domenica 30 giugno 2013

domenica 30

Voi stessi mi diverrete un regno di sacerdoti e una nazione santa (Eso. 19:6)



La promessa di Geova in base alla quale gli israeliti avrebbero potuto provvedere "un regno di sacerdoti" sarebbe rimasta inadempiuta? Niente affatto. Se avessero cercato sinceramente di ubbidire, avrebbero avuto questa opportunità, ma non sotto la Legge. Come mai? (Gal. 3:19-25). La Legge manteneva separati dalla falsa adorazione coloro che si sforzavano fedelmente di osservarla. Rendeva gli ebrei consapevoli delle loro trasgressioni e del bisogno di un sacrificio più grande di quelli che poteva offrire il sommo sacerdote. Era un tutore che li avrebbe condotti al Cristo, o Messia, titoli che significano "Unto". Quando arrivò, però, il Messia annunciò il nuovo patto predetto da Geremia. Coloro che accettarono il Cristo furono invitati a entrare a far parte di questo nuovo patto e così sarebbero effettivamente diventati "un regno di sacerdoti". w12 15/1 5:5, 10

sabato 29 giugno 2013

sabato 29

Ecco, la schiava di Geova! Mi avvenga secondo la tua dichiarazione (Luca 1:38)



Con queste parole Maria rivelò una condizione di cuore che Dio aveva già notato. L'immediata risposta che diede all'angelo indica che era pronta ad accettare la volontà di Dio per lei. Non fece domande su come la sua gravidanza sarebbe stata considerata dalla comunità né sulle possibili conseguenze che avrebbe potuto avere sul suo fidanzamento con Giuseppe. Definendosi un'umile schiava, Maria diede prova di confidare pienamente in Geova quale suo Signore. Vi è mai successo di sentirvi sopraffatti a motivo delle sfide o delle responsabilità legate al servizio che rendete a Dio? Ognuno di noi fa bene a chiedersi: "Ho completa fiducia che Geova guida le cose in armonia con la sua volontà? Sto mostrando davvero uno spirito volenteroso?" Possiamo essere sicuri che Dio dà il suo spirito a coloro che confidano in lui con tutto il cuore e riconoscono la sua sovrana volontà (Atti 5:32). w11 15/12 4:3, 4

venerdì 28 giugno 2013

venerdì 28

Addèstrati avendo di mira la santa devozione (1 Tim. 4:7)



Gli anziani sono i primi ad addestrare i fratelli per ulteriori responsabilità. Per quanto gli altri possano aiutarlo e sostenerlo, però, è il fratello stesso che deve mostrare di avere il desiderio di diventare qualificato per servire nella congregazione (Gal. 6:5). Ovviamente un fratello non deve essere servitore di ministero o anziano per aiutare gli altri e impegnarsi a fondo nel ministero. Ma se aspira ad avere privilegi nella congregazione deve sforzarsi di soddisfare i requisiti elencati nelle Scritture (1 Tim. 3:1-13; Tito 1:5-9; 1 Piet. 5:1-3). Quindi se un fratello desidera prestare servizio come servitore di ministero o anziano, ma non è ancora stato nominato, dovrebbe concentrarsi su quegli aspetti della sua spiritualità in cui ha bisogno di migliorare. A tal fine deve leggere la Bibbia regolarmente, studiare in modo diligente, meditare approfonditamente, pregare con sentimento e partecipare al ministero cristiano con zelo. w11 15/11 5:15, 16

giovedì 27 giugno 2013

giovedì 27

Dio ci conforta in tutta la nostra tribolazione, affinché possiamo confortare quelli che sono in qualunque sorta di tribolazione (2 Cor. 1:4)



