sabato 30 novembre 2013

sabato 30

Voi, mariti, continuate a dimorare in maniera simile con loro secondo conoscenza, assegnando loro onore come a un vaso più debole, il femminile (1 Piet. 3:7)



L'apostolo Pietro dà alle mogli cristiane che vivono in famiglie divise sul piano religioso il seguente consiglio ispirato: "Siate sottomesse ai vostri mariti, affinché, se alcuni non sono ubbidienti alla parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, essendo stati testimoni oculari della vostra condotta casta insieme a profondo rispetto" (1 Piet. 3:1, 2). Una moglie può aiutare il marito a diventare un adoratore di Geova essendogli sottomessa e mostrandogli profondo rispetto, anche quando lui è aspro nei suoi confronti. Analogamente, un marito cristiano dovrebbe comportarsi secondo i princìpi stabiliti da Dio e assolvere il suo ruolo di capofamiglia in maniera amorevole, a prescindere dall'opposizione che potrebbe subire dalla moglie (1 Piet. 3:8, 9). w12 15/2 4:10

venerdì 29 novembre 2013

venerdì 29

Quantunque facciate molte preghiere, non ascolto; le vostre medesime mani son divenute piene di spargimento di sangue. Lavatevi; purificatevi; togliete la malizia delle vostre azioni d'innanzi ai miei occhi; cessate di fare il male (Isa. 1:15, 16)



Geova non gradiva affatto i sacrifici offerti da peccatori impenitenti, ma accettava le preghiere e le offerte di coloro che si sforzavano sinceramente di vivere in armonia con i suoi comandi. Dall'ossatura della Legge questi ultimi imparavano che erano peccatori e avevano bisogno del perdono (Gal. 3:19). Giustamente, questa consapevolezza produceva in loro un cuore contrito. Similmente, oggi dobbiamo riconoscere di aver bisogno del sacrificio di Cristo, il mezzo che è davvero in grado di espiare i peccati. Se comprendiamo e apprezziamo questa verità, allora Geova si 'diletterà' di tutto ciò che gli offriamo quali suoi servitori dedicati (Sal. 51:17, 19). w12 15/1 3:15, 16

giovedì 28 novembre 2013

giovedì 28

Non dire: "Come mai i giorni passati erano migliori di questi?" (Eccl. 7:10, La Nuova Diodati)



Abbiamo una visione distorta del passato? Ricordiamo che la nostra memoria non è sempre affidabile. Potremmo inconsapevolmente minimizzare i problemi che avevamo e al tempo stesso esagerare i fatti positivi, come se all'epoca le cose andassero molto meglio di come in realtà andavano. Questi ricordi distorti possono farci rimpiangere i bei vecchi tempi. Perché questo atteggiamento è così pericoloso? Consideriamo ciò che accadde agli israeliti dei giorni di Mosè mentre si trovavano in Egitto. Gli egiziani "posero [...] su di loro capi di lavori forzati allo scopo di opprimerli con i loro pesi" (Eso. 1:11; 3:7). Incredibilmente, però, poco dopo la sua miracolosa liberazione il popolo cominciò a mormorare (Num. 11:5, 6). Il loro punto di vista non era più obiettivo, tanto che desideravano addirittura ritornare nel paese in cui erano stati schiavi (Num. 14:2-4). w12 15/3 4:6, 7, 9

mercoledì 27 novembre 2013

mercoledì 27

Fate il bene, siate generosi, pronti a condividere (1 Tim. 6:18)



Paolo stava raccomandando ai compagni di fede di coltivare uno spirito generoso. Questo si può fare anche in tempi economicamente difficili come i nostri. Un ottimo modo di promuovere la generosità, ad esempio, è quello di mettere a disposizione la nostra automobile per il ministero di campo e per accompagnare alle adunanze chi ne ha bisogno. Che dire di coloro che beneficiano di questi gesti di amorevole benignità? Possono incoraggiare uno spirito positivo nella congregazione mostrando gratitudine e magari contribuendo come possono per coprire il costo del carburante, che aumenta sempre più. Un altro modo per far sentire i fratelli apprezzati e amati è quello di trascorrere del tempo con loro. Quando facciamo ciò che è bene "verso quelli che hanno relazione con noi nella fede" e siamo disposti a dedicare loro tempo e risorse, non solo accresciamo il nostro amore nei loro confronti ma contribuiamo anche a creare uno spirito caloroso e positivo nella congregazione (Gal. 6:10). w12 15/2 3:6

martedì 26 novembre 2013

martedì 26

La Legge è divenuta il nostro tutore che conduce a Cristo (Gal. 3:24)



Nel I secolo Geova rivelò al suo popolo che il sacrificio di riscatto di Gesù aveva abolito la Legge mosaica (Col. 2:13, 14). Tutti i sacrifici che gli ebrei avevano offerto per secoli non erano più necessari e non avevano più alcun valore. La Legge aveva adempiuto la propria funzione di "tutore che conduce a Cristo". Questo non significa che il tema sacrifici non rivesta alcun interesse per i cristiani. Al contrario, l'apostolo Pietro parlò del bisogno di "offrire sacrifici spirituali accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo" (1 Piet. 2:5). Inoltre l'apostolo Paolo aveva spiegato in precedenza che l'intera vita del cristiano può considerarsi legittimamente un "sacrificio" (Rom. 12:1). Il cristiano, quindi, offre a Geova sacrifici donandogli certe cose o rinunciando per amore suo ad altre. In ogni caso i nostri sacrifici devono essere graditi a Geova. w12 15/1 4:1-3

domenica 24 novembre 2013

domenica 24

Quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose? (Matt. 24:3)

