lunedì 4 marzo 2013

lunedì 4

Non considero la mia anima per nessun motivo a me cara, se solo posso finire la mia corsa (Atti 20:24)



Paolo era disposto a sacrificare tutto, compresa la vita, pur di portare a termine la corsa cristiana. Per Paolo tutti gli sforzi fatti e il duro lavoro svolto per la buona notizia non sarebbero serviti a nulla se per qualche motivo non fosse arrivato in fondo. D'altra parte non era eccessivamente sicuro di sé, pensando che avrebbe senz'altro vinto (Filip. 3:12, 13). Fu solo verso la fine della sua vita che disse con una certa fiducia: "Ho combattuto l'eccellente combattimento, ho corso la corsa sino alla fine, ho osservato la fede" (2 Tim. 4:7). Oltre a ciò, Paolo desiderava ardentemente che i fratelli non si arrendessero lungo il percorso e arrivassero al traguardo. Ad esempio esortò i cristiani di Filippi a mantenere "una salda presa sulla parola della vita", dopodiché aggiunse: "Affinché io abbia motivo d'esultanza nel giorno di Cristo, di non aver corso invano né faticato invano" (Filip. 2:16). w11 15/9 4:14, 15