israeliti dei giorni di Mosè di entrare nella Terra Promessa? La disubbidienza. Cosa impediva ad alcuni cristiani dei giorni di Paolo di entrare nel riposo di Dio? Sempre la disubbidienza. Essi non riconoscevano che la Legge aveva adempiuto il suo scopo, e che ora Geova stava guidando il suo popolo in una direzione diversa. w11 15/7 3:14, 15

lunedì 16 settembre 2013

lunedì 16

Pascete il gregge di Dio affidato alla vostra cura, non per forza, ma volontariamente (1 Piet. 5:2)



Cosa spinge gli anziani a servire i fratelli volontariamente? Ebbene, cosa spinse Pietro a pascere le pecore di Gesù e ad averne cura? Un ruolo fondamentale l'ebbero il suo amore e il suo affetto per il Signore (Giov. 21:15-17). Mossi dall'amore, gli anziani 'vivono non più per se stessi, ma per colui che morì per loro' (2 Cor. 5:14, 15). Questo amore, unito all'amore che provano verso Dio e verso i fratelli, "costringe" gli anziani a servire il gregge, dedicando a tal fine sforzi, risorse e tempo (Matt. 22:37-39). Si spendono volentieri, non di malavoglia. Fino a che punto gli anziani dovrebbero spendersi per il gregge? Nell'aver cura delle pecore, essi imitano l'apostolo Paolo, come questi imitava Gesù (1 Cor. 11:1). Avendo tenero affetto per i fratelli di Tessalonica, Paolo e i suoi compagni provarono molto piacere a impartire loro 'non solo la buona notizia di Dio, ma anche le loro proprie anime' (1 Tess. 2:8). w11 15/6 3:11, 12

domenica 15 settembre 2013

domenica 15

Noi dichiariamo felici quelli che hanno perseverato. Geova è molto tenero in affetto e misericordioso (Giac. 5:11)



A volte per difendere la nostra fede potremmo dover affrontare situazioni umilianti. Ciò nonostante, dovremmo coltivare la stessa fiducia che nutriva l'apostolo Paolo, il quale disse: "Per questa stessa ragione soffro anche queste cose, ma non mi vergogno. Poiché conosco colui nel quale ho creduto, e ho fiducia che egli può custodire ciò che ho messo in deposito presso di lui fino a quel giorno" (2 Tim. 1:12). La Bibbia prediceva che nei nostri giorni gli uomini sarebbero stati "amanti di se stessi" (2 Tim. 3:2). Non c'è dunque da sorprendersi se viviamo in una società egocentrica. Non facciamoci contagiare da questa mentalità! Al contrario, sia che dobbiamo affrontare tentazioni, che siamo colpiti da tragedie o che siamo esposti alla vergogna, vogliamo essere decisi a dimostrare che Geova è al di là di ogni dubbio la Persona più importante nella nostra vita. w11 15/5 3:13, 20, 21

sabato 14 settembre 2013

sabato 14

Questa vedova, benché povera, ha gettato più di tutti (Luca 21:3)



Essendo perfetto, Gesù era in grado di percepire l'indignazione nell'animo di un fariseo, il sincero pentimento di una peccatrice o lo spirito di sacrificio di una vedova (Luca 7:37-50; 21:1-4). Quindi, qualunque fosse il bisogno spirituale di una persona, Gesù era in grado di soddisfarlo. Comunque un servitore di Dio non deve essere perfetto per essere un buon osservatore. L'apostolo Paolo ne fu la dimostrazione vivente: adattava le sue presentazioni in modo da suscitare l'interesse di persone di estrazione e mentalità diverse (Atti 17:22, 23, 34; 1 Cor. 9:19-23). Sforzandoci di essere osservatori attenti come Gesù e Paolo possiamo capire qual è il modo migliore di destare l'interesse dell'interlocutore. Per esempio, quando avviciniamo una persona possiamo cercare di cogliere dettagli che ci rivelino la sua cultura, i suoi interessi o la sua situazione familiare. Magari possiamo notare cosa sta facendo in quel momento e, con garbo, fare qualche osservazione pertinente per iniziare la conversazione. w12 15/3 1:10, 11

venerdì 13 settembre 2013

venerdì 13

Queste parole che oggi ti comando devono essere nel tuo cuore; e le devi inculcare a tuo figlio (Deut. 6:6, 7)