Gesù considerò i suoi discepoli amici, non subordinati. Stava in loro compagnia, si fidava di loro e 'faceva conoscere loro tutte le cose che aveva udito dal Padre' (Giov. 15:15). Immaginate come saranno stati emozionati i discepoli quando Gesù rispose alla loro domanda circa la fine di questo sistema di cose. Gesù esprimeva loro ciò che pensava e quali erano i sentimenti che provava. Oggi gli anziani cristiani, imitando Gesù, desiderano essere amici dei fratelli e aiutarli. Coltivano una calorosa e stretta relazione con loro interessandosi di loro e dedicando loro del tempo. Si fidano dei fratelli e condividono con loro le verità scritturali che hanno imparato. Un anziano non avrà mai un atteggiamento di superiorità verso un servitore di ministero più giovane. Al contrario, lo considererà un uomo spirituale dalle buone potenzialità che svolge un prezioso servizio a favore della congregazione. w11 15/11 5:4, 5

sabato 23

Da parte mia, ho premura di dichiarare la buona notizia anche a voi (Rom. 1:15)

Un chirurgo coscienzioso sa che deve svolgere il suo lavoro con la massima attenzione, dato che ne va della vita dei suoi pazienti. Nel ministero cristiano possiamo dimostrare senso di urgenza concentrandoci sull'opera che svolgiamo, per esempio pensando ad argomenti, domande o informazioni che possano suscitare l'interesse delle persone che incontriamo. Il senso di urgenza potrebbe anche indurci a organizzare il nostro tempo in modo tale da visitare le persone quando sono più disposte a riceverci (1 Tim. 4:16). Agire con senso di urgenza comporta anche stabilire delle priorità (Gen. 19:15). Immaginate per esempio che il vostro medico, dopo aver valutato il referto di un vostro esame, vi dica in tono serio: "Guardi, la situazione è preoccupante. Deve iniziare la terapia entro un mese al massimo". Probabilmente non uscireste dallo studio medico correndo come se foste un vigile del fuoco in una situazione di emergenza. Ma di sicuro ascoltereste le sue raccomandazioni e, una volta tornati a casa, riflettereste seriamente su quello che deve essere fatto più urgentemente. w12 15/3 2:7, 8

venerdì 22

Mosè era di gran lunga il più mansueto di tutti gli uomini che erano sulla superficie del suolo (Num. 12:3)

Nella Bibbia non si legge che Mosè mettesse ripetutamente in discussione il modo di agire di Geova o si irritasse perché doveva seguire le procedure stabilite da Geova. Prendiamo le istruzioni che ricevette per la costruzione del tabernacolo: erano così dettagliate che includevano, ad esempio, il colore del filo e il numero dei lacci da usare nella realizzazione dei teli di tenda (Eso. 26:1-6). Ma quando Geova fornisce molti dettagli ha buoni motivi per farlo. Ad ogni modo, notate che Mosè non si irritò con Geova per quelle istruzioni così specifiche; non pensò che Geova lo stesse umiliando o che stesse soffocando la sua creatività e libertà. Si assicurò invece che gli israeliti 'facessero proprio così' come Geova aveva detto (Eso. 39:32). Che grande umiltà! Mosè riconobbe che l'opera era di Geova e lui era semplicemente uno strumento nelle sue mani. w11 15/9 5:13

giovedì 21

Sii coraggioso e molto forte, poiché Geova tuo Dio è con te (Gios. 1:7-9)

La persona coraggiosa è forte, valorosa, intrepida. Una certa dose di coraggio, comunque, è necessaria anche semplicemente per comportarsi in modo giusto nella vita quotidiana. Alcuni personaggi di cui parla la Bibbia furono intrepidi in circostanze estremamente difficili. Per esempio, ci voleva coraggio per essere un testimone di Geova in mezzo alle persone malvage che vivevano sulla terra prima del diluvio dei giorni di Noè. Eppure Enoc, "il settimo uomo nella discendenza da Adamo", annunciò coraggiosamente questo messaggio profetico: "Ecco, Geova è venuto con le sue sante miriadi, per eseguir giudizio contro tutti, e per convincere tutti gli empi di tutte le loro empie opere che hanno empiamente fatto e di tutte le cose offensive che gli empi peccatori hanno detto contro di lui" (Giuda 14, 15). Enoc parlò come se quelle cose fossero già avvenute, perché la profezia si sarebbe sicuramente adempiuta. Difatti gli esseri umani empi morirono in un diluvio universale. w12 15/2 2:1-3

mercoledì 20

Gesù è divenuto garante di un patto migliore (Ebr. 7:22)

