venerdì 31 maggio 2013

venerdì 31

Accertatevi delle cose più importanti (Filip. 1:10)



Prefiggersi mete realistiche può essere molto utile. Prendiamo ad esempio l'obiettivo di considerare quotidianamente la scrittura del giorno. I commenti dei vari familiari possono aiutare il capofamiglia a discernere il loro grado di spiritualità. La meta di leggere regolarmente la Bibbia insieme alla famiglia dà ai figli un'ottima opportunità per migliorare le loro capacità di lettura e la loro comprensione del messaggio biblico (Sal. 1:1, 2). Non dovremmo inoltre prefiggerci l'obiettivo di migliorare la qualità delle nostre preghiere? Anche coltivare in misura maggiore certi aspetti del frutto dello spirito può essere un'eccellente meta da perseguire (Gal. 5:22, 23). E che dire di cercare modi per mostrare compassione alle persone che incontriamo nel ministero? Sforzarsi di fare questo come famiglia può aiutare i figli a imparare a essere compassionevoli: sarà così più probabile che nasca in loro il desiderio di diventare pionieri regolari o missionari. w11 15/5 2:9, 10

giovedì 30 maggio 2013

giovedì 30

Chiunque è ammaestrato perfettamente sarà come il suo maestro (Luca 6:40)



I genitori possono fare molto per aiutare i figli ad imparare a prendere decisioni che onorano Dio. Il buon esempio è uno dei migliori maestri. Quando è appropriato, i genitori possono spiegare ai figli come sono arrivati a una certa decisione. Forse vorranno anche lasciare che i figli prendano alcune decisioni e poi lodarli quando la decisione produce un buon risultato. E se il figlio prende una decisione poco saggia? Di primo acchito il genitore potrebbe avere la tendenza a risparmiare al figlio le conseguenze delle sue azioni, ma far questo non è sempre nei migliori interessi del figlio. Per esempio il genitore potrebbe permettere al figlio di guidare l'auto di famiglia. Ma supponiamo che il figlio commetta un'infrazione e riceva una multa. Il genitore potrebbe decidere di pagarla. Comunque, se il figlio dovrà pagare la multa di tasca sua, a costo di dover fare un lavoretto, è più probabile che impari l'importanza di comportarsi in maniera responsabile (Rom. 13:4). w11 15/4 2:18

mercoledì 29 maggio 2013

mercoledì 29

Ogni sommo sacerdote è costituito a favore degli uomini sulle cose relative a Dio (Ebr. 5:1)



Un sacerdote nominato da Dio rappresenta il popolo peccatore davanti a Geova, intercedendo a suo favore con l'offerta dei sacrifici prescritti. D'altra parte un sacerdote rappresenta anche Geova davanti al popolo, istruendolo intorno alla legge di Dio (Lev. 10:8-11; Mal. 2:7). In questi modi il sacerdote opera per la riconciliazione con Dio. Il patto della Legge offriva quindi agli israeliti l'entusiasmante opportunità di produrre "un regno di sacerdoti" che avrebbe recato benefìci a "tutti gli altri popoli" (Eso. 19:5). C'era però una condizione da rispettare. Dio disse: "Se ubbidirete strettamente alla mia voce e osserverete in realtà il mio patto". Gli israeliti potevano 'ubbidire strettamente alla voce di Geova'? In una certa misura sì. Potevano farlo in modo perfetto? No (Rom. 3:19, 20). Per questo motivo Geova istituì all'interno d'Israele una classe sacerdotale, priva di funzioni regali, che offrisse sacrifici animali per i peccati che il popolo avrebbe inevitabilmente commesso (Lev. 4:1–6:7). w12 15/1 5:8, 9

martedì 28 maggio 2013

martedì 28

Ci ordinò di predicare al popolo e di dare completa testimonianza (Atti 10:42)



Questo incarico richiede capacità che forse non sono innate in noi. Siamo davvero grati che Geova usi il suo spirito per consentirci di svolgere i tanti diversi compiti che ci sono affidati. Quindi nell'assolvere il nostro incarico possiamo fare nostre le parole del profeta Isaia: "Mi ha mandato lo stesso Sovrano Signore Geova, sì, il suo spirito" (Isa. 48:16). Ci impegniamo in quest'opera forti della promessa che Geova affinerà le nostre capacità come fece con Mosè, Bezalel e Giosuè. Impugniamo "la spada dello spirito, cioè la parola di Dio", fiduciosi che egli ci darà potenza come la diede a Gedeone, Iefte e Sansone (Efes. 6:17, 18). Se confidiamo in Geova perché ci aiuti a superare le difficoltà, possiamo essere forti dal punto di vista spirituale proprio come Sansone lo fu dal punto di vista fisico. È evidente che Geova benedice chi prende coraggiosamente posizione a favore della vera adorazione. w11 15/12 3:18, 19

lunedì 27 maggio 2013

lunedì 27

Chi ascolta il consiglio è saggio (Prov. 12:15)