Il marito potrebbe provvedere materialmente alla famiglia, ma se non provvedesse una guida in senso spirituale, mostrerebbe di mancare di discernimento e sapienza. Infatti 1 Timoteo 3:4 dice che, se sei un capofamiglia e aspiri a ricevere ulteriori privilegi nella congregazione, devi essere un "uomo che diriga la propria casa in maniera eccellente, avendo i figli in sottomissione con ogni serietà". A questo proposito chiediti: "Riservo regolarmente del tempo per l'adorazione in famiglia?" Alcune mogli cristiane devono praticamente supplicare il marito perché prenda la direttiva in senso spirituale. Ogni marito dovrebbe riflettere seriamente sul modo in cui considera questa responsabilità. Da parte sua la moglie cristiana dovrebbe sostenere l'adorazione in famiglia e cooperare con il marito per la buona riuscita di questa disposizione. w11 15/4 1:17

giovedì 12

Presta costante attenzione a te stesso e al tuo insegnamento. Attieniti a queste cose, poiché facendo questo salverai te stesso e quelli che ti ascoltano (1 Tim. 4:16)



Come Gesù, dobbiamo essere sempre desti e cogliere le occasioni per parlare ad altri di ciò che sappiamo riguardo al Regno di Dio. Sono in gioco delle vite, per cui le opportunità che abbiamo sono preziose: non sprechiamole! Gesù era consapevole di un ulteriore fattore che lo spingeva a essere vigilante: sapeva che Satana era deciso a tentarlo, a perseguitarlo e a infrangere la sua integrità. Quel nemico perfido era sempre desto, in attesa di un "altro tempo conveniente" per mettere Gesù alla prova (Luca 4:13). Gesù non abbassò mai la guardia. Voleva essere pronto per affrontare qualsiasi prova, che si trattasse di tentazioni, dell'opposizione o della persecuzione. Questo vale sostanzialmente anche per noi. Sappiamo che anche oggi Satana si aggira "come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno". Perciò la Parola di Dio esorta tutti i cristiani: "Mantenetevi assennati, siate vigilanti" (1 Piet. 5:8). w12 15/2 1:5, 6

mercoledì 11 settembre 2013

mercoledì 11

La tua parola è verità (Giov. 17:17)



Malgrado i loro sforzi, i nemici della verità della Bibbia non sono riusciti a impedirne la diffusione. "La parola di Dio non è legata", dice 2 Timoteo 2:9. Nel 1870 un gruppo di sinceri studenti della Bibbia iniziò a cercare la verità. Qual era il loro metodo di studio? Uno di loro proponeva un quesito. Ne parlavano. Cercavano tutti i versetti attinenti e poi, quando erano convinti che fossero tutti in armonia, giungevano a una conclusione e ne prendevano nota. Non è rassicurante sapere che al pari degli apostoli e degli anziani del I secolo quegli uomini fedeli, i nostri "predecessori spirituali" di fine Ottocento, erano determinati a conformare le loro convinzioni alla Parola di Dio? Tutti coloro che desiderano ottenere l'approvazione di Dio devono camminare nella verità; impegniamoci dunque a fondo per seguire di continuo la guida della Parola di Dio. w12 15/1 1:18, 19

martedì 10 settembre 2013

martedì 10

Tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione (Rom. 15:4)