Nella lettera agli Ebrei Paolo spiega che il tabernacolo era solo "un'ombra delle cose celesti" e che Gesù era diventato il Mediatore di "un patto migliore" rispetto a quello di cui era stato mediatore Mosè (Ebr. 8:1-5). Queste spiegazioni della Legge si rivelarono inestimabili per i cristiani del tempo di Paolo, e lo sono tuttora. Ci aiutano a capire più pienamente il valore di ciò che Dio ci ha provveduto. Scrivendo ai romani, Paolo fece alcune considerazioni rivolte ai componenti della congregazione che erano di origine ebraica e che erano stati istruiti nella Legge mosaica. Riconobbe che quei cristiani avevano il vantaggio di possedere "l'ossatura della conoscenza e della verità" riguardo a Geova e ai suoi giusti princìpi. La comprensione dell''ossatura della verità' e il sincero rispetto per essa permetteva ai cristiani ebrei di guidare, istruire e illuminare chi non conosceva la Legge (Rom. 2:17-20). w12 15/1 3:1, 2

martedì 19

L'altare di rame che aveva fatto Bezalel era stato messo davanti al tabernacolo di Geova (2 Cron. 1:5)

A differenza di quanto accade oggi, a Bezalel e Ooliab non interessava che le opere realizzate portassero il loro nome. Tutto il merito del loro lavoro andava a Geova (Eso. 36:1, 2). Oggi possono esserci affidati incarichi che sono particolarmente onerosi e richiedono capacità specifiche: costruzione di edifici, stampa di pubblicazioni, organizzazione di assemblee, operazioni di soccorso, dialogo con medici e personale ospedaliero circa la nostra posizione scritturale in merito al sangue e così via. Spesso questi compiti vengono eseguiti da volontari che non hanno molta preparazione in quel campo. È lo spirito di Dio a far sì che i loro sforzi vadano a buon fine. Vi è mai capitato di esitare ad accettare un incarico di servizio pensando di non essere la persona più qualificata? Ricordate che lo spirito di Geova può accrescere le vostre conoscenze e capacità e aiutarvi ad assolvere qualsiasi responsabilità vi venga affidata. w11 15/12 3:7, 8

lunedì 18

Quelli che fanno uso del mondo siano come quelli che non ne usano appieno (1 Cor. 7:31)

I cristiani che si mantengono vigilanti non usano pienamente il mondo per quanto riguarda l'istruzione. Nel mondo molte persone considerano l'istruzione universitaria una tappa fondamentale per ottenere prestigio e benessere materiale. Noi cristiani, però, viviamo come residenti temporanei e perseguiamo mete di tipo diverso. Evitiamo di 'nutrire desideri di grandezza' (Rom. 12:16, CEI; Ger. 45:5). Essendo seguaci di Gesù, prestiamo ascolto al suo avvertimento: "Tenete gli occhi aperti e guardatevi da ogni sorta di concupiscenza, perché anche quando uno ha abbondanza la sua vita non dipende dalle cose che possiede" (Luca 12:15). Perciò i ragazzi cristiani sono incoraggiati a perseguire mete spirituali, acquisendo l'istruzione necessaria per mantenersi ma cercando in primo luogo di prepararsi per servire Geova 'con tutto il cuore, l'anima, la forza e la mente' (Luca 10:27). In questo modo possono diventare 'ricchi verso Dio' (Luca 12:21; Matt. 6:19-21). w11 15/11 3:10, 11

domenica 17

Come ultimo nemico, sarà ridotta a nulla la morte (1 Cor. 15:26)

Anche se dovessimo trovarci in pericolo di vita a causa della nostra ferma posizione come cristiani, Geova è in grado di aiutarci a rimanergli leali, e lo farà. Inoltre, a confortarci ulteriormente c'è la speranza della risurrezione. I leali servitori di Geova che sono morti si trovano nella sua infallibile memoria, e saranno risuscitati insieme a molti altri (Giov. 5:28, 29; Atti 24:15). La fiducia nella promessa di Geova circa la risurrezione ci reca conforto e ci dà una speranza sicura quando subiamo persecuzioni. È davvero di grande conforto sapere che i nostri cari che si sono addormentati nella morte hanno la prospettiva di tornare a vivere in un meraviglioso nuovo mondo libero dagli attuali motivi di sofferenza. E che privilegio sarà per la "grande folla" di servitori di Geova che sopravvivrà alla fine di questo malvagio sistema di cose accogliere e istruire coloro che verranno risuscitati alla vita sulla terra! (Riv. 7:9, 10). w11 15/10 3:16, 17

sabato 16

Come avvenne ai giorni di Noè, così sarà anche ai giorni del Figlio dell'uomo (Luca 17:26)

Gesù si riferiva al modo di vivere della gente (Matt. 24:37-39). Ai giorni di Noè la maggior parte delle persone non si interessava di Dio, né tanto meno cercava di piacergli. Cos'era a distrarle? Niente di straordinario: mangiare, bere e sposarsi, normali aspetti della vita. Il vero problema era che, come disse Gesù, "non si avvidero di nulla". Anche noi, come Noè e la sua famiglia, abbiamo molto da fare ogni giorno. Dobbiamo guadagnarci da vivere e prenderci cura di noi stessi e della nostra famiglia, il che può assorbire buona parte del nostro tempo, delle nostre energie e delle nostre risorse. Oltre a ciò svolgiamo l'opera di predicazione, ci prepariamo per le adunanze e le frequentiamo, e ci manteniamo spiritualmente forti studiando a livello personale e tenendo l'adorazione in famiglia. Non c'è dubbio che ridurre al minimo i pesi che dobbiamo portare, oltre a evitare di accollarcene di superflui, è della massima importanza se vogliamo arrivare al traguardo della corsa cristiana. w11 15/9 4:4, 5

venerdì 15

Anche se un uomo fa qualche passo falso prima che se ne renda conto, voi che siete spiritualmente qualificati cercate di ristabilire tale uomo (Gal. 6:1)