Un'importantissima fonte di conforto sono le adunanze, dove traiamo incoraggiamento dall'esame di argomenti scritturali. Leggiamo infatti che Giuda e Sila "incoraggiarono i fratelli con molti discorsi e li rafforzarono" (Atti 15:32). Per di più, prima e dopo le adunanze i componenti della congregazione fanno conversazioni edificanti. Perciò, anche se siamo afflitti da qualche situazione particolarmente difficile, evitiamo di isolarci, perché questo non migliorerebbe le cose (Prov. 18:1). Piuttosto facciamo bene a seguire l'ispirato consiglio di Paolo: "Consideriamoci a vicenda per incitarci all'amore e alle opere eccellenti, non abbandonando la nostra comune adunanza, come alcuni ne hanno l'abitudine, ma incoraggiandoci l'un l'altro e tanto più mentre vedete avvicinarsi il giorno" (Ebr. 10:24, 25). w11 15/10 4:11, 12

mercoledì 26 giugno 2013

mercoledì 26

Non dimenticate di fare il bene (Ebr. 13:16)



Ovviamente uno dei modi in cui noi cristiani facciamo il bene agli altri è con "la pubblica dichiarazione della nostra speranza". Cogliete tutte le occasioni che vi si presentano? Paolo definì questa fondamentale attività cristiana "un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che fanno pubblica dichiarazione del [...] nome [di Dio]" (Ebr. 10:23; 13:15; Osea 14:2). Si potrebbe dire molto sulla quantità e la qualità del tempo che dedichiamo alla predicazione della buona notizia del Regno, e molte parti dell'adunanza di servizio vengono preparate proprio per aiutarci a riflettere su questo punto. In sintesi, comunque, dato che il servizio di campo e la testimonianza informale sono "un sacrificio di lode", parte integrante della nostra adorazione, tale sacrificio dovrebbe essere il meglio che possiamo offrire. Anche se le circostanze variano, la quantità di tempo che dedichiamo ad annunciare la buona notizia spesso è indice del nostro apprezzamento per le cose spirituali. w12 15/1 4:9, 10

martedì 25 giugno 2013

martedì 25

Se qualcuno ama Dio, è conosciuto da lui (1 Cor. 8:3)



Alcuni che amano profondamente Geova dubitano che egli possa avere una buona opinione di loro. Forse provano sentimenti di indegnità e per questo fanno fatica a credere di poter appartenere a Geova. Ma possiamo essere veramente felici che Dio ci veda da una prospettiva diversa! (1 Sam. 16:7). L'amore che nutrite per Dio è un fattore determinante per essere conosciuti da lui, cioè per avere la sua approvazione. Riflettete su quanto segue. Perché state leggendo questa pubblicazione? Perché vi state sforzando di servire Geova con tutto il cuore, l'anima, la mente e la forza? Se vi siete dedicati a Dio e vi siete battezzati, cosa vi ha portato a compiere questi passi? La Bibbia spiega che Geova esamina il cuore e attira coloro che sono "desiderabili" (Agg. 2:7; Giov. 6:44). Potete quindi essere certi che se state servendo Geova è perché egli vi ha attirato. E Dio non abbandona mai quelli che attira, purché rimangano fedeli. Li considera preziosi e li ama teneramente (Sal. 94:14). w11 15/9 5:3

lunedì 24 giugno 2013

lunedì 24

Chi copre la trasgressione cerca amore, e chi continua a parlare di una questione separa quelli che sono familiari l'uno con l'altro (Prov. 17:9)



Se un cristiano viene a sapere che un compagno di fede ha commesso un peccato grave, dovrebbe incoraggiarlo a confessare agli anziani (1 Cor. 6:9, 10; Giac. 5:14-16). Se questi non lo fa, colui che è venuto a conoscenza del peccato dovrebbe riferire la cosa. Qualora mancasse di farlo, pensando erroneamente di mantenere rapporti pacifici con il peccatore, si renderebbe complice della trasgressione (Lev. 5:1; Prov. 29:24). Comunque la maggior parte dei contrasti tra fratelli non è dovuta a peccati gravi, che richiedono un'azione giudiziaria. Quanto è meglio, perciò, mostrare amore e passare sopra agli errori. Se tutti noi agiremo in armonia con le parole della scrittura di oggi, salvaguarderemo la pace della congregazione e manterremo una buona relazione con Geova (Matt. 6:14, 15). w11 15/8 4:15, 17