Se notano che un fratello non sta progredendo spiritualmente per via di qualche comportamento discutibile, gli anziani prendono l'iniziativa per ristabilirlo con uno spirito di mitezza (Gal. 6:1). A volte, invece, devono dare consigli per correggere un certo atteggiamento. Ad esempio, se un fratello sembra impegnarsi poco, un anziano può fargli notare che Gesù proclamava il messaggio del Regno con zelo, e che incaricò i suoi seguaci di fare discepoli (Matt. 28:19, 20; Luca 8:1). Se un fratello sembra ambizioso, l'anziano può farlo riflettere su come Gesù aiutò i discepoli a capire i pericoli a cui si espone chi cerca la preminenza (Luca 22:24-27). Nel caso di un fratello che ha difficoltà a perdonare, poi, può risultare efficace la parabola dello schiavo che rifiutò di annullare un piccolo debito nonostante gliene fosse stato annullato uno ben maggiore (Matt. 18:21-35). Quando un fratello ha bisogno di consigli, è bene che gli anziani glieli diano il prima possibile (Prov. 27:9). w11 15/11 5:13, 14

domenica 26

Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, poiché io sono d'indole mite e modesto di cuore, e troverete ristoro per le anime vostre (Matt. 11:29)



Per noi cristiani è stato confortante imparare a conoscere Gesù Cristo e a seguire le sue orme. Studiare il modo amorevole e gentile con cui Gesù trattava le persone e imitarne l'esempio è di per sé un grande aiuto nell'alleviare le tensioni e l'ansietà a cui possiamo essere sottoposti. Anche i compagni di fede possono confortarci. Pensiamo ad esempio a come gli anziani della congregazione aiutano quelli che affrontano situazioni critiche. Il discepolo Giacomo scrisse: "C'è qualcuno malato [in senso spirituale] fra voi? Chiami gli anziani della congregazione presso di sé, e preghino su di lui". Quale sarebbe stato il risultato? "La preghiera della fede farà star bene l'indisposto e Geova lo desterà. E se ha commesso dei peccati, gli sarà perdonato" (Giac. 5:14, 15). Comunque gli anziani non sono gli unici nella congregazione a dare conforto. w11 15/10 4:9, 10

sabato 25 maggio 2013

sabato 25

Geova conosce quelli che gli appartengono (2 Tim. 2:19)



Un giorno un fariseo si avvicinò a Gesù e gli chiese: "Qual è il più grande comandamento della Legge?" Gesù rispose: "Devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente" (Matt. 22:35-37). Gesù amava profondamente il suo Padre celeste e viveva davvero secondo queste parole. Inoltre, come dimostra la sua vita di integrità, per Gesù era molto importante ciò che Geova pensava di lui. Poco prima di morire poté affermare di averne osservato fedelmente i comandamenti e di averne ottenuto l'approvazione. Così facendo Gesù rimase nell'amore di Geova (Giov. 15:10). Oggi molti affermano di amare Dio, e noi siamo senz'altro tra questi. Dobbiamo però riflettere su alcune importanti domande: "Dio mi conosce? Cosa pensa di me? Mi considera una persona che appartiene a lui?" È meraviglioso pensare che possiamo avere un'amicizia così stretta con il Sovrano dell'universo! w11 15/9 5:1, 2

venerdì 24 maggio 2013

venerdì 24

Non dimenticate di fare il bene e di condividere con altri, poiché Dio si compiace di tali sacrifici (Ebr. 13:16)



Quando avete preso la decisione di dedicarvi a Geova, lo avete fatto senza riserve. In pratica avete detto che avreste messo Geova al primo posto in ogni aspetto della vita (Ebr. 10:7). Senza dubbio avete constatato che quando cercate di capire qual è la volontà di Geova in una questione e vi sforzate di agire in armonia con essa i risultati sono eccellenti (Isa. 48:17, 18). È importante che evitiamo compagnie o attività che ci contaminerebbero dal punto di vista di Dio (Isa. 2:4; Riv. 18:4). Non possiamo neppure permettere che i nostri occhi continuino a guardare ciò che è impuro e immorale né che la nostra mente fantastichi su tali cose (Col. 3:5, 6). Fare il bene e aiutare il prossimo come regola di vita rappresenta un sacrificio che Geova gradisce. È una caratteristica dei veri cristiani (Giov. 13:34, 35; Col. 1:10). w12 15/1 4:7-9

giovedì 23

Noi che abbiamo esercitato fede entriamo nel riposo (Ebr. 4:3)