Le cose scritte qui menzionate includono il buon esempio che ci hanno lasciato molti uomini e donne di grande fede (Ebr. 11:32-34). Possiamo e dobbiamo trarre beneficio dai buoni esempi che troviamo nelle Scritture, seguendo e imitando ciò che la Bibbia ci dice di tali personaggi. Alcuni racconti biblici, però, contengono esempi che ci servono di monito; si tratta di uomini e donne che per un certo periodo servirono Geova ed ebbero la sua approvazione. Mentre leggiamo la Bibbia possiamo notare in quali circostanze e in che modo alcuni servitori di Dio si sviarono, diventando così per noi esempi negativi. Possiamo comprendere che alcuni svilupparono nel tempo atteggiamenti o tendenze sbagliate, e che alla fine ne subirono le conseguenze. Come possiamo trarre delle lezioni da tali esempi? Potremmo chiederci: "Come arrivarono ad avere questi atteggiamenti? Potrebbe succedere anche a me? Cosa posso fare per evitare di commettere errori simili e trarre beneficio da tali esempi ammonitori?" w11 15/12 1:19, 20

lunedì 9 settembre 2013

lunedì 9

Ciascuno ha il proprio dono da Dio (1 Cor. 7:7)



Come nella società ebraica del I secolo, oggi in molte culture il matrimonio è considerato una scelta doverosa. Se un uomo o una donna arrivano a una certa età senza sposarsi, è probabile che amici e parenti preoccupati si sentano in obbligo di dare qualche consiglio. Potrebbero incoraggiarli a cercare più attivamente un coniuge, e magari nei loro discorsi fare qualche accenno a possibili candidati. Alcuni arrivano al punto di architettare un modo per far incontrare due persone non sposate. Queste iniziative possono provocare imbarazzo, incrinare amicizie ed essere causa di sentimenti feriti. Paolo non cercò mai di costringere altri a sposarsi o a rimanere single. Era contento di servire Geova senza avere una moglie, ma rispettava il diritto degli altri di sposarsi. Anche oggi ciascun cristiano ha il diritto di decidere se sposarsi o meno. Gli altri non devono insistere perché prenda una decisione in un senso o nell'altro. w11 15/10 2:3, 4

domenica 8 settembre 2013

domenica 8

Confida in Geova e non ti appoggiare al tuo proprio intendimento (Prov. 3:5)



Non è facile resistere alle tentazioni e liberarsi delle cattive abitudini. "La carne è contro lo spirito nel suo desiderio", scrisse l'apostolo Paolo, "e lo spirito contro la carne". Pertanto, 'non facciamo le cose che vorremmo fare' (Gal. 5:17). Per vincere questa lotta dobbiamo pregare fervidamente non appena i pensieri errati o le tentazioni si affacciano alla nostra mente, e poi dobbiamo agire in armonia con le nostre preghiere. Paolo disse: "Nessuna tentazione vi ha colti eccetto ciò che è comune agli uomini"; con l'aiuto di Geova possiamo rimanere fedeli (1 Cor. 10:13). Sia che siamo alle prese con una situazione difficile, che dobbiamo prendere una decisione importante o che stiamo resistendo alle tentazioni, Geova ci ha fatto un regalo prezioso: la preghiera. Per mezzo d'essa dimostriamo di fare affidamento su di lui. Dovremmo anche continuare a chiedere a Dio il suo spirito santo, che ci guida e ci rafforza (Luca 11:9-13). Continuiamo quindi a confidare in Geova e a non appoggiarci al nostro intendimento. w11 15/11 1:18, 19

sabato 7 settembre 2013

sabato 7

Mosè guardava attentamente alla ricompensa (Ebr. 11:26)



