martedì 16 aprile 2013

martedì 16

Confidò in Geova l'Iddio d'Israele (2 Re 18:5)



Sennacherib, re d'Assiria, inviò a Gerusalemme i suoi rappresentanti, tra cui Rabsache, insieme a notevoli forze militari. Il re di Giuda, Ezechia, andò alla casa di Geova e pregò: "O Geova nostro Dio, salvaci, ti prego, dalla sua mano, affinché tutti i regni della terra conoscano che tu solo, o Geova, sei Dio" (2 Re 19:14-19). Ezechia agì in armonia con la sua preghiera. Ancor prima di recarsi al tempio per pregare, aveva comandato al popolo di non rispondere agli insulti di Rabsache. Aveva inoltre inviato una delegazione a chiedere consiglio al profeta Isaia (2 Re 18:36; 19:1, 2). Ezechia non prese iniziative che sarebbero dispiaciute a Geova. Non cercò di chiedere aiuto all'Egitto o ad altre nazioni vicine. Anziché appoggiarsi al suo intendimento, confidò in Geova. Dopo che l'angelo di Geova aveva abbattuto 185.000 uomini di Sennacherib, questi "partì" e fece ritorno a Ninive (2 Re 19:35, 36). w11 15/11 1:5, 6