Citando Genesi 2:2 a proposito del riposo di Dio, Paolo scrisse sotto ispirazione le parole della scrittura di oggi (Ebr. 4:4, 6, 9). Perciò, al tempo di Paolo il settimo giorno era ancora in corso. Per quanto tempo ancora sarebbe durato quel giorno di riposo? Per rispondere a questa domanda dobbiamo ricordare lo scopo del settimo giorno. Ce lo spiega Genesi 2:3: "Dio benediceva il settimo giorno e lo rendeva sacro". Quel giorno fu 'reso sacro', cioè santificato o appartato, da Geova per portare a compimento il suo proposito. Secondo tale proposito la terra sarà abitata da uomini e donne ubbidienti che avranno cura del pianeta e della vita su di esso (Gen. 1:28). Geova Dio e Gesù Cristo, il "Signore del sabato", hanno "continuato a operare fino ad ora" per l'adempimento di questo proposito (Matt. 12:8; Giov. 5:17). Il giorno di riposo di Dio continuerà finché il suo proposito in relazione ad esso non si sarà completamente adempiuto alla fine del Regno millenario di Cristo. w11 15/7 3:4, 5

mercoledì 22 maggio 2013

mercoledì 22

La sapienza dall'alto è prima di tutto casta, quindi pacifica (Giac. 3:17)



L'essere pacifici viene dopo la castità, la qualità di chi sostiene le pure norme morali di Geova e soddisfa i suoi giusti requisiti. Un episodio riguardante Ieu mostra che fare ciò che è giusto è più importante che preservare la pace. Dio mandò Ieu a eseguire il Suo giudizio contro la casa del re Acab. Il malvagio re Ieoram, figlio di Acab e di Izebel, andò incontro a Ieu sul suo carro, e vedendolo gli chiese: "C'è pace, Ieu?" Ieu rispose: "Che pace ci potrebbe essere finché ci sono le fornicazioni di Izebel tua madre e le sue molte stregonerie?" (2 Re 9:22). Detto questo, prese l'arco e scoccò una freccia che trafisse Ieoram al cuore. Proprio come Ieu agì con decisione, gli anziani, di fronte a chi pratica il peccato volontariamente e senza pentirsi, non devono scendere a compromessi nel tentativo di mantenere la pace. Espellono i peccatori impenitenti così che la congregazione possa continuare ad essere in pace con Dio (1 Cor. 5:1, 2, 11-13). w11 15/8 4:15, 16

martedì 21 maggio 2013

martedì 21

Diede doni negli uomini (Efes. 4:8)



Cosa fareste se riceveste un regalo scelto apposta per voi? Non mostrereste di apprezzarlo usandolo? I "doni negli uomini" sono ciò che Geova vi ha provveduto per mezzo di Gesù. Un modo per mostrare gratitudine per questi "doni" è ascoltare con attenzione i discorsi che gli anziani pronunciano e cercare di applicare i consigli esposti. Potete anche manifestare la vostra gratitudine facendo commenti significativi alle adunanze. Sostenete le attività in cui gli anziani sono in prima fila, come il ministero di campo. Se avete tratto beneficio da un consiglio datovi da un anziano, perché non dirglielo? Inoltre, perché non esprimere la vostra riconoscenza alle famiglie degli anziani? Ricordate che, dietro un anziano che fatica nella congregazione, c'è una famiglia che rinuncia a trascorrere del tempo con lui. Abbiamo dunque numerose ragioni per mostrare gratitudine verso gli anziani, che faticano per noi. w11 15/6 4:3, 19, 20

lunedì 20

Non dovete presentare nessuna cosa in cui sia un difetto (Lev. 22:20)



Una norma fondamentale che valeva per qualsiasi animale da offrire a Geova era che fosse completamente "sano": non doveva essere cieco, deforme, ferito o malato (Lev. 22:21, 22). Quando offrivano a Geova frutti o cereali, gli israeliti dovevano dare il "meglio" dei loro raccolti (Num. 18:12, 29). Geova non accettava offerte scadenti. L'importante requisito a proposito dei sacrifici animali prefigurava il fatto che il sacrificio di Gesù sarebbe stato senza difetto e immacolato, e che Geova avrebbe sacrificato ciò che di meglio e più caro aveva per redimere l'umanità (1 Piet. 1:18, 19). L'offerente sapeva che Dio non avrebbe gradito un'offerta difettosa perché ciò avrebbe indicato che per lui il sacrificio era una semplice formalità, se non addirittura un peso (Mal. 1:6-8, 13). Questo dovrebbe spingerci a riflettere sul servizio che rendiamo a Dio e a chiederci: "Dovrei riesaminare la qualità del mio servizio e i motivi che mi spingono a servirlo?" w12 15/1 3:6, 7

domenica 19 maggio 2013

domenica 19

Maestro, ti seguirò dovunque tu stia per andare (Matt. 8:19)



