venerdì 12 aprile 2013

venerdì 12

Non per mezzo della legge Abraamo o il suo seme ebbe la promessa che sarebbe stato erede di un mondo, ma per mezzo della giustizia mediante la fede (Rom. 4:13)



Dio considerava giusto il fedele Abraamo (Rom. 4:20-22; Giac. 2:23, 24). Questo non può voler dire che, in tutti i decenni in cui servì Geova, Abraamo non commise nessun peccato. Egli non era giusto in questo senso (Rom. 3:10, 23). Tuttavia, nella sua infinita sapienza Geova tenne conto della fede di Abraamo e delle opere che egli compì grazie ad essa. In particolare Abraamo esercitò fede nel "seme" promesso che sarebbe venuto dalla sua progenie, e che risultò essere il Messia, o Cristo (Gen. 15:6; 22:15-18). Perciò, sulla base del "riscatto pagato da Cristo Gesù", il Giudice divino può perdonare peccati commessi nel passato. Pertanto, Abraamo e altri uomini di fede vissuti in epoca precristiana hanno la prospettiva della risurrezione (Rom. 3:24, 25; Sal. 32:1, 2). w11 15/6 2:17, 18