Non è facile accettare consigli da un essere umano imperfetto, per quanto possa darceli amorevolmente e con tatto. Ciò nonostante, se reagiamo positivamente, diverremo ancora più desiderabili agli occhi di Dio. Fatto curioso, quando preghiamo non abbiamo difficoltà a riconoscere che siamo imperfetti, ma se qualcuno ci fa notare una nostra specifica mancanza tendiamo a giustificarci, a minimizzare il problema, a mettere in dubbio i motivi di chi ci ha dato il consiglio o a trovare da ridire sul modo in cui ce lo ha dato (2 Re 5:11). E se la persona che ci dà il consiglio tocca un tasto particolarmente sensibile - il comportamento di un nostro familiare, il nostro abbigliamento, il nostro aspetto, la nostra igiene personale o qualche tipo di svago che a noi piace, ma che Geova odia - potremmo reagire in maniera piuttosto negativa, con nostra stessa sorpresa e con dispiacere della persona che ci ha dato il consiglio. Di solito, però, quando ci calmiamo, riconosciamo che il consiglio era appropriato. w11 15/7 4:5

giovedì 14

Non sarà così fra voi (Mar. 10:43)

Oggi i fratelli che 'aspirano all'incarico di sorvegliante' fanno bene a interrogarsi sui motivi per cui vi aspirano (1 Tim. 3:1). Coloro che sono già anziani dovrebbero chiedersi onestamente se, come avevano fatto alcuni apostoli, desiderano anch'essi l'autorità o la preminenza. Se perfino gli apostoli avevano qualche problema al riguardo, gli anziani possono comprendere la necessità di sforzarsi strenuamente per evitare qualsiasi tendenza mondana a provare piacere nell'esercitare autorità su altri. È vero che a volte gli anziani devono essere fermi, come quando occorre proteggere il gregge da "oppressivi lupi" (Atti 20:28-30). Paolo disse a Tito di continuare a "esortare e a riprendere con piena autorità" (Tito 2:15). Nondimeno, anche quando devono compiere un'azione del genere, gli anziani cercano di rispettare la dignità delle persone implicate. Comprendono che, per toccare il cuore di una persona e indurla a seguire una condotta giusta, di solito è meglio cercare di persuaderla con gentilezza anziché criticarla aspramente. w11 15/6 3:17-19

mercoledì 13

La vostra espressione sia sempre con grazia, condita con sale (Col. 4:6)

Come preferireste essere svegliati da un sonno profondo? Molti non reagiscono bene se vengono svegliati in modo brusco; di solito è meglio un risveglio dolce. Lo stesso vale quando si tratta di svegliare le persone in senso spirituale. Ad esempio, se un padrone di casa è visibilmente irritato dalla nostra visita, in genere la cosa migliore da fare è rispondere con gentilezza mostrando di aver capito la situazione, ringraziarlo per la sua franchezza e andarcene senza fare polemiche (Prov. 15:1; 17:14; 2 Tim. 2:24). La nostra gentilezza potrebbe indurre la persona a reagire in maniera diversa la prossima volta che un Testimone le farà visita. In altri casi, invece, può darsi che la reazione negativa si possa superare. Talvolta il padrone di casa ricorre a un "no grazie, ho la mia religione" o a un "non mi interessa" pensando che quello sia il modo più semplice di porre fine alla conversazione. Magari con un po' di abilità, di gentilezza e di perseveranza possiamo fargli una domanda che risvegli il suo interesse per le cose spirituali. w12 15/3 1:15, 16

martedì 12

Gesù rimase l'intera notte in preghiera (Luca 6:12)

Cosa impariamo dall'esempio di Gesù? Che dobbiamo forse pregare per lunghe ore? No, perché egli riconobbe benevolmente a proposito dei suoi seguaci: "Lo spirito, certo, è desideroso, ma la carne è debole" (Matt. 26:41). Nondimeno possiamo imitare Gesù. Ad esempio, ci rivolgiamo al nostro Padre celeste prima di prendere una qualsiasi decisione che potrebbe incidere sulla spiritualità nostra, della nostra famiglia o dei nostri compagni di fede? Nelle nostre preghiere includiamo espressioni di interesse verso i fratelli e le sorelle? Preghiamo di cuore anziché ripetere frasi stereotipate? Possiamo inoltre notare che Gesù teneva tanto a esprimere in privato al Padre i suoi pensieri più intimi. Nel mondo frenetico di oggi è fin troppo facile lasciarsi travolgere dalle attività quotidiane e dimenticare ciò che è più importante. Se dedichiamo abbastanza tempo alla preghiera personale e preghiamo dal profondo del nostro cuore saremo più desti dal punto di vista spirituale (Matt. 6:6, 7). Ci avvicineremo maggiormente a Geova, desiderosi di rafforzare la nostra relazione con lui (Sal. 25:14). w12 15/2 1:8, 9

lunedì 11

Fu impedito loro dallo spirito santo di annunciare la parola nel distretto dell'Asia (Atti 16:6)