Rivolto a Gesù, uno scriba si espresse così. Comunque, quando Gesù gli spiegò che 'il Figlio dell'uomo non aveva dove adagiare la testa', lo scriba ebbe un ripensamento. A quanto pare lo preoccupava l'idea di non sapere come si sarebbe procurato il pasto successivo o dove sarebbe vissuto, dato che le Scritture non indicano che diventasse un seguace di Cristo (Matt. 8:20). Spesso gli uomini antepongono la sicurezza materiale alla spiritualità. Per molti di loro farsi un'istruzione di alto livello e trovare un lavoro ben pagato sono cose di primaria importanza. Secondo il loro modo di vedere, guadagnare denaro è più importante e pratico di qualsiasi beneficio che potrebbero avere studiando le Scritture e coltivando una stretta relazione con Dio. Forse sono attratti dagli insegnamenti della Bibbia, ma "le ansietà di questo sistema di cose e il potere ingannatore delle ricchezze" soffocano quel po' di interesse che potrebbero avere (Mar. 4:18, 19). w11 15/11 4:3, 4

sabato 18 maggio 2013

sabato 18

O Geova, perché i miei avversari son divenuti molti? (Sal. 3:1)



"Il cuore degli uomini d'Israele è dietro ad Absalom", riferisce un messaggero (2 Sam. 15:13). Chiedendosi come abbia fatto Absalom a ottenere l'appoggio di così tanta gente, Davide fa la domanda citata sopra. Molti israeliti pensano che Geova non libererà Davide da Absalom e dalle sue schiere. Davide però ha assoluta fiducia in Dio. Canta: "Eppure tu, o Geova, sei uno scudo intorno a me, la mia gloria e Colui che mi alza la testa" (Sal. 3:3). Davide è sicuro che Geova lo proteggerà proprio come lo scudo protegge il soldato. È vero che l'anziano re è in fuga, a capo coperto e chino per l'umiliazione. Ma l'Altissimo cambierà la situazione di Davide in una condizione di gloria. Geova gli permetterà di stare dritto, di camminare di nuovo a testa alta. Davide grida a Geova fiducioso che questi gli risponderà. Manifestate anche voi una tale fiducia in Geova? w11 15/5 5:3, 4

venerdì 17 maggio 2013

venerdì 17

Divenite benigni gli uni verso gli altri (Efes. 4:32)



Come un leggero venticello e una bevanda fresca in una giornata afosa, la benignità e la bontà sono fonte di ristoro. All'interno della famiglia queste qualità contribuiscono a creare un'atmosfera piacevole. La benignità è una qualità che attrae gli altri e scaturisce dal genuino interesse nei loro confronti, un interesse che si manifesta con azioni e parole premurose. La bontà, al pari della benignità, è una qualità positiva, che si esprime facendo del bene agli altri. È caratterizzata da uno spirito di generosità (Atti 9:36, 39; 16:14, 15). Ma implica qualcosa di più. La bontà è eccellenza morale. Coinvolge non solo ciò che facciamo, ma, cosa ancora più importante, ciò che siamo. È come un frutto interamente dolce, senza alcun difetto né all'esterno né all'interno. Similmente l'intero modo di vivere del cristiano deve essere caratterizzato dalla bontà prodotta dallo spirito santo (Efes. 5:8, 9). w11 15/4 4:8, 9

giovedì 16

Siate vigilanti in vista delle preghiere (1 Piet. 4:7)



Perseverare nella preghiera è fondamentale per mantenersi desti. Ricorderete che nel giardino di Getsemani, poco prima del suo arresto, Gesù aveva detto ai tre apostoli che erano con lui: "Vigilate e pregate di continuo" (Matt. 26:41). Pietro, che era presente in quell'occasione, successivamente sperimentò di persona il potere delle fervide preghiere (Atti 12:1-6). Dopo essere stato arrestato da Erode, fu incatenato tra due guardie, con un totale di sedici guardie che si alternavano per sorvegliarlo giorno e notte. Erode aveva intenzione di far comparire Pietro davanti al popolo dopo la Pasqua; la sua condanna a morte sarebbe servita a compiacere la folla. Nel versetto 5 leggiamo: "Pietro era tenuto nella prigione; ma preghiera era intensamente rivolta a Dio per lui dalla congregazione". Cosa accadde quindi a Pietro? L'ultima notte che trascorse in prigione, mentre era profondamente addormentato fra due guardie, fu liberato da un angelo (Atti 12:7-11). w12 15/1 2:10-13, 15

mercoledì 15 maggio 2013

mercoledì 15

Continuate ad acquistare potenza nel Signore e nel potere della sua forza affinché possiate resistere nel giorno malvagio (Efes. 6:10, 13)