Mosè non si fece distrarre dal "temporaneo godimento del peccato" (Ebr. 11:25). Dio e le sue promesse erano così reali per lui, che dimostrò un coraggio e una perseveranza eccezionali. Si spese instancabilmente per condurre gli israeliti dall'Egitto alla Terra Promessa. Eppure non vide la realizzazione della promessa di Dio nella sua vita. Questo perché in precedenza lui e Aaronne, esasperati dallo spirito di ribellione del popolo, 'avevano agito indebitamente verso Dio in mezzo ai figli d'Israele alle acque di Meriba' (Deut. 32:51, 52). Mosè si avvilì o si amareggiò per questo? No. Pronunciò una benedizione sul popolo e concluse con le parole: "Felice sei tu, o Israele! Chi è simile a te, un popolo che gode la salvezza in Geova, scudo del tuo aiuto, e tua eminente spada?" (Deut. 33:29). w11 15/9 3:15, 16

venerdì 6 settembre 2013

venerdì 6

Si levano testimoni violenti; mi chiedono ciò che non ho conosciuto (Sal. 35:11)



In armonia con questa profezia, "i capi sacerdoti e l'intero Sinedrio cercavano una falsa testimonianza contro Gesù per metterlo a morte" (Matt. 26:59). Così "molti, in realtà, rendevano falsa testimonianza contro di lui, ma le loro testimonianze non erano concordi" (Mar. 14:56). Agli implacabili nemici di Gesù importava poco che quelle testimonianze fossero false; a loro premeva che Gesù fosse messo a morte. All'alba del 14 nisan l'intero Sinedrio si riunì, fece legare Gesù e lo consegnò al procuratore romano Ponzio Pilato. Questi lo interrogò e concluse che le accuse contro di lui erano del tutto infondate. Ma quando Pilato propose di liberare Gesù, la folla urlò: "Al palo!", e chiese la liberazione di Barabba, un criminale. Desiderando soddisfare la folla, Pilato liberò Barabba, fece fustigare Gesù e lo consegnò perché fosse messo al palo (Mar. 15:1-15). w11 15/8 2:8, 9

giovedì 5 settembre 2013

giovedì 5

Dio ci raccomanda il suo proprio amore in quanto, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo morì per noi (Rom. 5:8)



Riflettete su un aspetto qui menzionato: "Eravamo ancora peccatori". Tutti abbiamo bisogno di sapere in che modo siamo divenuti peccatori. Paolo illustrò la questione cominciando col dire: "Per mezzo di un solo uomo il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché tutti avevano peccato" (Rom. 5:12). Siamo in grado di capire questo concetto perché Geova Dio fece mettere per iscritto come ebbe inizio la vita umana. Egli creò due esseri umani, Adamo ed Eva. Il Creatore è perfetto, e lo erano anche quei primi esseri umani, i nostri progenitori. Dio diede loro un unico divieto e li informò che se avessero disubbidito a tale legge sarebbero stati condannati a morte (Gen. 2:17). Tuttavia essi scelsero di agire rovinosamente, violando il ragionevole comando divino e rigettando così Geova quale Legislatore e Sovrano (Deut. 32:4, 5). w11 15/6 2:4, 5

mercoledì 4 settembre 2013

mercoledì 4

Pure fra voi ci saranno falsi maestri (2 Piet. 2:1)



Come operano i falsi maestri? I loro metodi denotano astuzia. Gli apostati 'introducono quietamente' idee corruttrici. Come i contrabbandieri, agiscono di nascosto, introducendo subdolamente idee apostate. E come un abile falsario cerca di spacciare documenti contraffatti, così gli apostati usano "parole finte", o ragionamenti capziosi, nel tentativo di spacciare per vere le loro falsità. Diffondono "ingannevoli insegnamenti", 'torcendo le Scritture' per adattarle alle loro idee (2 Piet. 2:1, 3, 13; 3:16). È evidente che gli apostati non hanno a cuore i nostri migliori interessi. Seguire i falsi maestri ci farebbe solo deviare dalla strada che conduce alla vita eterna. Come possiamo proteggerci? Le istruzioni che la Bibbia dà su come comportarci con loro sono chiare (Rom. 16:17; 2 Giov. 9-11). "Evitateli", dice la Parola di Dio. Altre traduzioni rendono questa espressione "allontanatevi da loro" (Nuova Riveduta), "tenetevi lontani da loro" (CEI), "state lontani da loro" (Parola del Signore). w11 15/7 2:5, 6

martedì 3 settembre 2013

martedì 3

Siate pronti (Luca 12:40)