Evidentemente Gesù, per mezzo dello spirito di Dio, intendeva guidare Paolo e i suoi compagni in un'altra direzione. Dove andarono quegli zelanti viaggiatori? Il versetto 7 spiega: "Inoltre, scesi nella Misia, fecero sforzi per entrare in Bitinia, ma lo spirito di Gesù non lo permise loro". Non potendo andare in Asia, Paolo e i suoi compagni si volsero a nord, intenzionati a predicare nelle città della Bitinia. Ma prima che vi giungessero, Gesù ricorse nuovamente allo spirito santo per fermarli. A quel punto dovevano essere molto perplessi. Sapevano cosa predicare e come predicare, ma non sapevano dove. In altre parole, avevano bussato alla porta dell'Asia, ma invano; poi avevano bussato alla porta della Bitinia, ma di nuovo senza successo. Smisero di bussare? No, il loro zelo non glielo avrebbe permesso. w12 15/1 2:4-6

domenica 10

Insegnami a fare la tua volontà, poiché tu sei il mio Dio. Il tuo spirito è buono; mi conduca (Sal. 143:10)

Che cos'è lo spirito santo? Una nota in calce a Genesi 1:2 nella Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti afferma: "Oltre a essere tradotto 'spirito', [l'ebraico] rùach è anche tradotto 'vento' e con altre parole indicanti un'invisibile forza attiva". (Confronta le note in calce a Genesi 3:8 e 8:1.) Proprio come il vento, che è invisibile ma esercita una certa forza, lo spirito santo, benché immateriale, impersonale e invisibile, produce degli effetti. È l'energia che Dio invia e fa operare su persone o cose per realizzare la sua volontà. Geova può senz'altro continuare a usare il suo spirito per guidarci nella nostra vita. Infatti promise al salmista Davide: "Ti farò avere perspicacia e ti istruirò nella via per la quale devi andare" (Sal. 32:8). Davide, da parte sua, desiderava farsi guidare da Geova? Sicuramente, poiché lo invocò con le parole della scrittura di oggi. Dovremmo coltivare lo stesso desiderio di Davide ed essere disposti a farci guidare dallo spirito di Dio. w11 15/12 2:5, 6

sabato 9

Vedo nelle mie membra un'altra legge che combatte contro la legge della mia mente e mi conduce prigioniero alla legge del peccato (Rom. 7:23)

Paolo non intendeva giustificarsi né commiserarsi, come se fosse talmente gravato dal peccato da non poterci fare nulla. In fin dei conti era un cristiano unto, un servitore di Dio maturo, scelto per essere "apostolo delle nazioni" (Rom. 1:1; 11:13). Paolo stava riconoscendo onestamente che da solo era incapace di fare la volontà di Dio nella misura in cui avrebbe voluto. Per quale motivo? Perché, come disse lui stesso, "tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" (Rom. 3:23). In quanto discendente di Adamo, Paolo era soggetto agli effetti del peccato sulla sua carne imperfetta. Possiamo facilmente immedesimarci nella sua situazione, dal momento che siamo tutti imperfetti e dobbiamo affrontare una lotta simile ogni giorno. Oltretutto vi sono molte distrazioni che potrebbero distogliere la nostra attenzione e allontanarci dalla 'strada angusta che conduce alla vita' (Matt. 7:14). Comunque la situazione di Paolo non era senza via d'uscita, né lo è la nostra. w11 15/11 2:3, 4

venerdì 8

È bene per loro che rimangano come sono anch'io (1 Cor. 7:8)

Servire in certi luoghi è alla portata di pionieri non sposati, mentre potrebbe risultare difficile per chi è sposato o ha figli. Quando Paolo scriveva alle congregazioni sapeva che c'era ancora molto lavoro da fare per diffondere la buona notizia, e voleva che tutti provassero la stessa gioia che provava lui nel fare discepoli. Per questo motivo disse che era bene servire Geova da non sposati. Una pioniera single degli Stati Uniti ha scritto: "Alcuni pensano che chi non è sposato non possa essere felice, ma ho riscontrato che la felicità duratura dipende dall'amicizia che si ha con Geova. Essere single è un magnifico dono se lo si sa sfruttare. So che Geova manifesta a tutti, sposati e no, il suo tenero affetto". Oggi questa sorella è felice di servire in un paese dove c'è grande bisogno di proclamatori del Regno. Se non siete sposati, potete usare la vostra libertà così da fare di più per insegnare la verità ad altri? Anche voi potreste scoprire che essere single è un dono inestimabile di Geova. w11 15/10 2:5, 8, 9

giovedì 7

Continuate a cercare prima il regno e la giustizia di Dio (Matt. 6:33)

Questo significa mettere le norme di Geova in fatto di bene e di male al di sopra di quelle umane (Isa. 55:8, 9). Come saprete, prima di conoscere la verità diversi coltivavano tabacco o ne vendevano i derivati, erano addestratori militari o producevano e vendevano armi, ma poi decisero di cambiare lavoro, così da potersi battezzare (Isa. 2:4; 2 Cor. 7:1; Gal. 5:14). Gesù disse ai discepoli: "Se avete fede quanto un granello di senape, direte a questo monte: 'Trasferisciti di qui a là', ed esso si trasferirà, e nulla vi sarà impossibile" (Matt. 17:20). Riuscireste a mettere le norme di Dio al primo posto se ciò dovesse causarvi delle difficoltà? Se temete di non farcela, parlatene con altri componenti della congregazione. Senza dubbio la loro esperienza vi incoraggerà spiritualmente. w11 15/9 2:10, 12

mercoledì 6

Se uno non inciampa in parola, questi è un uomo perfetto (Giac. 3:2)