Geova ci dà ciò di cui abbiamo bisogno per resistere allo spirito del mondo. Per mezzo del suo spirito ci rafforza per resistere ai tentativi di Satana di sviarci (Riv. 12:9). Lo spirito del mondo è forte e non lo possiamo evitare del tutto, tuttavia possiamo resistervi. Lo spirito santo è ancora più potente e ci aiuterà. A proposito di quelli che nel I secolo avevano lasciato il cristianesimo, l'apostolo Pietro disse: "Abbandonando il sentiero diritto, sono stati sviati" (2 Piet. 2:15). Possiamo essere davvero grati di aver ricevuto "non lo spirito del mondo, ma lo spirito che è da Dio"! (1 Cor. 2:12). Facendoci guidare da esso e avvalendoci pienamente di tutto ciò che Geova ci ha provveduto per farci rimanere sulla retta via, possiamo riuscire a resistere allo spirito satanico di questo mondo malvagio (Gal. 5:16). w11 15/12 2:14, 15

martedì 14

Quelli che sono secondo la carne rivolgono la loro mente alle cose della carne, ma quelli che sono secondo lo spirito alle cose dello spirito (Rom. 8:5)



Qui la carne non è necessariamente il corpo fisico. Nella Bibbia la parola "carne" talvolta viene usata per indicare la natura peccaminosa e imperfetta della carne decaduta. È questa natura a causare il conflitto tra la carne e la mente menzionato in precedenza da Paolo (Rom. 7:21-23). Diversamente da lui, però, "quelli che sono secondo la carne" non lottano affatto. Invece di preoccuparsi di ciò che Dio richiede da loro e accettare l'aiuto da lui provveduto, sono inclini a 'rivolgere la loro mente alle cose della carne'. Costoro spesso si concentrano sulla soddisfazione delle loro comodità e dei loro desideri fisici. Al contrario, "quelli che sono secondo lo spirito" sono inclini a rivolgere la mente "alle cose dello spirito", ai provvedimenti e alle attività spirituali. w11 15/11 2:14

lunedì 13 maggio 2013

lunedì 13

Dio è fedele, e non lascerà che siate tentati oltre ciò che potete sopportare (1 Cor. 10:13)



Geova considera preziosi i suoi adoratori. Gesù lo spiegò dicendo: "Cinque passeri si vendono per due monete di piccolo valore, non è vero? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato dinanzi a Dio. Ma gli stessi capelli della vostra testa sono tutti contati. Non abbiate timore; voi valete più di molti passeri" (Luca 12:6, 7). Confidando in Geova e nell'adempimento delle sue promesse possiamo trovare conforto in situazioni difficili. Il nostro Padre celeste non è soggetto a limiti di sorta, e quindi può servirsi di qualunque mezzo sia necessario per confortare coloro che lo amano. A nostra volta, anche noi siamo in grado di confortare i nostri compagni di fede "che sono in qualunque sorta di tribolazione"; possiamo farlo "per mezzo del conforto con cui noi stessi siamo confortati da Dio" (2 Cor. 1:3, 4). Ciò dimostra senz'altro l'ineguagliabile capacità di Geova di confortare gli afflitti. w11 15/10 3:3-5

domenica 12 maggio 2013

domenica 12

Poiché abbiamo un così gran nuvolo di testimoni che ci circondano, corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta dinanzi (Ebr. 12:1)



I servitori di Dio precristiani, il "gran nuvolo di testimoni", non erano, per così dire, solo spettatori andati a seguire una corsa. Anche loro vi avevano partecipato ed erano riusciti a tagliare il traguardo. Benché non fossero più in vita, potevano essere paragonati a corridori esperti in grado di incoraggiare i nuovi impegnati nella corsa. Pensando al loro esempio, i cristiani ebrei potevano sentirsi spronati a continuare la corsa e mettercela tutta per arrivare in fondo. Quei testimoni dell'antichità potevano confermare che è possibile vincere tale corsa simbolica, per quanto questa possa essere difficile. Quindi, avendo ben chiaro in mente l'esempio dato dal "nuvolo di testimoni", i cristiani ebrei del I secolo potevano trarre coraggio e 'correre con perseveranza la corsa', proprio come possiamo fare noi oggi. w11 15/9 3:10, 11

sabato 11 maggio 2013

sabato 11

Dio ritenne bene di far dimorare in Cristo tutta la pienezza (Col. 1:19)



