mercoledì 6 marzo 2013

mercoledì 6

Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio (Rom. 3:23)



Prima di coltivare la fede che porta alla salvezza l'individuo deve riconoscere di essere peccatore. Questo concetto non dovrebbe essere estraneo a coloro che sono cresciuti credendo in Dio e avendo un minimo di conoscenza della Bibbia (Eccl. 7:20). In alcuni paesi però le persone in generale non crescono con l'idea di essere nate nel peccato, di averlo ereditato. È vero che probabilmente sono consapevoli di commettere errori, di avere caratteristiche negative e forse di aver fatto cose sbagliate. Vedono anche che altri si trovano in una situazione simile. Tuttavia, a motivo dell'ambiente in cui sono cresciute, non comprendono veramente perché sia loro che gli altri sono fatti in questo modo. Anzi, in alcune lingue dire che qualcuno è un peccatore può far pensare che si tratti di un delinquente, o quanto meno di un individuo che ha infranto delle regole. È naturale che chi è cresciuto in un ambiente del genere faccia fatica a considerarsi un peccatore nel senso inteso da Paolo. w11 15/6 1:10, 11