Divergenze e incomprensioni sono inevitabili (Filip. 4:2, 3). Comunque i problemi tra singoli individui possono essere risolti senza turbare la pace della congregazione. Ad esempio, quando abbiamo l'impressione di aver offeso qualcuno, dovremmo seguire il consiglio contenuto in Matteo 5:23, 24. Che dire se abbiamo subìto qualche piccolo torto? Dovremmo aspettarci che chi ci ha offeso venga a scusarsi? "[L'amore] non tiene conto del male", dice 1 Corinti 13:5. Se qualcuno ci offende, perseguiamo la pace perdonando e dimenticando, cioè 'non tenendo conto del male' (Col. 3:13). Questo è il modo migliore di reagire ai piccoli torti che si subiscono nella vita quotidiana, perché ci aiuta ad avere rapporti pacifici con i compagni di fede. Un saggio proverbio afferma: "È bellezza [...] passare sopra alla trasgressione" (Prov. 19:11). w11 15/8 4:4, 5

martedì 5

Non prestate attenzione a false storie che forniscono motivi di ricerca (1 Tim. 1:4)

L'avvertimento di Paolo contro le "false storie" è incluso nella sua prima lettera a Timoteo, un sorvegliante cristiano cui era stato affidato il compito di salvaguardare la purezza della congregazione e di aiutare i fratelli a rimanere fedeli (1 Tim. 1:18, 19). La parola greca qui usata da Paolo per "false storie" può avere il significato di fiaba, mito o fandonia. Secondo un'enciclopedia biblica, questa parola indica "una storia (religiosa) che non ha alcun legame con la realtà" (The International Standard Bible Encyclopaedia). Forse Paolo aveva in mente le menzogne religiose diffuse mediante storie sensazionali o miti fantasiosi. Tali storie non fanno che 'fornire motivi di ricerca', cioè suscitano domande frivole che generano ricerche inutili. Le false storie sono un espediente dell'arcingannatore, Satana, il quale si serve di menzogne religiose e miti per sviare gli ignari. Il consiglio di Paolo è chiaro: Non prestate attenzione a false storie! w11 15/7 2:9, 10

lunedì 4

La morte si estese a tutti gli uomini perché tutti avevano peccato (Rom. 5:12)

Amorevolmente Geova prese un provvedimento per aiutare gli esseri umani a sconfiggere la peccaminosità ereditata. Paolo spiegò che questo fu possibile mediante un altro uomo, un successivo uomo perfetto, in effetti un secondo Adamo (1 Cor. 15:45). La condotta dei due uomini perfetti ha prodotto risultati molto diversi fra loro. In che senso? "Non è del dono come fu del fallo", scrisse Paolo. Adamo commise quel fallo e ricevette una giusta condanna: la morte. Tuttavia non fu il solo a morire. Leggiamo: "Per il fallo di [quel] solo uomo molti sono morti" (Rom. 5:15, 16). In base alla giustizia divina, tutta l'imperfetta progenie di Adamo, noi compresi, meritava la sua stessa condanna. Nondimeno ci è di conforto sapere che il perfetto uomo Gesù fu in grado di produrre un risultato opposto. Quale? La risposta si trova nell'affermazione di Paolo secondo cui "uomini di ogni sorta [...] sono dichiarati giusti per la vita" (Rom. 5:18). w11 15/6 2:5, 7, 8

domenica 3

In pace certamente giacerò e anche dormirò, poiché tu, sì, tu solo, o Geova, mi fai dimorare al sicuro (Sal. 4:8)

Quando gli israeliti osservavano la Legge di Geova, erano in pace con lui e si sentivano al sicuro. Per esempio, durante il regno di Salomone 'Giuda e Israele dimoravano al sicuro' (1 Re 4:25). Coloro che confidavano in Dio erano in pace anche quando le nazioni vicine erano ostili. Come Davide, dormiamo sonni tranquilli perché Dio ci fa sentire sicuri. Possiamo inoltre essere certi che proveremo vera gioia se partecipiamo pienamente all'odierna opera di mietitura spirituale (Luca 10:2). State partecipando a questa gioiosa mietitura in modo da trarne vera soddisfazione? Continuiamo dunque a servire Geova con fiducia. Preghiamo con fede in modo da sperimentare "la pace di Dio che sorpassa ogni pensiero" (Filip. 4:6, 7). Che gioia ci dà questo, permettendoci di andare incontro al futuro con sicurezza perché riponiamo completa fiducia in Geova! w11 15/5 5:21-23

sabato 2

Servite Geova con allegrezza. Entrate dinanzi a lui con grido di gioia (Sal. 100:2)

Perché è importante che i cristiani servano Geova con gioia? A motivo della questione che Satana sollevò in relazione alla sovranità di Geova. Satana asserisce che nessuno serve Dio di cuore (Giob. 1:9-11). Se servissimo Geova per senso del dovere ma senza gioia, il nostro sacrificio di lode sarebbe incompleto. Servendo Dio di cuore e con gioia gli diamo gloria. Bisogna comunque essere realisti e riconoscere che a volte anche devoti servitori di Geova si sentono scoraggiati e devono lottare per mantenere un atteggiamento positivo (Filip. 2:25-30). Cosa può aiutarci? Quando ci assalgono sentimenti negativi possiamo supplicare Geova e sforzarci di meditare su cose degne di lode (Filip. 4:6-9). Alcuni riscontrano che canticchiare sottovoce accompagnando le registrazioni dei cantici del Regno risolleva il loro spirito e li aiuta a fare ordine nei propri pensieri. w11 15/4 3:11-13

venerdì 1

Camminiamo decentemente, non in gozzoviglie e ubriachezze, non in rapporti illeciti e condotta dissoluta, non in contesa e gelosia (Rom. 13:13)