Cristo è la figura centrale nell'adempimento del proposito di Dio. E qual è il proposito di Dio? Quello di "riconciliare di nuovo con sé tutte le altre cose facendo la pace mediante il sangue che [Gesù Cristo] sparse" (Col. 1:20). Esprimendo la sua profonda gratitudine per il riscatto provveduto da Geova, Paolo scrisse agli unti cristiani di Efeso: "Dio, che è ricco in misericordia, [...] ci rese viventi insieme al Cristo, anche quando eravamo morti nei falli - per immeritata benignità siete stati salvati" (Efes. 2:4, 5). Sia che abbiamo la speranza celeste sia che abbiamo quella terrena siamo davvero in debito con Dio per la sua misericordia e immeritata benignità. Il nostro cuore trabocca di gratitudine per tutto ciò che Geova ha fatto affinché gli esseri umani siano in pace con lui. Senza dubbio riflettere con gratitudine sul suo esempio ci spingerà a promuovere la pace quando è messa a repentaglio l'unità della congregazione. w11 15/8 3:6, 8

venerdì 10 maggio 2013

venerdì 10

Felice è l'uomo che non ha camminato nel consiglio dei malvagi (Sal. 1:1)



Ripensate alla prima volta che avete avuto una conversazione con un testimone di Geova. Cosa vi ricordate? Molti di noi risponderebbero che ciò che li colpì fu che il Testimone rispose a tutte le domande con la Bibbia. Che emozione scoprire qual è il proposito di Dio per la terra, cosa accade quando si muore e cosa riserva il futuro per i nostri cari che sono morti! Continuando a studiare, però, ci siamo resi conto che la Bibbia va ben oltre il rispondere alle nostre domande sulla vita, la morte e il futuro. Abbiamo compreso che la Bibbia è in assoluto il libro più pratico che esista. I consigli che contiene sono senza tempo e chi li segue con attenzione conduce una vita soddisfacente e felice (Sal. 1:1-3). Da sempre i veri cristiani accettano la Bibbia "non come parola di uomini, ma, quale veracemente è, come parola di Dio" (1 Tess. 2:13). w12 15/1 1:1, 2

giovedì 9 maggio 2013

giovedì 9

I tuoi occhi siano aperti verso questa casa notte e giorno, verso il luogo di cui dicesti: "Lì sarà il mio nome", per ascoltare la preghiera con la quale il tuo servitore prega verso questo luogo (1 Re 8:29)



Quando il tempio fu completato e vi fu collocata l'arca del patto, Salomone pronunciò una preghiera pubblica, nella quale si espresse con le parole della scrittura di oggi. Sia gli israeliti che gli stranieri potevano pregare rivolti verso questo edificio su cui era stato invocato il nome di Dio (1 Re 8:30, 41-43, 60). Dopo l'inaugurazione del tempio il popolo 'si rallegrava e si sentiva gioioso di cuore per tutta la bontà che Geova aveva usato a Davide suo servitore e a Israele' (1 Re 8:65, 66). I 40 anni di regno di Salomone furono caratterizzati da pace e prosperità straordinarie (1 Re 4:20, 21, 25). Il Salmo 72 riflette questa situazione e ci dà un'idea delle benedizioni di cui godremo sotto il regno di Gesù Cristo, il più grande Salomone (Sal. 72:6-8, 16). w11 15/12 1:8, 9

mercoledì 8 maggio 2013

mercoledì 8

Chiamerò Dio; e Geova stesso mi salverà (Sal. 55:16)



Com'è consolante sapere che, a prescindere dalla gravità della situazione in cui ci troviamo, possiamo rivolgerci a Geova con una "richiesta di favore" (Sal. 55:1). Tuttavia, quando preghiamo per uscire da una situazione problematica, è saggio che esaminiamo i nostri motivi. Ci interessa solo trovare sollievo dal problema o ci ricordiamo di Geova e del suo proposito? Quando soffriamo è facile che ci concentriamo sulla nostra situazione al punto che questi aspetti spirituali passano in secondo piano. Nel rivolgerci a Geova per chiedergli aiuto, non dimentichiamo di pregare per la santificazione del suo nome e la rivendicazione della sua sovranità. In questo modo riusciremo a mantenere un punto di vista positivo anche se la soluzione che auspichiamo non si concretizza. Forse la risposta alle nostre preghiere è che dobbiamo sopportare la situazione con l'aiuto di Dio (Isa. 40:29; Filip. 4:13). w11 15/11 1:7, 9

martedì 7 maggio 2013

martedì 7

Continuate a cercare prima il regno e la Sua giustizia (Matt. 6:33)