Se vogliono essere pronte per la venuta di Cristo, le famiglie devono stare attente a non lasciarsi distogliere dalla vera adorazione. Devono guardarsi dalle distrazioni. È bene che riflettiamo su ciò che disse Gesù in quanto a mantenere l'occhio "semplice" (Matt. 6:22, 23). Come una lampada può illuminare il nostro cammino e permetterci di camminare senza incespicare, ciò che i simbolici 'occhi del cuore' ci trasmettono può illuminarci e aiutarci a evitare passi falsi (Efes. 1:18). Per avere una visione nitida, i nostri occhi devono funzionare a dovere ed essere in grado di mettere a fuoco un soggetto. Lo stesso vale per gli occhi del cuore. Avere l'occhio semplice significa avere un unico obiettivo. Anziché vivere una vita incentrata sulle cose materiali e spendere buona parte delle nostre energie per soddisfare unicamente i bisogni fisici della famiglia, manteniamo l'occhio a fuoco sulle cose spirituali (Matt. 6:33). w11 15/5 2:3, 4

lunedì 2 settembre 2013

lunedì 2

Fino a quando, o Geova, devo invocare soccorso, e tu non odi? (Abac. 1:2)



A volte potremmo sentirci come il profeta Abacuc, che gridava a Geova per avere giustizia senza capire perché egli avesse permesso certe ingiustizie (Abac. 1:3). È davvero importante che imitiamo la fede di Abacuc, che disse: "Tuttavia, in quanto a me, certamente esulterò in Geova stesso; di sicuro gioirò nell'Iddio della mia salvezza" (Abac. 3:18). Come Geremia nell'antichità, se siamo "in aspettativa" con piena fede in Geova, l'Iddio della giustizia, possiamo essere fiduciosi che ogni cosa sarà corretta al momento giusto (Lam. 3:19-24). Viviamo in tempi emozionanti. Stanno avendo luogo avvenimenti meravigliosi e altri sono prossimi. Rimaniamo al passo con l'organizzazione di Geova. Seguiamo il consiglio scritturale di guardare avanti anziché indietro. In tal modo daremo prova del fatto che 'ricordiamo la moglie di Lot'! (Luca 17:32). w12 15/3 4:19, 20

domenica 1 settembre 2013

domenica 1

Chi ama Dio ami anche il suo fratello (1 Giov. 4:21)



Come possiamo coltivare amore altruistico per i fratelli? Accrescendo l'amore verso Dio (Efes. 5:1, 2; 1 Giov. 4:9-11, 20). I momenti di intimità che trascorriamo con Geova quando leggiamo la Bibbia, meditiamo e preghiamo nutrono il nostro cuore e rendono più profondo l'amore che proviamo per il nostro Padre celeste. Per avvicinarci a Dio, però, dobbiamo riscattare del tempo. Facciamo un esempio: immaginate che sia possibile leggere la Parola di Dio, meditare su ciò che leggiamo e pregare Geova solo a una certa ora del giorno. Non fareste di tutto per custodire gelosamente questo prezioso momento per avvicinarvi a Geova? Naturalmente nessuno può impedirci di rivolgerci a Dio in preghiera, e la maggior parte di noi può leggere la Bibbia ogni volta che lo desidera. Nondimeno forse dobbiamo fare qualcosa per evitare che le numerose attività quotidiane occupino il tempo che vogliamo dedicare a Dio. Riscattate ogni giorno quanto più tempo è possibile per avvicinarvi a Geova? w11 15/4 3:7, 8