Evitare tale condotta può essere difficile. È assolutamente necessario stare all'erta. L'automobilista che sottovaluta il pericolo di addormentarsi alla guida rischia la vita. Allo stesso modo il sonno spirituale può essere fatale. Per esempio, un cristiano potrebbe ritenere che tutte le persone del territorio abbiano ormai rifiutato definitivamente la buona notizia (Prov. 6:10, 11). Potrebbe pensare: "Visto che non interessa a nessuno, a che serve mettercela tutta per contattare le persone?" È vero che al momento molti possono essere spiritualmente addormentati, ma situazioni e atteggiamenti cambiano. Alcuni, in effetti, si svegliano e reagiscono positivamente alla buona notizia. Noi possiamo aiutarli se rimaniamo svegli a nostra volta, per esempio sperimentando nuovi metodi per presentare il messaggio del Regno in maniera attraente. Rimanere svegli significa, tra le altre cose, rammentare a se stessi perché il ministero è così importante. w12 15/3 1:6, 7

giovedì 31

La Legge è divenuta il nostro tutore che conduce a Cristo, affinché fossimo dichiarati giusti a motivo della fede (Gal. 3:24)

Per mezzo del riscatto Geova eliminerà definitivamente gli effetti del peccato, e sin da ora egli ci permette di avere una buona coscienza davanti a lui. Il sacrificio di riscatto di Gesù è un dono meraviglioso! (Gal. 3:13; Ebr. 9:9, 14). Naturalmente per beneficiare del sacrificio di riscatto non basta comprendere di cosa si tratta. Bisogna anche avere fede. E tale fede non può prescindere dalle opere (Giac. 2:26). Paolo esortò dunque i cristiani del I secolo che avevano l'ossatura della conoscenza trasmessa dalla Legge mosaica a mettere in pratica tale conoscenza. In tal modo la loro condotta sarebbe stata coerente con i princìpi divini che insegnavano (Rom. 2:21-23). Anche se oggi i cristiani non sono tenuti a osservare la Legge mosaica, devono comunque presentare sacrifici graditi a Geova. w12 15/1 3:17-19

mercoledì 30

Chi mostra perspicacia in una questione troverà il bene (Prov. 16:20)

È necessario sforzarsi sinceramente di avere rapporti pacifici con i familiari non credenti. Questo può non essere facile quando chiedono qualcosa che è in contrasto con i princìpi biblici. Può darsi che non siano contenti di vedere che siete così fermi nell'attenervi alle giuste norme divine, ma alla fine è proprio questa condotta che promuove la pace. Certo, essere inutilmente rigidi quando non ci sono in gioco i princìpi biblici può dar luogo a tensioni inutili (Prov. 16:7). Quando si affrontano problemi simili, è importante cercare la guida delle Scritture (Prov. 11:14). Per promuovere la pace in famiglia è necessario confidare in Geova e avere perspicacia, così da comprendere i sentimenti dei familiari non credenti. Non bisogna dimenticare che il coniuge non credente può sentirsi abbandonato o minacciato quando sua moglie o suo marito lo lascia da solo per svolgere qualche attività cristiana. Rassicurandolo con amore, il coniuge credente può fare molto per scacciare questi timori. w12 15/2 4:5-7

martedì 29

Lo spirito santo vi ha costituiti sorveglianti (Atti 20:28)

Gli anziani sono costituiti dallo spirito santo. Ma non tutti i cristiani unti con lo spirito prestano servizio come sorveglianti nella congregazione. Cosa dobbiamo dedurre da questo? Semplicemente che lo spirito di Dio opera in modi diversi sui componenti della congregazione. Lo spirito che instilla negli unti "uno spirito di adozione", dando loro la certezza di essere figli di Dio, è lo stesso spirito che Geova usò per destare il suo unigenito Figlio dalla morte alla vita immortale in cielo (Rom. 8:11, 15). È lo stesso spirito per mezzo del quale Geova portò all'esistenza l'intero universo (Gen. 1:1-3). Sempre per mezzo di tale spirito Geova rese idoneo Bezalel perché realizzasse speciali lavori per il tabernacolo, diede a Sansone la potenza per compiere gesta che richiedevano una forza straordinaria e mise Pietro in condizione di camminare sulle acque. Non dobbiamo quindi confondere l'essere guidati dallo spirito di Dio con l'essere unti con lo spirito di Dio; quest'ultima è solo una speciale operazione dello spirito. È Dio a scegliere coloro che unge con il suo spirito. w11 15/12 4:13, 14

lunedì 28

Agitatevi, ma non peccate. Abbiate il vostro dire nel vostro cuore sul vostro letto, e tacete (Sal. 4:4)