Notate che solo una delle cose che ricerchiamo ha il primo posto: il Regno (1 Cor. 7:29-31). Questa verità di fondo dovrebbe spingerci a svolgere le attività di secondaria importanza, svago incluso, in modo da mettere il Regno al primo posto. Se lo faremo, lo svago, in quantità limitata, ci farà bene. Dobbiamo quindi determinare quanto ci costerà un certo svago in termini di tempo. Poi dobbiamo decidere quanto tempo vale la pena dedicarvi. Se lo svago andasse a scapito di attività importanti - lo studio personale della Bibbia, l'adorazione in famiglia, le adunanze o la predicazione del Regno - il gioco non varrebbe la candela (Mar. 8:36). Ma se un po' di svago ci ricarica per continuare a svolgere il nostro servizio, allora si tratta di tempo ben speso. w11 15/10 1:10-12

lunedì 6 maggio 2013

lunedì 6

Perché la via dei malvagi ha avuto successo? (Ger. 12:1)



Dopo aver osservato quello che succedeva a Gerusalemme e in Giuda, Geremia non poté fare a meno di rivolgere a Geova il suo "lamento". Sapeva che Geova è giusto. Ciò che in seguito Geova ispirò Geremia a profetizzare e il modo in cui adempì quelle parole profetiche fornirono una risposta convincente alla domanda del profeta. In armonia con le profezie di Dio, coloro che ubbidirono al suo comando ricevettero la propria 'anima come spoglia', mentre i malvagi che prosperavano ignorarono l'avvertimento e persero la vita (Ger. 21:9). Geremia aveva detto agli israeliti di ritornare al loro Padre celeste, ma la loro malvagità era arrivata a tal punto che Dio permise che Gerusalemme e Giuda fossero devastate. Questo addolorò Geremia, per quanto egli non avesse alcuna colpa. In mezzo a queste afflizioni il profeta ricordò le misericordie di Dio. "Non siamo pervenuti alla nostra fine", disse. In effetti, le misericordie di Geova si rinnovano ogni mattina! (Lam. 3:22-24). w11 15/9 1:11, 12

domenica 5 maggio 2013

domenica 5

Vi mando Elia il profeta (Mal. 4:5)



Gesù stesso identificò questo "Elia" in Giovanni il Battezzatore (Matt. 11:12-14). E Marco indicò che il ministero di Giovanni adempiva le parole profetiche di Isaia (Isa. 40:3; Mar. 1:1-4). Non fu certo Gesù a disporre che Giovanni, quale suo precursore, compisse un'opera simile a quella di Elia. L'attività del predetto "Elia" fu compiuta in armonia con la volontà di Dio, permettendo così di identificare il Messia. Inoltre nella sinagoga di Nazaret, la città dove era cresciuto, Gesù lesse un passo del rotolo di Isaia e applicò a se stesso le parole: "Lo spirito di Geova è su di me, perché egli mi ha unto per dichiarare la buona notizia ai poveri, mi ha mandato per predicare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi, per mettere in libertà gli oppressi, per predicare l'anno accettevole di Geova". Poiché era davvero il Messia, Gesù poté legittimamente affermare: "Oggi questa scrittura che avete appena udito si è adempiuta" (Luca 4:16-21). w11 15/8 1:11, 12

sabato 4 maggio 2013

sabato 4

Non dovete andare dietro ai vostri cuori e ai vostri occhi (Num. 15:39)



Geova ha una profonda conoscenza della natura umana, e sa bene con quanta facilità il nostro cuore, ossia la persona interiore, si fa sedurre da ciò che vediamo. La Bibbia pertanto ci avverte: "Il cuore è più ingannevole di qualunque altra cosa ed è difficile da correggere. Chi lo può conoscere?" (Ger. 17:9). Ai nostri giorni è ancora più facile che il nostro ingannevole cuore si faccia sedurre dai sensi. Viviamo in un mondo strutturato per far leva sulle inclinazioni carnali. Come possiamo quindi seguire il principio implicito nella scrittura di oggi? Riflettete: se a scuola, al lavoro o nella zona in cui vivete le persone attorno a voi si vestono in maniera sempre più provocante, questo potrebbe influire su di voi? Potreste essere tentati di 'andare dietro al vostro cuore e ai vostri occhi' e farvi sedurre da quello che vedete? A quel punto, potreste essere tentati di annacquare le vostre norme adottando un abbigliamento simile? (Rom. 12:1, 2). w11 15/7 1:10, 11

venerdì 3 maggio 2013

venerdì 3

"Abraamo ripose fede in Geova e gli fu attribuito a giustizia", e fu chiamato "amico di Geova" (Giac. 2:23)



Abraamo divenne "amico di Geova", e ciò accadde prima che fosse offerto il sacrificio di riscatto (Isa. 41:8). Che dire, allora, dei veri cristiani che hanno la speranza di vivere nel Paradiso ristabilito sulla terra? Questi non hanno ricevuto il "gratuito dono della giustizia" in vista della vita celeste concesso "tramite la liberazione mediante il riscatto pagato da Cristo Gesù" (Rom. 3:24; 5:15, 17). Nondimeno hanno forte fede in Dio e nei suoi provvedimenti, e manifestano la loro fede compiendo opere buone. Fra queste vi è quella di 'predicare il regno di Dio e insegnare le cose inerenti al Signore Gesù Cristo' (Atti 28:31). Così Geova può considerarli giusti nel senso in cui considerava giusto Abraamo. Il dono che questi cristiani ricevono, l'amicizia con Dio, è diverso dal "gratuito dono" che ricevono gli unti. Ciò nonostante è certamente un dono che essi accettano con profonda gratitudine. w11 15/6 2:19, 20

giovedì 2 maggio 2013

giovedì 2

È per nulla che Giobbe ha temuto Dio? (Giob. 1:9)



Quando Geova fece notare a Satana la condotta integra di Giobbe, Satana disse le parole riportate sopra. Non negò che Giobbe fosse ubbidiente a Dio, ma mise in dubbio i suoi motivi. Con scaltrezza accusò Giobbe di servire Geova non per amore ma per egoismo. Solo Giobbe poteva rispondere a quell'accusa, e perciò gli fu data l'opportunità di farlo. Geova permise a Satana di provocare una serie di disgrazie che si abbatterono su Giobbe una dopo l'altra (Giob. 1:12-19). Come reagì Giobbe a questo capovolgimento di situazione? Ci viene detto che "non peccò né attribuì a Dio nulla di sconvenevole" (Giob. 1:22). Poi Giobbe fu sfigurato da una malattia ripugnante, e sua moglie fece pressione su di lui perché maledicesse Dio e morisse. In seguito tre falsi confortatori lo accusarono di aver tenuto una condotta riprovevole (Giob. 2:11-13; 8:2-6; 22:2, 3). Eppure, malgrado tutte quelle sofferenze, Giobbe rifiutò di venir meno alla sua integrità (Giob. 2:9, 10). Con la sua fedele perseveranza dimostrò che Geova era la Persona più importante nella sua vita. w11 15/5 3:6-8

mercoledì 1 maggio 2013

mercoledì 1

Tutto ciò che la tua mano trova da fare, fallo con la tua medesima potenza (Eccl. 9:10)



Lo sforzo che facciamo per prendere una buona decisione può andare sprecato se poi non ci diamo da fare per mettere in atto ciò che abbiamo deciso. Per avere successo dobbiamo essere disposti ad investire le risorse necessarie per attuare quanto abbiamo deciso. Per esempio, un proclamatore potrebbe decidere di fare il pioniere. Ci riuscirà? Probabilmente sì, se non permetterà che una quantità eccessiva di lavoro secolare e svago gli sottragga energie e lo privi del tempo necessario per il ministero. Di solito le decisioni migliori non sono le più facili da attuare. Perché? Perché "tutto il mondo giace nel potere del malvagio" (1 Giov. 5:19). Dobbiamo lottare contro "i governanti mondiali di queste tenebre, contro le malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti" (Efes. 6:12). Sia l'apostolo Paolo che il discepolo Giuda indicarono che chi decide di onorare Dio dovrà affrontare un combattimento (1 Tim. 6:12; Giuda 3). w11 15/4 2:15, 16

martedì 30

Il Padre mio ha continuato a operare fino ad ora, e io continuo a operare (Giov. 5:17)



Gesù rivolse queste parole ai suoi oppositori che lo criticavano perché compiva guarigioni di sabato, cosa che a loro avviso costituiva lavoro. Cosa intendeva dire? Gesù era accusato di lavorare di sabato. Le sue parole: "Il Padre mio ha continuato a operare", rispondevano a quell'accusa. In effetti, Gesù stava dicendo ai suoi oppositori: 'Io e il Padre mio siamo impegnati nello stesso tipo di opera. Poiché il Padre mio ha continuato a operare durante il suo sabato che dura da millenni, è del tutto legittimo che io continui a operare, anche di sabato'. Gesù, perciò, fece capire che, per quanto riguarda la terra, a quel tempo il grande giorno di riposo sabatico di Dio, il settimo giorno, non era finito. Questo ci porta a concludere che nel I secolo E.V. il settimo giorno era ancora in corso (Gen. 2:3). w11 15/7 3:1, 3