Per rimanere leali a Geova ci vogliono coraggio e completa fiducia in lui. Per esempio, una famiglia cristiana deve manifestare queste qualità quando un parente non pentito viene disassociato. Dio onora coloro che sono leali a lui e alle sue vie. A loro volta la lealtà e la completa fiducia in Geova promuovono la gioia fra i suoi servitori (Sal. 84:11, 12). Se siamo stati oggetto di parole o azioni scortesi, evitiamo di peccare vendicandoci (Rom. 12:17-19). Possiamo esprimere i nostri sentimenti in merito pregando in privato, nel nostro letto. Se preghiamo riguardo al problema, potremmo vederlo in una luce diversa e sentirci spinti a perdonare per amore (1 Piet. 4:8). Degno di nota a questo riguardo è il consiglio dell'apostolo Paolo, basato a quanto pare su Salmo 4:4: "Siate adirati, eppure non peccate; il sole non tramonti sul vostro stato d'irritazione, né date luogo al Diavolo" (Efes. 4:26, 27). w11 15/5 5:17, 18

domenica 27

Geova farà conoscere chi gli appartiene (Num. 16:5)

Mosè e Cora sono agli antipodi quanto a mostrare rispetto per le disposizioni e le decisioni di Geova. Cora era un levita cheatita e aveva ricevuto numerosi privilegi (Eso. 32:26-29; Num. 3:30, 31). Evidentemente era stato leale a Geova per anni ed era rispettato da molti nell'accampamento di Israele. Tuttavia pensò che ci fosse qualcosa di sbagliato nel modo in cui Geova guidava la nazione. Poi altri 250 uomini influenti si unirono a lui nel tentativo di cambiare le cose. A quanto pare Cora e gli altri erano convinti di avere l'approvazione di Geova; dissero a Mosè e Aaronne: "Questo vi basti, perché l'intera assemblea, tutti loro, sono santi e Geova è in mezzo a loro" (Num. 16:1-3). Che atteggiamento presuntuoso e orgoglioso! L'indomani Cora e tutti quelli che avevano appoggiato la sua ribellione erano morti (Num. 16:31-35). w11 15/9 5:11, 12

sabato 26

Si accumuleranno maestri per farsi solleticare gli orecchi (2 Tim. 4:3)

Quali sono oggi gli insegnamenti che solleticano gli orecchi della gente? In molti luoghi la teoria dell'evoluzione viene promossa con fervore religioso. Anche se di solito viene presentata con un linguaggio scientifico, di fatto l'evoluzione è diventata una sorta di religione secolare che influisce sul modo in cui le persone considerano Dio e i loro simili. Un'altra opinione molto diffusa è quella secondo cui Dio non si interessa di noi e quindi non c'è nessun motivo per interessarci di lui. Perché queste idee risultano attraenti al punto che molti se ne lasciano cullare e cadono nel sonno spirituale? Perché in entrambi i casi il messaggio di fondo è: "Puoi fare quello che vuoi perché nessuno ti chiederà conto delle tue azioni". Questo è davvero un messaggio che ha solleticato gli orecchi di molti (Sal. 10:4). Ad alcuni di quelli che ancora vanno in chiesa piace avere maestri che dicono loro: "Qualunque cosa tu faccia, Dio ti ama". Sacerdoti e pastori solleticano gli orecchi dei fedeli convincendoli che cerimonie, messe e immagini abbiano l'approvazione di Dio. w12 15/3 2:4-6

venerdì 25

Mardocheo venne a sapere tutto ciò che era stato fatto (Est. 4:1)

La regina Ester provava grande angoscia. Suo cugino Mardocheo le inviò una copia della legge che autorizzava il massacro degli ebrei e le ordinò di presentarsi al cospetto del re per implorarlo di aiutare il loro popolo. Ma per chiunque si fosse presentato davanti al re senza essere stato convocato era prevista la pena di morte (Est. 4:4-11). Comunque Mardocheo disse a Ester che se avesse taciuto, la liberazione sarebbe venuta da un altro luogo. Quindi aggiunse: "E chi sa se è per un tempo come questo che sei pervenuta alla dignità regale?" Ester chiese a Mardocheo di radunare gli ebrei a Susa perché digiunassero a suo favore. "Anch'io [...] similmente digiunerò", disse, "e dopo ciò entrerò dal re, [...] e nel caso che io debba perire, dovrò perire" (Est. 4:12-17). Ester agì con coraggio, e il libro che porta il suo nome mostra che Dio liberò il suo popolo. Nei nostri giorni i cristiani unti e i loro dedicati compagni manifestano un coraggio simile quando affrontano prove (Sal. 65:2; 118:6). w12 15/2 2:14, 15

giovedì 24

Riceveva benignamente tutti quelli che venivano da lui, predicando loro il regno di Dio (Atti 28:30, 31)

Come Paolo, oggi molti servitori di Dio conservano la gioia e continuano a predicare anche quando sono ingiustamente imprigionati a motivo della loro fede. Alcuni nostri cari fratelli e sorelle, a motivo di età avanzata o malattia, sono costretti a casa oppure si trovano in una casa di riposo. Secondo le loro possibilità danno testimonianza ai medici e al personale della struttura, a chi li va a trovare e ad altri con cui vengono in contatto. Desiderano con tutto il cuore rendere completa testimonianza riguardo al Regno di Dio. Quanto apprezziamo il loro esempio! Abbiamo molto da imparare riguardo al rimanere desti dagli apostoli e da altri cristiani del I secolo menzionati nel libro biblico degli Atti. Mentre attendiamo la fine di questo vecchio sistema di cose, dobbiamo essere determinati a imitare quei cristiani dando testimonianza con coraggio e zelo. Attualmente non c'è onore più grande che 'rendere completa testimonianza' circa il Regno di Dio! (Atti 28:23). w12 15/1 2:20-22